ilNapolista

De Laurentiis recupera il centro del ring, il silenzio di Sarri non paga

Lo stato dell’arte della trattativa. L’incertezza dell’allenatore comincia a infastidire i tifosi. Il presidente sta giocando bene le sue carte, Sarri no

De Laurentiis recupera il centro del ring, il silenzio di Sarri non paga

Il punto della situazione

Stiamo a quelli che fino a questa mattina possiamo considerare fatti.

  • Maurizio Sarri è ancora l’allenatore del Napoli. Ha un contratto per altri due anni. Ha una clausola rescissoria di otto milioni, con  scadenza dubbia (c’è chi dice oggi, chi il 31 maggio, chi addirittura il 10 giugno). Guadagna circa 1,5 milioni di euro più bonus.
  • Al momento, Sarri non ha ricevuto alcuna proposta ufficiale per il pagamento della clausola di otto milioni.
  • Al momento, non c’è motivo per considerare Sarri in uscita dal Napoli.
  • In mancanza del pagamento della clausola, il rapporto tra Sarri e il Napoli può terminare con le dimissioni di Sarri, con l’esonero da parte di De Laurentiis, con una risoluzione consensuale del contratto.
  • Il rinnovo di Sarri non è obbligatorio, potrebbe continuare anche con quest’ingaggio.

Dall’ovazione di domenica

Questo è lo stato delle cose. In pochi giorni, appena due, la situazione mediatica e soprattutto ambientale è cambiata. Siamo passati dal lungo applauso che ha salutato Sarri domenica pomeriggio al San Paolo a un diffuso stato di mugugni per l’incertezza mostrata dall’allenatore che continua a non rispondere sul suo futuro. Non si capisce se voglia rimanere o no a Napoli. Vorrebbe certezze sul futuro della squadra. In tanti pensano che stia prendendo tempo per aspettare un’offerta da un club lui appetito, vale a dire il Chelsea. Lo Zenit non ha lo stesso appeal su di lui. L’impressione è che Sarri stia giocando male la sua partita, anche agli occhi di tanti tifosi.

Lo sgarbo a Maggio

Domenica, tra l’altro, si è consumato il primo vero errore politico di Sarri nel rapporto con il suo “popolo”, e cioè il mancato ingresso in campo contro il Crotone di Christian Maggio che era probabilmente alla sua ultima partita con il Napoli. Molto difficile trovare un tifoso del Napoli, anche tra i sarriti ortodossi, che abbia compreso la decisione dell’allenatore.

Il tempo è scaduto

Nel frattempo, De Laurentiis ha preso decisamente l’iniziativa. La sua frase «il tempo è scaduto, ora devo pensare al Napoli» ha segnato un cambio di passo nella strategia presidenziale. E ha lasciato Sarri scoperto, non più come l’oggetto dei desideri per cui si è pronti a compiere qualsiasi sacrificio. Sono rimbalzati i nomi di Ancelotti e Inzaghi, addirittura l’ipotesi di un esonero.

De Laurentiis non si è gettato ai piedi di Sarri. Non gli ha offerto alcun rinnovo faraonico. È piuttosto arrabbiato per la gestione della rosa, per la mancata valorizzazione di alcuni elementi (da Diawara a Rog, a Maksimovic, persino Mario Rui che non avremmo mai visto con l’infortunio di Ghoulam), e il mancato arrivo di altri (Verdi in testa) spaventati all’idea di rimanere in panchina da febbraio a maggio.

A questo punto, però, c’è il Napoli. E ci sono i suoi tifosi. Che da un lato vorrebbero la permanenza di Sarri, dall’altra però sono rimasti spiazzati e delusi dal comportamento dell’allenatore, anche dalle sue frasi di domenica. Resta il fatto che il contratto c’è, è in essere. E che – in assenza di una effettiva richiesta – soltanto un atto di forza da parte dei due contraenti potrebbe portare alla separazione.

Il rischio di una convivenza forzata

Il rischio è che il Napoli rimanga con un allenatore di fatto costretto a restare sulla panchina azzurra, con un rapporto più che logorato con il presidente. E senza alcuni calciatori chiave del suo Napoli. Sappiamo quanto Sarri sia refrattario alle novità. Basti pensare che, dopo due anni e uno scudetto sfiorato, non ha ancora metabolizzato la cessione di Higuain. Figuriamoci di fronte alla prospettiva di poter perdere in un colpo solo Hamsik, Mertens e Jorginho (cui va aggiunto Reina). Ci vorrebbe una fornitura imperiale dei sali utilizzati per Paperone de’Paperoni.

La situazione è intricata. Se dovessimo paragonare la trattativa a un incontro di boxe, possiamo tranquillamente dire che De Laurentiis è uscito dall’angolo, si è sottratto alla morsa di Sarri e ora è lui al centro del ring che mena la danza e tiene facilmente l’avversario a distanza.

Quel che Sarri non ha compreso è che la sua forza, almeno nei confronti dell’ambiente, è il Napoli. Senza il Napoli, senza quei colori, è come se toccasse la kryptonite agli occhi dei tifosi o comunque della maggioranza di essi.

Ricucire è operazione assai complessa. Ma anche rompere lo è. La prospettiva, tutt’altro che allettante, è quella di proseguire da separati in casa e senza tre-quattro titolarissimi. Ma la trattativa è ancora aperta. Tutto può succedere.

ilnapolista © riproduzione riservata