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Sogni incubi deliri: dal 14 ottobre al 23 novembre, la prima rassegna cinematografica dagli Archivi Mario Franco

Parte del Progetto XXI della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, è realizzata in collaborazione con la Fondazione Morra

Sogni incubi deliri: dal 14 ottobre al 23 novembre, la prima rassegna cinematografica dagli Archivi Mario Franco

Inaugura il 14 ottobre la rassegna cinematografica “Sogni incubi deliri”, a cura del regista e storico del cinema Mario Franco, dagli Archivi a lui intitolati presso la Fondazione Morra.

Mario Franco ripercorre la storia del cinema tracciando l’interazione tra il mezzo cinematografico e le avanguardie storiche.

La rassegna è un omaggio a David Lynch, regista che più di ogni altro ha indagato il mondo della percezione e dell’inconscio nel cinema contemporaneo, interrogandosi sull’orrore nascosto dietro la realtà apparente e sul lato oscuro dell’esistenza.

Alcuni dei suoi film più noti saranno messi a confronto con altri titoli appartenenti alle avanguardie storiche e al cinema underground.

Progetto XXI

“Sogni incubi deliri” fa parte di Progetto XXI, piattaforma promossa e finanziata dalla Regione Campania con la quale la Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee esplora la produzione artistica emergente contribuendo a produrre e diffondere narrazioni alternative del contemporaneo e a definire un sistema regionale delle arti contemporanee basato sulla collaborazione tra istituzioni pubbliche e private operanti in Campania.

Il programma

Il programma prevede 13 proiezioni di film di ricerca e di autore, ogni mercoledì e giovedì alle 19, fino al 23 novembre. La serata inaugurale prevede una doppia proiezione, alle 19 e alle 22. L’ingresso è gratuito (40 posti fino a riempimento sala).

Sabato 14 ottobre, ore 19.00 e ore 22.00 MAYA DEREN – Una serata dedicata ai film più famosi di Maya Deren, regista di origini ucraine attiva a New York, la cui pratica è considerata tra le più influenti della storia del cinema underground statunitense.

Mercoledì 18 ottobre, ore 19.00 INLAND EMPIRE – L’IMPERO DELLA MENTE, David Lynch (2006). Un’esperienza sensoriale disturbante e sconvolgente nei meandri della mente di un attore che confonde la vita reale con quella del personaggio che sta interpretando.

Buñuel e Dalì

Giovedì 19 ottobre, ore 19.00 L’ÂGE D’OR, Luis Buñuel (1930). Seconda collaborazione di Buñuel con l’artista Salvador Dalì, il film, censurato per parecchi anni, rappresenta una critica al clericalismo, all’autoritarismo e alla repressione sessuale.

Un film che non smette di intrigare e scandalizzare, soprattutto per l’ultima geniale sequenza che mette in relazione il credo cristiano con le aberrazioni sadiche.

Mercoledì 25 ottobre, ore 19.00 DUNE, David Lynch (1984). Tratto dalla fortunatissima saga fantasy di Frank Herbert, è la storia di una guerra stellare nell’anno 10191 per il dominio di Dune, un pianeta che produce una sostanza che allunga la vita.

Tanti effetti speciali, e la partecipazione di divi come Sting, Max von Sydow, Silvana Mangano e l’attore feticcio del regista, Kyle MacLachlan, per l’unico kolossal di Lynch, di surreale bellezza, che fu realizzato al posto della versione originariamente concepita da Alejandro Jodorowsky.

Giovedì 26 ottobre, ore 19.00 MULHOLLAND DRIVE, David Lynch (2001) Definito dal regista “una semplice storia d’amore nella città dei sogni”, il film rappresenta un intricato enigma sospeso tra allucinazione e realtà, con un tocco di nostalgia per il noir degli anni ’40 ed una aperta ostilità verso l’attuale star system hollywoodiano.

Una storia vera

Mercoledì 2 novembre, ore 19.00 UNA STORIA VERA – THE STRAIGHT STORY, David Lynch (1999). La storia vera del lungo viaggio di un uomo di 73 anni deciso a far visita al fratello a bordo di un vecchio e malandato trattore.

Una storia realistica, lontana dai film visionari che hanno sempre contraddistinto il regista.

