Gran partita della squadra di Ancelotti, che entra in campo con personalità e fa ballare il Psg. Prima della rete di Insigne, traversa di Mertens.
Un primo commento
Il Psg inizia meglio, anche perché il Napoli deve prendere (di nuovo) le misure del nuovo possesso, con Maksimovic finto terzino e Mario Rui sempre pronto ad appoggiare l’azione. Mbappé e Cavani entrano un paio di volte, la prima occasione è per Neymar, che però si ostacola con il centravanti uruguagio e spreca una palla potenzialmente pericolosissima.
È un fuoco di paglia, però: appena il Napoli comincia a gestire il possesso e ad alternare fasi di pressing organizzato, la squadra di Tuchel va in tilt. Non riesce a riprendere quasi mai la palla in uscita, molto spesso i giocatori di Ancelotti si ritrovano sopra la linea di fronte alla difesa, in vantaggio numerico. È il piano partita preparato dal tecnico di Reggiolo: personalità in palleggio, costruzione bassa e poi verticalizzazione nel campo avversario.
Funziona, eccome, dal 20esimo in poi il Napoli è padrone del centrocampo e il Psg è praticamente inoffensivo. La traversa di Mertens su cross di Mario Rui ricorda sinistramente quella colpita allo stesso modo contro il Liverpool, solo che è il segnale della storia che sta per compiersi di nuovo: come al San Paolo tre settimane fa, palla di Callejon per Insigne e gol. Stavolta, il passaggio è dalla zona laterale e va dietro la difesa, pallonetto delizioso di Lorenzo sull’uscita di Areola. Vantaggio giusto, meritato. È un Napoli bellissimo.
Che legittima il risultato fino alla fine del primo tempo, solo un break di Neymar crea i presupposti per un tiro di Mbappé. Bravissimo Ospina in uscita. La prima frazione finisce così, tra gli applausi scroscianti per un Napoli di grande personalità.