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Tra Juve e Napoli vincerà chi ha più testa, e lo scopriremo presto

È stata la vittoria di Sarri e del collettivo. Gli juventini erano impauriti, Rocchi ha arbitrato bene. Già la prossima giornata ci dirà tanto

Tra Juve e Napoli vincerà chi ha più testa, e lo scopriremo presto
Photo Matteo Ciambelli

L’ottava meraviglia a Torino

Il Napoli nella sua storia ha vinto solo 8 volte a Torino contro la Juventus.
4 volte da quando sono nato. Due nell’era Maradona e due nell’era De Laurentiis.

Quella nell’anno dello scudetto la conosciamo a memoria. Lo svantaggio e la rimonta. Epica e arrembante.
Il 5 a 3 porta le stimmate di Careca, che ne segnò 3 ai bianconeri di Zavarov. Espressione di strapotere e straripanza.
Il 3-2 targato Datolo anche venne in rimonta, addirittura dopo un doppio svantaggio.
La vittoria di domenica è stata diversa da tutte le altre.

Juventus rinunciataria

La partita è stata, diciamolo, brutta. Soprattutto per colpa di una Juventus rinunciataria oltre l’immaginabile. Il Napoli ci ha provato sin dall’inizio, ma senza mai perdere la calma. Senza foga, sin prisa pero sin pausa, avrebbe detto uno che alla Juve ha strappato due titoli ma che lì non è mai riuscito a vincere.

È stata la vittoria di Sarri, senza ombra di dubbio, e del collettivo. L’incornata stentorea di Koulibaly al 90° è stata la giusta conclusione di una gara perfetta tatticamente, in cui ognuno dei 14 azzurri scesi in campo ha svolto in maniera impeccabile il proprio ruolo.

Loro erano tutti in area, impauriti

Non è stata serata da grandi giocate e colpi di genio. Il gol è arrivato su uno schema da calcio d’angolo. Chissà quante volte è stato provato, se più o meno volte dei raddoppi di marcatura a centrocampo che hanno letteralmente impedito agli attaccanti bianconeri di toccare palla.

Nell’inquadratura da dietro la porta si vedono tre azzurri arretrati. Sarri aveva bene in mente il contropiede che l’anno scorso in Coppa Italia fruttò il rigore su Cuadrado. Anche se stavolta la Juve non aveva nemmeno un uomo fuori dai 16 metri. Erano tutti in area, impauriti, come lo erano stati dal primo minuto.

L’arbitraggio di Rocchi

I nostri no, erano concentrati, ma non timorosi. Anche l’incubo di un arbitraggio sfavorevole è svanito dopo pochi minuti, quando Rocchi ha ammonito due bianconeri nella stessa azione. Lo stesso Rocchi, nel prosieguo della partita, ha fermato un calcio d’angolo in nostro favore per redarguire i difensori: “guardate la palla – gli ha detto – perché se andate solo sull’uomo io fischio”. Forse Benatia stava ancora pensando a quelle parole e si è distratto. Quando si è accorto che Koulibaly era partito, era troppo tardi. Ci ha messo le braccia, ma avrebbe avuto bisogno di un muro per fermarlo.

È stata anche la vittoria del pubblico che al San Paolo ha preso la squadra per mano portandola alla vittoria contro il Chievo e l’Udinese, che ha voluto salutarla alla partenza per Torino con una mobilitazione senza precedenti, che ha dimostrato di crederci e, allo stesso tempo, di essere già soddisfatta per la stagione in corso. Incoraggiamento senza pressione.

La rabbia bianconera

Un atteggiamento opposto a quello della tifoseria bianconera che, da sud a nord, ha accolto con rabbia l’eliminazione dalla Champions ed è partita con la caccia al capro espiatorio.

Sono allucinanti le reazioni sui social dopo la sconfitta contro il Napoli. Allegri in quattro anni ha portato la Juventus ad un livello altissimo, sfiorando l’impresa della Champions League per due volte, dominando in campionato e in Coppa Italia. Capisco il suo sconforto davanti alla ridda di accuse che ora si trova a fronteggiare, ancor di più a stagione non ancora conclusa e con due titoli in ballo.

E ora?

E ora? Ora ci sarà da divertirsi. Le 4 partite che mancano, con la lotta per la Champions e per l’Europa League ancora aperta, rendono impossibile qualunque tipo di calcolo. Napoli e Juve dovranno mettercela tutta per portare a casa 12 punti. Psicologicamente sembrerebbe avvantaggiato il Napoli, ma la Juve ha un punto in più ed il destino nelle proprie mani.

La Serie A è l’unico dei grandi campionati europei ancora in bilico, abbiamo addosso gli occhi della stampa e degli addetti ai lavori. Vincerà chi avrà più testa e lo cominceremo a scoprire in questo fine settimana. La Juve affronta l’Inter nel derby d’Italia più importante degli ultimi 20 anni. Il Napoli va a Firenze dove Sarri, ci ha tenuto a ricordarlo, non è mai riuscito a vincere.
Inutile, per adesso, guardare oltre.
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