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Sarri in versione Troisi, spiega la sconfitta con il Natale

La storica e surreale intervista sul sole, sull’impermeabile e sulla famiglia Troisi che mangia gli gnocchi al posto degli spaghetti: così Sarri dopo Napoli-Atalanta.

Sarri in versione Troisi, spiega la sconfitta con il Natale

Maurizio come Massimo

Premesso che la Coppa Italia è una competizione e che, come tale, si può venirne legittimamente eliminati senza particolari apocalissi calcistiche, le dichiarazioni di Sarri a valle della partita contro l’Atalanta si sono svolte in una atmosfera fatata che ricorda il Troisi che racconta il clima di perenne giubilo e allegria di Napoli a Pippo Baudo.

Il tecnico ha affermato che è difficile preparare le gare in questo periodo dell’anno perché i giocatori vivono tra gente in festa, la qual cosa mina la cattiveria agonistica necessaria. “Una distrazione atroce”. Una immagine surreale ma potente. Centrocampisti e terzini che si sforzano di concentrare corpo e mente sul modo migliore per fermare Timothy Castagne che vengono fuorviati da struffoli e roccocò, dalle scritture rassicuranti dell’agnello che giace finalmente con il lupo. Suona come una critica alla civiltà occidentale: ci vorrebbe un Vangelo meno buonista, meno pastori e più Hulk Hogan, meno Bing Crosby e più Black Sabbath nella grotta.

Muovere il Conclave

Ci si chiede cosa facciano in Inghilterra per preparare i calciatori al Boxing Day – certo aiutati a quelle latitudini dal secolarismo anglosassone e dall’essere alberisti e non presepisti. Se sulla riforma di calendari e impegni con le nazionali si può fare lobbying con Lega e Federazione, il dubbio che assale è che, se ci serve una riforma delle festività religiose per provare a vincere, bisognerà ingraziarsi i cardinali e muovere il conclave.

La vera fortuna è che il Napoli di Sarri perde assai poco – grazie al suo ottimo lavoro. Perché, dio ce ne scampi, altre due sconfitte e potrebbero affacciarsi scenari complessi all’orizzonte – l’effetto butterfly o il tempo di contrizione della quaresima – e a quel punto bisognerà scomodare la teoria del caos o una riforma del calendario gregoriano per fermare l’Atalanta. Allora è meglio andare, di nascosto, a casa Troisi e mangiare un piatto di gnocchi.

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