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Il Napoli “cattivo” visto a Torino: i falli di Allegri, Insigne che insegue Khedira

Nella partita contro la Juventus, 17 falli (a 10) da parte di una squadra che non arriva a 10 scorrettezze di media a partita. Un altro segnale della crescita mentale del Napoli.

Il Napoli “cattivo” visto a Torino: i falli di Allegri, Insigne che insegue Khedira
Photo Matteo Ciambelli

Le parole in conferenza stampa

Quando in conferenza stampa Massimiliano Allegri ha parlato del numero dei falli del Napoli a Torino (17, contro i 10 della Juventus) ci sono venute in mente due cose. Intanto, l’episodio di Insigne che aggredisce letteralmente Khedira a centrocampo per una restituzione un po’ distorta di una palla buttata fuori. Eravamo alla mezz’ora esatta, e abbiamo recuperato il video (sotto). Un giocatore di 163 centimetri si è avvicinato a uno di 189 per protestare con rabbia, andando faccia a faccia, senza paura.

Al di là di questo episodio “di colore”, c’è però il dato dei falli. Allegri ha dato uno spunto, una chiave di lettura alla partita. Effettivamente, i 17 falli commessi dalla squadra di Sarri sono una novità. Questione di numeri: 7 scorrettezze in tutto contro l’Udinese, 6 a San Siro contro il Milan. E soprattutto una media di 9.4 in tutta la stagione, la più bassa della Serie A. 

La spia della crescita

È come se il Napoli fosse diventato duro esattamente quando il gioco si è fatto duro – tanto per riciclare una frase fatta, da film, ovviamente banale eppure veritiera. Ed è un altro segnale rispetto al grande miglioramento della squadra di Sarri, quello psicologico. Ne abbiamo parlato tante volte durante la stagione, ne abbiamo scritto qui già prima del successo a Torino. Il Napoli 2017/2018 è una squadra che si è presentata al campionato con l’obiettivo chiaro di fare il maggior numero di punti possibile. Di vincerlo, quindi, a seconda dell’andamento della Juventus. Ha mantenuto chiaro il proprio obiettivo, non si è snaturato ma è cresciuto lì dove serviva farlo per costruire questa ambizione. La tenuta difensiva, la capacità di subire poco e perdere ancora meno, una tenuta psicologica importante anche nei momenti più difficili. 

Fino a fare più falli della Juventus (11.1 scorrettezze di media per match), a casa della Juventus, nello scontro diretto che assegnava lo scudetto o riapriva la corsa fino a fine stagione. Sono ingredienti che compongono il piatto della grande squadra, sono spie accese sul pannello di controllo di un gruppo in grado di recitare un ruolo da protagonista assoluto. Senza compromessi quando c’è da giocare a pallone, ma pronti ad assorbire la complessità del calcio – che, ovviamente, va molto oltre ciò che succede in campo, quando si mantiene il possesso palla. Accanto alle rimonte, c’è anche quest’aspetto. Allegri l’ha colto, inquadrando la prestazione scialba della Juventus in certi termini. Ha ragione da vendere, secondo noi.

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