«Non credevo che il Napoli potesse prendere Ancelotti, il mio rimpianto più grande è Tolisso. Sono vicino al rinnovo».

L’intervista a Sky
Cristiano Giuntoli intervistato da Gianluca Di Marzio, giornalista Sky, nell’ambito di un format sulle confessioni dei direttori sportivi di Serie A. Ecco le dichiarazioni più significative del forse azzurro, alla prima intervista vera fin dal momento del suo arrivo al Napoli, nell’estate del 2015.
«Sono nato in un bar, quello di mio nonno. Si mangiava pane e calcio. Poi ho coltivato questa passione, la mia famiglia voleva che studiassi quando io invece volevo andare verso il calcio. Non avevo grandi doti, però non avevo grandi doti. Ho giocato nei dilettanti, ho assaggiato la Serie C, mentre giocavo facevo l’allenatore del settore giovanile. Ho aperto una scuola calcio, ho fatto camp in tutto il mondo, però avevo l’aspirazione di fare il dirigente sportivo».
«Chiamo i miei collaboratori anche di notte, alle 3.30-4 del mattino. Anche per i calciatori da prendere, Schick per esempio: non lo prendemmo, ma lo vidi in un campetto di periferia, roba tra scapoli e ammogliati. Svegliai il mio braccio destro Giuseppe Pompilio, erano le tre di notte. Dovevo dirgli di aver visto un calciatore forte».
Il rapporto con De Laurentiis
«Con De Laurentiis ci sentiamo la mattina presto, nei miei confronti lui ha un occhio di riguardo speciale. Ha una famiglia splendida, mi tratta come un figlio. Ha sempre avuto un approccio gentile nei miei confronti. Mi hanno chiamato lui e Chiavelli, chiedendomi un incontro. Stavo andando a vedere i playoff di Serie B del mio Carpi, pensavo mi contattassero per prendere un giocatore. Invece mi chiesero un incontro per la mattina successiva, dicendomi di aver fretta. Io gli chiesi il motivo e loro djssero che erano interessati a me come direttore sportivo del Napoli».
La passione per il cinema: «De Laurentiis non lo sa, lui capisce di uomini. Però quello è un campo che non voglio giocarmi con il presidente».
Lasagna: «Fu una soffiata, quando ero a Carpi non avevo tanti scout a disposizione. Ebbi subito una sensazione positiva, l’ho fatto enire a firmare il giorno dopo. Sono stato anche fortunato».
Il Napoli, Sarri, Ancelotti
Lo staff del Napoli: «Abbiamo cinque osservatori, ci dividiamo i compiti al video e poi andiamo a vedere i giocatori in maniera mirata. Abbiamo anche noi una chat WhatsApp in cui scambiamo e incrociamo i dati. Non ho molto tempo per vedere dal vivo i giocatori».
Giuntoli e Sarri: «Provai a prenderlo anche a Carpi. Fu il primo. che contattai da direttore sportivo. Non trovammo l’accordo per i suoi collaboratori. Arrivai a Napoli che c’erano alcune situazioni aperte, Maurizio era uno dei papabili. Io lo accettai subito, ci siamo ritrovati e credo che De Laurentiis non sappia di questo nostro precedente. Oggi? Ci sentiamo spesso, sicuramente ha bisogno di una persona di fiducia che gli faccia da cuscinetto con la proprietà e la squadra. Lui mi manca come uomo, è una persona straordinaria. Ma sto lavorando con Ancelotti, un grande onore. Sarri non mi manca come allenatore».
Il feeling di Giuntoli con Ancelotti: «Siamo una grande coppia. Abbiamo vinto cinque Champions League in due. Lui è uno molto sicuro, e non perché abbia vinto. Anzi, il contrario. Lui ha vinto perché è sicuro. Ci ha trasmesso tanto, è stata un’intuizione da parte del presidente. Io non ci credevo, non pensavo che un allenatore di quel livello potesse accettare Napoli con tanto entusiasmo. Invece sta benissimo, a livello umano e professionale. Ci ha aiutato e ci aiuterà a crescere».
Cavani e altri nomi
Cavani: «Non credo che faccia parte della filosofia del Napoli. La forza del Napoli è quella di avere calciatori che possano essere i nuovi Cavani»,
Fabian Ruiz: «Provammo a prenderlo già a gennaio, non fu possibile però strappammo una promessa al procuratore e al ragazzo. Quando Carlo ce lo chiese, noi avevamo già preso il giocatore. UNa coincidenza incredibile☺K.
Il sostituto di Higuain: «Portai Milik a Capri, avevo paura che passando dall’Ajax all’Italia potesse avere un contraccolpo».
Il rimpianto di Giuntoli: «Tolisso, forse. L’avevamo preso, l’aspettavamo per le visite mediche. Poi il Lione passò il preliminare di Champions e lui decise di rimanere all’ultimo. Poi è andato al Bayern l’anno dopo, una soddisfazione ma anche un dispiacere»
Ronaldo proposto al Napoli. È vero? «Sì, fu proposto mentre parlavamo di Ghoulam. Però era fuori prtata. Quando ce lo proposero, rimanemmo un attimo ziti, poi però ci accorgemmo subito che si trattava di un’operazione fuori budget. Se la Juventus prende Ronaldo, conferma di essere una delle migliori squadre al mondo. Mettercela alle spalle sarebbe un sogno, ma se ci sono riuscito col Carpi, quando superammo il Lecce qualche anno fa, posso riuscirci anche con la Juventus».
Il rinnovo: «Siamo molto vicini, probabilmente firmerò ancora con il Napoli. Lavoro col cuore, con la passione, tanto da dimenticare quasi completamente la mia vita privata».