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Sconcerti: «Italia senza base tecnica: dove sono i giocatori forti?»

Mario Sconcerti sul Corsera: «Formazione sbagliata, senza Insigne, con un centravanti doppio che colpiva i piedi dell’altro».

Sconcerti: «Italia senza base tecnica: dove sono i giocatori forti?»

L’editoriale sul Corriere della Sera

«Per la prima volta non trovo le parole». Apre così il suo commento Mario Sconcerti, sulle colonne del Corriere della Sera. Un’apertura amara, che chiarisce però il senso di assoluto smarrimento rispetto a una catastrofe sportiva inattesa, eppure meritata. l’editorialista del quotidiano milanese, «non ricorda un’Italia peggiore, così inadeguata e piena di peccati da divorarsi da sola».

Il problema è antico: «Sarebbe sciocco pensare che tutto sia cominciato stasera. La fiamma si è spenta nel 2006, cinque minuti dopo l’istante in cui abbiamo vinto il Mondiale. Avevamo Del Piero, Totti, Cannavaro, Toni, Pirlo e decine di altri giocatori fuori del normale. Poi siamo usciti al primo turno nel 2010 e di nuovo al primo turno nel 2014. Ci ha illuso la Juventus ma la Juve è un altro movimento, un’altra realtà. Quella italiana è leggera ed egoista, gonfiata per convenienza comune ma senza più una base tecnica. Ventura ha allargato il problema, ma lui se ne andrà e sarà punito dall’evidenza della sua inadeguatezza».

Insigne

L’inadeguatezza di Ventura, appunto: «Formazione sbagliata, senza Insigne, con un centravanti doppio che colpiva i piedi dell’altro, con centrocampisti senza qualità e la stessa difesa dei cicli precedenti. Ha reso dannoso il suo passaggio, ma il problema non è mai stato lui».

Sì, secondo Sconcerti il problema sta nella formazione, l’Italia non produce un calciatore di gran classe da anni, addirittura dai tempi di Pirlo, Del Piero e Totti. Ed è una questione primordiale, epocale, che si sviluppa a partire dai diritti tv e dalle scuole calcio. Laddove «c’è l’ingerenza di una
nuova classe dirigente, quella dei genitori dei piccoli calciatori. Troppe cose per discuterne ora, andrà fatto con calma. Ma non siamo davanti a un temporale, siamo davanti a un vero rovesciamento di situazioni sociali. È tempo di rivedere tutto perché è già tardi. Questa è la prima epoca in cui tutti i ragazzi devono pagare per giocare a calcio e pagando devono giocare tutti. Dov’è la selezione? Davvero il socialismo poteva riemergere dal calcio?»

Le ultime domande: «Perché siamo scomparsi? Ventura se ne andrà, ma resteremo noi e cosa ci diremo? Daremo la colpa agli stranieri che hanno pure gli spagnoli e gli inglesi? E dove sono gli italiani bravi? Nemmeno in serie B».

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