Sipario azzurro – Come al solito gara rovinata dall’ego e dalla presunzione dell’arbitro che invece dovrebbe dare equilibrio a tutto. Pareggio giusto
Prologo
Napoli di scena a Milano, di nuovo, Ancelotti di scena a Milano, di nuovo, ma la panchina, povero diavolo, è diversa. Dopo le polemiche, dopo i rossi, dopo l’inutile teatrino, ancora al Meazza, ancora San Siro, ancora calcio. Tra amarcord, striscioni strappa lacrime, applausi e belle speranze.
Ancelotti, vara probabilmente il più offensivo dei suoi “Napoli”, Ospina tra i pali, difesa a quattro, ormai consueta con Malcuit, Albiol, Koulibaly (finalmente), Mario Rui, Zielinski e Ruiz in mediana, e poi in ordine, Callejon, Mertens, Milik e Insigne. Gattuso, alla prima senza Higuain tra sorrisi forzati e lacrime altrettanto forzate, lascia Piatek in panchina assegnando, almeno per il momento, la titolarità del ruolo al giovane e casereccio Cutrone.
Atto primo
La trama del primo tempo, vede il Napoli, obbligato tra l’altro dalla scelta tattica, pressare a più non posso sui portatori di palla e non, rossoneri. Milan in cerca di soluzioni per arginare l’onda azzurra, Gattuso sbraita, giustamente, dalla panchina, le occasioni in campo però, non abbondano. Al settimo minuto, dialogo Insigne – Callejon, lo spagnolo tira al volo ma Donnarumma respinge. Nella fase centrale del tempo, i rossoneri sembrano aver trovato una quadra, ma le occasioni, anche in quel caso non arrivano, buono l’approccio, buona la gestione, ma il risultato latita. Il Napoli, tiene e all’occorrenza riparte, qualche timido tentativo di inquadrare la porta, ma il risultato, da ribadire, resta inchiodato sullo 0-0. Fischio dell’arbitro, ritmi alti, e tutti a riposo.
Atto secondo
Lo schema del racconto, resta praticamente lo stesso. Le due squadre battagliano, una volta si affacciano i padroni di casa, un’altra gli ospiti, accenni di emozioni da gol, e invece, niente.
Al quarantasettesimo, Ci prova Kessie, ma Malcuit devia in angolo il bolide dell’ivoriano. Qualche minuto dopo ci prova Paquetà ma Ospinna respinge. Due minuti più tardi e la volta di Callejon, lato opposto, traversa sfiorata. Il Napoli in questa fase si fa più coraggioso, gli uomini in attacco sono tanti, i rossoneri a tratti sembrano in affanno e la squadra azzura sembra in grado di poterne approfittare. Al sessantaquattresimo, dialogo tutto polacco tra Zielinski e Milik, l’attaccante prova il colpo ma Donnarumma ancora una volta, blocca. Gattuso al settantunesimo fa entrare in campo Piatek, al posto di Cutrone, San Siro in delirio, speaker impazzito, telecronisti Dazn alle lacrime, Piatek, sì. Ancelotti, evidentemente intimorito dall’ingresso in campo di…Piatek tira fuori Mario Rui per Ghoulam.
Al settantanovesimo, Musacchio, solo davanti ad Ospina, ricorda a tutti di essere un difensore, prova a calciare ma tocca appena la palla, il portiere azzurro, azzoppato dal precedente scontro con Koulibaly è pero vigile e devia la palla. Verdi entra per Mertens per l’assalto finale. Ancora Zielinski all’ottantesimo calcia fuori per pochi centimetri. Ounas rileva Insigne. Poi il doppio giallo per Ruiz (che devono ancora spiegarci), Ancelotti che giustamente se ne lamenta (rosso anche per lui) e poi come al solito gara rovinata dall’ego e dalla presunzione di chi invece dovrebbe dare equilibrio a tutto. Triplice fischio, pareggio giusto, bella prova di calcio, finalmente, alla faccia di tutto il resto.
Epilogo
Il pareggio ci sta, il Milan ha mostrato di essere avversario non semplice, alle prese però, in questa fase con la gestione di due potenziali titolari in attacco. Gli azzurri hanno fatto la partita a tratti, e subito, in altri tratti. Buona prova, tutto sommato, macchiata dalle solite incertezze e presunzioni arbitrali. Testa al prossimo impegno, ed occhio, sempre al campo.