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Napoli, gli occhi su Grimaldo e l’occhiolino a Mendes: un’alleanza da non sottovalutare

I buoni uffici col superagente portoghese raccontano di un rapporto in costruzione. Il Napoli potrebbe entrare nella sua “scuderia”, il lavoro di De Laurentiis è una garanzia di autonomia.

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Vinicius, e Grimaldo. I nomi “sondati” dal Napoli sul mercato estero fanno riferimento alla Liga portoghese. Al Benfica e al Real Massamà – squadra ultima in classifica nel campionato di seconda divisione. Ma, soprattutto, sembrano far riferimento a Jorge Mendes, superagente portoghese. Il prefisso “super”, in questo caso, non è abusato: secondo Forbes il procuratore – tra gli altri – di Mourinho e Cristiano Ronaldo è il terzo rappresentante di atleti professionisti più ricco del mondo. Prima di lui, giusto Scott Boras (agente di punta del baseball americano) e Constantin Dumitrescu (procuratore, tra gli altri, di Edinson Cavani).

Insomma, il sodalizio Napoli-Mendes è in fase di costruzione. Il primo contatto tra le parti è avvenuto attraverso la procura di Faouzi Ghoulam, di recente passata nelle mani dell’agenzia di Mendes (la Gestifute). Poco dopo, il rinnovo milionario dell’algerino, con super-clausola verso l’estero. C’è chi non vede di buon occhio questa partnership con Mendes (per esempio Pippo Russo su Calciomercato.com), ma le cose vanno analizzate con realismo e sguardo d’insieme. Il superagente portoghese, negli ultimi anni, ha sviluppato una rete di rapporti molto estesa. Ha trattato con tutti i migliori club europei, rappresenta un punto di riferimento per il mercato portoghese e spagnolo.

Come dire: al di là di aspetti etici e di operazioni borderline per quanto riguarda i regolamenti internazionali (in un pezzo di Rivista Undici c’è una ricostruzione abbastanza precisa del sistema-Mendes), lavorare con Mendes vuol dire aprirsi delle strade sul calciomercato. Strade importanti, se non preferenziali. Del resto, il passaggio per Napoli di un manager all’inglese come Benitez e di un agente molto referenziato come Quillon ha permesso al Napoli di costruire buona parte della sua ossatura attuale. Allora, i trasferimenti furono fatti pescando da un mare importante, guidati da un capitano riconoscibile, su una barchetta con grande attrattività.

La combinazione perfetta

In questo momento, la situazione è ancora da definire. La procura di Grimaldo non appartiene alla Gestifute, per quest’operazione Mendes lavora come puro intermediario. Nello stesso tempo, si parla di un interessamento serio del Manchester United per Ghoulam. Non a caso, i Red Devils sono allenati da Mourinho, ovviamente un assistito da Mendes.

Ci sono dei crossover chiari, ma per il Napoli ci sono due garanzie: Mendes permetterà (permetterebbe) al club partenopeo di entrare in un circolo importante, anche ristretto, di trattare calciatori di primo livello. Un buon ufficio di un procuratore vale una parte consistente di un’operazione di mercato, forse anche la più difficile (il sì del calciatore). Dall’altra parte, c’è la gestione del mercato di Aurelio De Laurentiis. Tra leggende metropolitane e realtà dei fatti, il presidente del Napoli è famoso per lo sviluppo progressivo di un sistema contrattualistico complesso, che finora ha sempre permesso al Napoli di “cadere in piedi” dopo ogni querelle sul mercato in uscita.

Per dirla breve: è una combinazione potenzialmente perfetta. Mendes può “pensare” al Napoli come una squadra della sua scuderia; De Laurentiis continuerà a difendere gli interessi del club. A “non farsi fregare”. Come al solito.

Una soluzione

Il Napoli, secondo noi, ha bisogno di aprirsi di nuovo al mercato internazionale. È un club che ha un appeal europeo, ormai, ma finora non è riuscito a concretizzarlo. Per colpe sue, per colpe non sue. Se davvero Ghoulam dovesse andare via, per 50 milioni al Man United, non c’è niente di meglio di Grimaldo a 20, 25, pure a 30. Jorge Mendes ti permette di lavorare in questo modo, con certi nomi. In cambio, le operazioni sotterranee (vedi Vinicius) e un pezzo di coscienza per un’etica da procuratore non proprio immacolata. D’altra parte, il Napoli ha avuto a che fare con agenti anche peggiori, ed ha ormai una solidità patrimoniale e tecnica per non diventare il vaso di coccio accanto al vaso-di-ferro-Mendes.

Per un Napoli “bloccato” dal e nel mercato italiano, e della sua condizione di overperforming tra campo e bilanci, il gioco potrebbe anche valere la candela. A patto che questa collaborazione non renda il club “ostaggio” della Gestifute. Il passato, da questo punto di vista, potrebbe/dovrebbe rassicurare tutti.

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