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A Copenaghen vanno a sciare sul termovalorizzatore

Uno dei popoli con più alta sensibilità ambientalistica ha lasciato costruire l’impianto in città. E nessuno ha protestato

A Copenaghen vanno a sciare sul termovalorizzatore

Un viaggio in Scandinavia

Normalmente, quando si torna a Napoli da soggiorni in altre realtà, ci si stupisce del riuscire a viverci quotidianamente tra degrado, servizi pubblici inefficienti, scarso senso civico della popolazione, cattiva amministrazione, traffico, sporcizia, maleducazione, etc.

Poi ci si fa il callo e ci si adegua.

Partito per un viaggio di lavoro tra Malmoe e Copenhagen, ero già preparato ad un confronto impietoso con la nostra realtà quotidiana, quando è esploso il caso “termovalorizzatori si o no” nella maggioranza di governo che, di seguito, è diventato il principale dibattito interno (come se non avessimo altri e ben più gravi problemi!).

Il caso finisce sulle prima pagine dei giornali il 16 novembre, il giorno in cui mi sono spostato da Malmoe a Copenhagen (in treno, parte su un lunghissimo ponte sul mare del nord e parte in sotterranea).

Il “mostro”

A Copenhagen, proprio la città dove, in uno dei quartieri della città, è stato da poco inaugurato un modernissimo termovalorizzatore ben visibile dal centro cittadino, su cui, a giorni, sarà inaugurata una avveniristica pista da sci!

Mi trovavo in uno dei posti al mondo dove più alto è il senso del rispetto per l’ambiente, dove, quando attraversi le strade, farai bene a guardarti dai ciclisti molto più che dagli sparuti automobilisti.

Agli occhi di un cittadino campano, bombardato da anni di disinformazione allarmistica sui termovalorizzatori, che ha visto schierare l’esercito per costruirne uno, sembra una insanabile dicotomia: ma come, un popolo con una tale sensibilità ed attenzione per l’ambiente ha costruito un simile “mostro”?  e ci va pure a sciare sopra?

Dal centro di Copenhagen, un posto bellissimo, con un canale molto simile ai navigli di Milano, tra migliaia di giovani (si, è un Paese di giovani, come anche la Svezia) e turisti, si vedono svettare i pennacchi di fumo di questo “mostro” e nessuno se ne preoccupa?

Nessuno protesta

Intanto, notavo la pulizia assoluta delle strade (nonostante fossero frequentate da migliaia di persone) e la presenza capillare di contenitori di rifiuti indifferenziati (come anche all’aeroporto, senza quegli inutili contenitori multicolore che vediamo da noi, dove è praticamente impossibile fare una raccolta differenziata decente, tanto da sembrare una mera presa in giro).

Incontro un tassista italiano che vive lì da anni, emigrato per amore, avendo sposato una danese.

E con lui mi informo: “Ma quando si è deciso di costruire il nuovo termovalorizzatore di Copenhagen, qualcuno ha protestato?”, “No, qui la protesta non esiste, si ha fiducia nel governo, guai a parlare male della Danimarca con un danese”. La fiducia nel Governo e nelle competenze, tutta qui la differenza.

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