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Barba completerebbe la difesa dell’Empoli a Napoli. Sarri come Sacchi in Nazionale

Tre quarti della retroguardia dell’Empoli 2014/2015 sono già a Napoli, Barba completerebbe il quartetto. Sarri come Sacchi, tecnico di sistema che preferisce giocatori di sistema.

Barba completerebbe la difesa dell’Empoli a Napoli. Sarri come Sacchi in Nazionale

Un senso

Pochi minuti fa abbiamo pubblicato un pezzo sul fallimento di Nikola Maksimovic nella sua stagione (e mezza) al Napoli. Ripetiamo alcuni concetti, giusto per chiarire: l’errore di mercato ci sta, esiste, è una possibilità concreta per tutti i club, a tutti i livelli. Premesso questo, abbiamo provato a dare una spiegazione razionale a questo flop, che è (tecnicamente) traducibile nel mancato inserimento dell’ex Torino nei meccanismi difensivi di Sarri. E nei (tantissimi) soldi spesi, ovviamente.

Questa nostra indagine si è scontrata con un’evidenza storica: la difesa dell’Empoli 2014/2015. Da destra a sinistra: Hysaj, Rugani, Tonelli, Mario Rui (alternativa Laurini). In panchina, Federico Barba. Sì, proprio quel Federico Barba, oggi allo Sporting Gijon e nuovamente accostato al Napoli dopo l’affare di due anni fa, sfumato sul gong. Quel Federico Barba che ha rilasciato alcune dichiarazioni sibilline sul Napoli: «Il ritorno alla corte di Sarri? Tutto può succedere».

Bene. Cosa vuol dire tutto questo? Che, al di là dei gusti e dei giudizi di ognuno di noi, Sarri ha una spiccata preferenza per i calciatori che ha già allenato durante la sua carriera. Tre quarti della sua difesa all’Empoli sono oggi nell’organico del Napoli, in passato c’è stato anche Vasco Regini (all’Empoli, con Sarri, nell’annata 2012/2013). Potrebbero diventare quattro con Barba, ma siamo ancora al fantamercato.

Tecnico di sistema

La motivazione rispetto a questo tipo di scelta è estremamente semplice: Sarri è un tecnico di sistema e ama scegliere difensori (giocatori) che conoscono già il suo sistema. Non si spiegano, non si spiegherebbero altrimenti certe attenzioni su certi profili, così come è chiaro che Maksimovic non è (mai stato?) adatto a un certo tipo di gioco.

Non che il sistema sia chiuso ed esclusivo, del resto Albiol, Koulibaly e Chiriches non giocavano nell’Empoli, nel Sorrento, nella Sansovino. È solo che l’adattamento presuppone qualità tecniche e fisiche e concettuali precise, e allora, quando c’è da integrare, funzionano calciatori già scolarizzati rispetto a certi movimenti, a certe dinamiche tattiche.

Come Sacchi

Il parallelo che sovviene immediato è quello con Arrigo Sacchi. Anche lui tecnico di sistema, anche lui innamorato di difensori (giocatori) già inseriti nel suo sistema. Si pensi alla catechizzazione di Baresi con le videocassette di Signorini, una vera e propria leggenda metropolitana verificata.

Più concretamente, basta ricordare la costruzione della Nazionale italiana a Usa 94: otto difensori, quattro del Milan (Tassotti-Costacurta-Baresi-Maldini) e tre del Parma (Apolloni-Minotti-Benarrivo), più quel Roberto Mussi che sarebbe tornato a Parma di lì a poco e che era già passato per… il Parma di Sacchi e il Milan di Sacchi.

Insomma, una specie di pattuglia già arruolata, già addestrata. Con calciatori come Bergomi, Vierchowood e Ciro Ferrara lasciati a casa. Perché avvezzi a un gioco diverso, o meglio lontani dal gioco a zona intenso del Milan e dalla sperimentazione (sempre in chiave zonista) di Scala a Parma.

Continuità

È una scelta di continuità tattica, che va giudicata e considerata soprattutto in termini di conoscenza pregressa. Anche perché i risultati del Napoli, soprattutto quelli difensivi, sono eccezionali. Evidentemente, il modello funziona. Non è facile interpretarlo, non è facile comprenderlo – altrimenti non si spiegherebbe il fallimento di Maksimovic -, ma funziona.

Quindi, ora possiamo aspettarci Barba accanto a Tonelli. Il trasferimento in prestito di Maksimovic pare essersi concretizzato, è cosa fatta, e allora spazio all’Empoli 2014/2015 che ritorna nel Napoli, accanto ad Albiol, Koulibaly e Chiriches. Con Hysaj e Mario Rui, la traslazione ha funzionato. Con Tonelli un po’ meno, ma intanto il Napoli è primo in classifica. Dovesse finire in questa posizione, l’idea di inviare un premio di valorizzazione al presidente dell’Empoli non ci dispiace neanche un po’.

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