Lo studio di Deloitte “rallenta” i ricavi della Serie A rispetto agli altri grandi campionati (previsto un misero +3% nel prossimo triennio).
Lo studio
L’Annual of Football Finance 2017 di Deloitte “condanna” ancora il sistema calcio italiano. Sì, perché se il giro d’affari totali è cresciuto del 13% nella stagione 2015/2016 (quella riferita allo studio), l’Italia è ancora indietro. O meglio, cresce e crescerà più lentamente per via del problema-stadi. Secondo lo studio dell’agenzia di consulenza, l’Italia ha aumentato i ricavi calcistici del 7% nell’ultima stagione, passando a un totale di 1,917 miliardi di euro. Merito dei diritti tv, n linea con quelli di Germania e Francia, ma a rallentare l’upgrade economico sono i gap per i ricavi da stadio (200 milioni contro i 500 degli altri due tornei) e il minore introito legato a sponsorizzazioni e partnership commerciali (523 milioni contro i 700 della Liga e gli 1,2 miliardi della Bundesliga).
Il problema è che, sempre secondo Deloitte, questa fase di crescita sarà ancora più blanda nel triennio 2016/2018. Il giro d’affari del nostro campionato dovrebbe aumentare infatti di un misero 3%. Per accelerare lo sviluppo, si dovranno incrementare gli introiti del matchday e quelli del settore commerciale. Su queste percentuali incidono e incideranno soprattutto l’affluenza dei tifosi e la mancanza di impianti di proprietà.
Dal punto di vista del calcio europeo e mondiale, la situazione è ben diversa, molto più rosea. Lo sviluppo del 13% di cui abbiamo detto in testa è trainato dai cinque campionati più ricchi (Premier, Liga, Bundes, Serie A e Ligue 1), ma anche dalla nuova formula di Euro 2016. L’allargamento del torneo a 24 nazionali ha infatti quadruplicato il ritorno economico della manifestazione, salito fino a 2 miliardi di euro.
