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Reina-Napoli-Milan: un triangolo potenzialmente pericoloso

Non comprendiamo perché Reina e il Milan abbiano optato per una trattativa alla luce del sole – al netto della fuga di notizie. Ora ogni eventuale errore sarà addebitato alle voci di mercato.

Reina-Napoli-Milan: un triangolo potenzialmente pericoloso
Foto Ssc Napoli

La notizia

Iniziamo dal punto fondamentale. Questa mattina, la Gazzetta dello Sport ha pubblicato un pezzo in cui annunciava il trasferimento di Reina al Milan. Ovviamente, parliamo di quanto è possibile sapere/fare/annunciare ora. Il portiere spagnolo è in scadenza di contratto con il Napoli, e il club rossonero non può far altro che parlare con lui, accordarsi, e poi inviare una comunicazione di futuro acquisto (a costo zero) alla società che detiene attualmente il cartellino del calciatore. Ecco, la rosea ha dato per fatto quest’ultimo punto. Dopo, ci saranno visite mediche e annunci informali, da rendere effettivi al giorno 30 giugno 2018 (cioè, a contratto effettivamente scaduto). Questo è il regolamento, questo è ciò che è avvenuto.

Il fatto che Reina dovesse andar via dal Napoli era diventato scontato dopo l’ultima estate di tribolazioni. A campionato già iniziato, il rinnovo mancante e la corte serrata del Psg avevano fatto vacillare il portiere spagnolo. Che, semplicemente, ha deciso di posticipare di un anno l’addio e accasarsi altrove a parametro zero. È arrivato il Milan, con un’offerta – si suppone – importante, roba da 3 milioni l’anno per due o tre anni. Parametri che il Napoli non avrebbe mai accordato a un 36enne.

Più che sullo sviluppo dell’operazione, o su un giudizio formale rispetto all’approdo in rossonero di Reina (tutto dipenderà infatti dal futuro di Donnarumma), vogliamo parlare dei due mesi potenzialmente difficili che attendono Reina e il Napoli. Vogliamo parlare del rapporto ambiguo che nasce da oggi tra portiere, club, tifoseria e prestazioni sul campo.

Una situazione potenzialmente esplosiva

Si tratta di un triangolo scivoloso su cui camminare: Reina è un portiere dalle caratteristiche particolari, viene da pensare e da dire che sia geneticamente predisposto all’errore grossolano. Che possa sbagliare clamorosamente una parata, un’uscita o una chiamata della difesa, ci sta. Ma ora, un eventuale scivolone come verrà considerato? O meglio: resterà ancora un caso fortuito o sarà addebitato alla scarsa concentrazione, all’attaccamento alla maglia e al progetto che va (inevitabilmente) a scemare, al solito giochino del “è colpa di ….”.

Insomma, non comprendiamo perché il Milan e Reina abbiano optato per una trattativa alla luce del sole. Può esserci sempre e comunque la fuga inattesa e non voluta di notizie, del resto finora la stagione di Reina è filata liscia, non ci sono state problematiche evidenti nel rapporto con il Napoli né tantomeno dichiarazioni velenose. Quindi, al netto della (solita) passività comunicativa del Napoli: perché dare adito al sospetto? Perché creare le condizioni perché tutte le possibili storture del rendimento di Reina, finora impeccabile o quasi, possano essere “equivocate” dall’ambiente, dai tifosi?

È una bomba con l’innesco pronto, prontissima a detonare. Immaginiamo una papera colossale di Reina in una partita importante per lo scudetto, non tanto in casa della Juventus o addirittura in casa del Milan (!), quanto già domenica contro l’Inter. Come e quanto verrebbe attaccato Reina? Succederebbe il finimondo, lo sappiamo e lo sapete. e non ci spieghiamo perché creare (o far creare) queste condizioni, quando una trattativa più riservata sarebbe stata possibile. E non avrebbe alterato in nessun modo la sostanza delle cose.

Il Napoli

Dal canto suo, De Laurentiis ha fatto una scelta, ha deciso di voltare pagina. Per le richieste economiche di Reina, ma anche per una politica young che non può contemplare certi parametri per un calciatore senza un lungo futuro tecnico o contrattuale. Quindi, sarebbe difficile o ingiusto parlare (già) di errore di mercato, anche perché al momento non c’è il sostituto. Che arriverà, ovviamente, ma non può arrivare ora.

Criticare il Napoli per aver avallato questa operazione in uscita ci pare eccessivo, soprattutto se il nome più gettonato per la successione (Leno) dovesse concretizzarsi. In tutto questo, però, c’è uno scudetto ancora possibile da provare a conquistare. Con Reina. Che, ripetiamo, finora è stato impeccabile nell’interpretazione di un anno di pura transizione: rendimento di buonissimo livello, solito contributo nella guida della difesa e zero problemi di interazione con la società, con il “nemico” De Laurentiis. Bravissimo, niente da dire. Poi, però, ecco questa notizia potenzialmente destabilizzante. Ora tutto sarà più difficile da gestire, eventualmente da giustificare. E sarebbe un peccato salutarci col broncio, del resto è stato un rapporto bello e fruttuoso per tutti, dal 2013 a oggi.

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