ilNapolista

La differenza di Allegri, lucido uomo di campo in un postpartita infuocato

Una lezione di pacatezza, di buon senso, in mezzo a dichiarazioni isteriche e poche condivisibili. Allegri si dimostra sempre di più un fine comunicatore.

Gestire i momenti

Nella notte un po’ sconclusionata (eufemismo) della Juventus, un uomo ha provato a rimanere fuori dalle manifestazioni di rabbia. Massimiliano Allegri si è dimostrato (una volta di più) uomo di campo, ma anche fine comunicatore. La sua intervista televisiva nel postpartita è stata quella più pacata, soprattutto se paragonata a quelle di Agnelli e Buffon.

La lezione è continuata in conferenza stampa. Non che Allegri non abbia parlato dell’arbitro. Ma, come dire: c’è modo e modo. Da una parte si può andare contro l’intero sistema, tra l’altro un sistema che si rappresenta dall’interno (Agnelli); da un’altra parte si può attaccare l’arbitro sul piano personale. Oppure, si possono rimarcare gli episodi (tra andata e ritorno) e rimanere all’interno di un discorso di campo. Come fa un uomo di campo, che può cedere alla rabbia del momento ma non sbraca. Si contiene.

Le parole di Max

Sopra, abbiamo linkato l’intervista a Mediaset. Ora, dalla Gazzetta, riprendiamo altre dichiarazioni postpartita: «Sono molto dispiaciuto e non mi va di giudicare la scelta dell’arbitro . Qui a Madrid non abbiamo preso gol e poi c’è stato questo episodio
finale, il contrario di ciò che è successo a Torino con Cuadrado. Immaginavo che quell’episodio avrebbe cambiato la qualificazione. La squadra meritava di andare almeno ai supplementari».

Da Tuttojuve, invece, un estratto della conferenza stampa: «Sul rigore l’arbitro ha visto in un certo modo e ha fischiato, non possiamo fare altro. Purtroppo rimane l’amaro in bocca perché la squadra ha giocato bene stasera, ma pure a Torino aveva fatto una grande partita per 60 minuti. Il Var? In Europa non c’è e abbiamo perso. I discorsi sull’introduzione dello strumento sono problemi della Uefa. Io ho sempre detto che il Vari è uno strumento molto importante per episodi oggettivi».

«Le parole a Sergio Ramos? In occasione del rigore al 93esimo, gli ho semplicemente ricordato un episodio simile all’andata su Cuadrado. Niente di più. Credo che quello fosse rigore. Detto questo, c’era un po’ di arrabbiatura e dispiacere perché in quella situazione c’è stata l’espulsione di Buffon, tra l’altro non c’è stata neanche l’espulsione di Benatia, a quel punto Medhi  doveva essere ammonito per la seconda volta. C’è stata una confusione generale».

Lucidità

In tutte queste frasi, c’è una sensazione di lucidità assoluta. Una caratteristiche che non abbiamo percepito, nelle dichiarazioni di altri tesserati bianconeri come nei commentatori televisivi o in alcuni giornali del day after. E che invece ha caratterizzato l’intera serata di Allegri, tra andata e ritorno – anche nel giudizio tecnico della partita.

Il tecnico della Juventus, probabilmente, non sarà un mostro di simpatia pura, rappresenterà sé stesso secondo una pura costruzione, un puro calcolo. Di certo, però, se dobbiamo scegliere il miglior rappresentante della Juventus post Real Madrid, non abbiamo dubbi di sorta. Una grande X su Massimiliano Allegri, complimenti per la partita del campo e quella dei microfoni.

ilnapolista © riproduzione riservata