Giorgetti: «Spezziamo ogni collusione con la malavita, serve la collaborazione dei club»

L'intervista al sottosegretario sulla Gazzetta: «Il problema della violenza non riguarda solo la Juventus, ma serve la collaborazione dei club».

Giorgetti

L’intervista alla Gazzetta dello Sport

Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con deleghe allo Sport e al Cipe (Comitato programmazione economica), ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport. A pochi giorni dalla puntata di Report sulla Juventus e sui rapporti triangolari con la tifoseria organizzata e la Ndrangheta, questo è uno dei primi commenti “ufficiali” del Governo.

Le dichiarazioni di Giorgetti: «Il ministro Salvini ha dato qualche segnale, a cominciare dal contributo di solidarietà che le società devono versare per l’ordine pubblico, una norma di legge mai applicata. Ma bisogna sempre distinguere: una cosa è la tifoseria organizzata, un’altra la presenza dei violenti. E su questo piano il problema non riguarda certo solo la Juve e lo stadio di Torino. Purtroppo in curva succede anche molto altro. Bisogna spezzare ogni collusione malavitosa e su questo punto è assolutamente necessaria la massima collaborazione delle società».

I club chiedono una presenza maggiore da parte dello Stato: «Lo Stato c’è e ci sarà. Bisogna dare una risposta nuova all’altezza della situazione, prendere atto del fallimento del biglietto nominale, valutare la possibilità di introdurre alcune norme che in precedenza non si è riusciti a varare. Dobbiamo riportare le famiglie sugli spalti, soprattutto i bambini. E non parlo solo di Serie A, ma anche delle categorie inferiori».

La sentenza del Tar sulla Serie B

Ieri il Tribunale Amministrativo del Lazio ha di nuovo ribaltato il format della Serie B. Il commento di Giorgetti: «Il Governo non aveva nessuna voglia e nessun interesse a intervenire — lo dico anche rispetto alle parole pronunciate dal presidente della Fifa, Gianni Infantino — sulla giustizia
sportiva. Siamo stati costretti a prendere un’iniziativa perché nessuno dava delle risposte agli interessi delle società. Non è stata un’invasione di campo, ma un caso di giustizia negata. Ora si riparta dal rispetto per la sentenza del Tar. E dalla speranza che in tempi brevissimi il Collegio di garanzia decida chi ha il diritto di andare in Serie B. Visto che la situazione è al limite dell’irrecuperabile, come dimostra l’Entella, che peraltro probabilmente meriterebbe più di tutti di starci».

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