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La frase di Sarri su Hamsik e Zielinski (che dentro c’è un mondo)

Un richiamo al polacco che però è un’investitura, un investimento sulle sue grandi qualità. E sul fatto che possa diventare come i grandi interni creativi del calcio europeo.

La frase di Sarri su Hamsik e Zielinski (che dentro c’è un mondo)

Hamsik e Zielinski non possono giocare insieme

Una frase che si è inseguita spesso, in questi giorni, dopo la sconfitta di Manchester. Prima di ogni analisi, ricordiamoci sempre che è “la sconfitta di Manchester”. Contro il City di Guardiola. Detto questo, torniamo a noi. Ad Hamsik e Ziekinski, e alla frase pronunciata da Sarri in conferenza stampa postpartita. «Ho minacciato Hamsik e Zielinski: se avessero fatto errori in fase difensiva, non avrebbero giocato più insieme». Queste le sue parole esatte, o giù di lì.

Bene. Ovviamente, il fatto che “Hamsik e Zielinski non possono giocare insieme” non è altro che una congettura legata al momento (poco felice) del signor Piotr Zielinski. Lo dicono i numeri, semplicemente. Nella scorsa stagione, su 22 partite giocate dall’inizio con la coppia Hamsik-Zielinski, il Napoli ne ha vinte 15. Ne ha pareggiate 4 e ne ha perse 3, due delle quali contro Real Madrid e Juventus (Coppa Italia). Come dire: la coppia funziona, può funzionare, oppure porta bene. Quest’anno è andata diversamente, o forse no: il Napoli ha perso contro Shakhtar City e Manchester City, vero, ma ha anche vinto contro Verona, Atalanta, Spal e Genoa. Il saldo è ancora positivo.

Qualcosa che non va

Qualcuno dirà: sì, ma se l’avversario è forte e gioca bene, Hamsik-Zielinski è una coppia che va in difficoltà e concede qualcosa in fase difensiva. Vero, anzi inoppugnabile. Ma torniamo al punto di partenza: non credete che tutto possa essere legato alla condizione non proprio ottimale di Piotr Zielinski? Fermo restando il fatto che Hamsik è considerato intoccabile e indispensabile da Sarri, a torto o a ragione, il focus sul giocare sì/no deve spostarsi su Zielinski. La frase “confessata” ieri sera da Sarri era diretta a Marek e Piotr solo per finta par condicio, perché in realtà era un modo per stuzzicare il polacco. Per riportarlo dentro la sua dimensione qualitativa – che è altissima.

Ecco, dietro questa frase c’è un mondo di fiducia e aspettativa. Nei confronti di Zielinski, che Sarri ha più volte “annunciato” come un fuoriclasse del domani. In relazione alla sua crescita, la sua maturazione assoluta. Che passa anche da una trasformazione di ruolo di stampo offensivo ed europeo: Ne sappiamo qualcosa, abbiamo affrontato una squadra bellissima ed equilibrata come il Manchester City. Che, come interni di centrocampo, utilizza De Bruyne e Silva. Entrambi (ex) calciatori offensivi adattati ad un ruolo di primo piano nella costruzione del gioco. Come Zielinski. Non che Sarri voglia copiare Guardiola, ma può darsi anche che Sarri veda in Zielinski le potenzialità per poter diventare un calciatore così. Così forte forse no, è un po’ difficile, ma così come impostazione. Come idea, come concetto. Che poi è il grande calcio europeo, che cosa bella.

Domani

Zielinski ha iniziato a rispondere. Nel senso che ieri è apparso dentro alla partita, ha dato il suo contributo in entrambe le fasi e ha dimostrato di aver recepito la minaccia del suo allenatore. Che ovviamente non è una minaccia vera, quanto soprattutto un’investitura, un investimento. Nella forza, nel talento, nella completezza

Hamsik ha un suo profilo ormai definito, e anche un gioco “influenzato” da una maturazione fisica e tecnica che non lo ha preservato come uomo di gamba, diciamo così. Resta però un ingranaggio irrinunciabile per il Napoli, e difficilmente questo status cambierà. Dovrà migliorare Zielinski, lo può fare. L’ha dimostrato l’anno scorso, ora siamo in una nuova stagione e il Napoli è in testa e serve (forse) qualcosa di più, tra campionato e Champions. Dentro quella frase di Sarri c’è un mondo, soprattutto di crescita e di possibilità. Per Zielinski, per il Napoli.

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