Giovedì 3 novembre, ore 19.00 L’UOMO CON LA MACCHINA DA PRESA –  ČELOVEK S KINOAPPARATOM, Dziga Vertov (1929). Il Futurismo russo in un film che descrive il risveglio e la vita di una grande città, passando da Mosca a Kiev a Odessa.

Centrali elettriche, moto, cavalli, macchine, eventi sportivi, treni ed auto, matrimoni e funerali: all’interno di una sala cinematografica assistiamo al funzionamento del cinema stesso, che ferma la vita, coglie l’attimo, controlla il tempo e lo spazio.

Un manifesto teorico che si allontana dal documentario, dal teatro e dalla letteratura per avvicinarsi alla poesia e creare un linguaggio cinematografico universale.

Antonine Artaud e Germaine Dulac

Mercoledì 8 novembre, ore 19.00 LA COQUILLE ET LE CLERGYMAN, Germaine Dulac (1928). Un prete ossessionato dalla sessualità femminile, in preda ad un vero e proprio delirio.

Il film, su sceneggiatura di Antonin Artaud, è cinema surrealista, costruito interamente sulla percezione onirica, sostenuta dall’uso di deformazioni dell’immagine ed accostamenti incongrui, e fu originariamente pensato dal suo sceneggiatore come attacco all’ipocrisia sociale.

Al film sono abbinati due estratti dal Napoleon (1927) di Abel Gance e dalla Giovanna D’Arco (1928) di Carl Theodor Dreyer, dove si può ammirare la performance di Antonin Artaud attore.

Giovedì 9 novembre, ore 19.00 CUORE SELVAGGIO – WILD AT HEART, David Lynch (1990). Satira sarcastica, pop e iperrealista, premiata a Cannes con la Palma d’oro. Una storia oltre le righe, tratta dal romanzo di Barry Clifford, che racconta la fuga di Sailor e Luna in fuga dopo che lui ha ucciso un sicario pagato dalla madre di lei.

Nicolas Cage canta Love Me Tender di Elvis Presley, arrangiata da Angelo Badalamenti.

Mercoledì 15 novembre, ore 19.00 Velluto blu – Blue Velvet, David Lynch (1986). In una quieta cittadina della California un giovane trova un orecchio umano in un prato e lo porta alla polizia.

Insieme a Sandy, figlia del poliziotto che conduce le indagini, inizia a investigare e presto i due scoprono che devono scavare nella vita di Dorothy Vallens, cantante di night, detta Velluto Blu, interpretata da Isabella Rossellini.

Giovedì 16 novembre, ore 19.00 THE ELEPHANT MAN, David Lynch (1980). Un povero essere mostruoso viene esibito come fenomeno da baraccone. Un medico lo libera e lo fa ricoverare in un ospedale.

L’uomo elefante (realmente esistito, si chiamava John Merrick) riceverà anche l’omaggio dei reali d’Inghilterra, prima di morire.

Il genio di Stan Brakhage

Mercoledì 22 novembre 2017, ore 19.00 BRAKHAGE: METAFORE DELLA VISIONE, Jim Shedden (2004). Un sorprendente ritratto che esplora la profondità e l’ampiezza del genio di Stan Brakhage, uno dei più importanti cineasti e teorici del cinema sperimentale americano.

Attraverso interviste esclusive con familiari, collaboratori, critici e altri cineasti, ed estratti dei quasi 400 film realizzati in 50 anni di lavoro, Brakhage ci introduce nel suo metodo e nella differenza fra la visione dell’occhio umano e quella dell’occhio meccanico della cinepresa.

Il programma si completa con uno degli ultimi film di Stan Brakhage: Thot – Fal’N.

Giovedì 23 novembre, ore 19.00 ERASERHEAD – LA MENTE CHE CANCELLA, David Lynch (1977). Esordio sperimentale, girato in bianco e nero, di Lynch, che descrive le allucinazioni, gli incubi e le vicende surreali e grottesche di un uomo pressoché minorato e della sua mostruosa progenie. Un ripugnante, amatissimo cult-movie.

Per informazioni: Casa Morra – Archivio D’Arte Contemporanea – Il Gioco dell’Oca. Salita S. Raffaele 20 c, Napoli. T +39 081 5641655 info@fondazionemorra.org www.fondazionemorra.org

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