Chi scende in B incassa dieci milioni, nel caso dei rosanero possono quasi triplicare. L’Empoli ha un milione per i diritti tv
In serie A la lotta per la salvezza è più accesa che mai. Due dei tre posti per la retrocessione sono già stati assegnati a Pescara e Palermo, mentre per l’ultimo dovremmo aspettare due giornate. Crotone, Empoli e Genoa sono raggruppate in 2 punti, e stanno facendo di tutto per non andare in B. Ma tutta questa fatica, vale veramente la pena? Facciamo due conti.
Il paracadute
Nel 2012 la Lega serie A ha approvato il cosiddetto “paracadute” per la retrocessione in serie B. Si tratta di un capitale di 60 milioni – inizialmente 30 – che viene suddiviso per i tre club interessati. La suddivisione è fatta in questo modo:
- 25 milioni alle squadre in Serie A da almeno 3 anni o a quelle che hanno giocato in A in almeno 3 delle ultime 4 stagioni;
- 15 milioni alle squadre che sono in Serie A da almeno 2 anni o a quelle che hanno giocato in A in almeno 2 delle ultime 3 stagioni;
- 10 milioni alle squadre in Serie A da solo 1 anno.
Per chiarire la cosa, se il campionato dovesse finire oggi, la situazione sarebbe questa:
- Pescara, 10 milioni, perché promossa lo scorso anno;
- Palermo 25 milioni, perché in A in 3 delle ultime 4 stagioni;
- Crotone 10 milioni, perché promossa lo scorso anno;
Se si fa la somma, però, risulterebbero 45 milioni. E i restanti 15? Verranno assegnati alla squadra con 3 anni di serie A alle spalle, in questo caso il Palermo. Questo però sarà possibile solo se il club non venisse promosso l’anno seguente. Quindi la squadra siciliana percepirà questi 15 milioni SE E SOLO SE resterà un altro anno in B.
Un po’ di economia
Secondo il ReportCalcio 2016 la retrocessione di un club dalla serie A alla B comporterebbe un calo di -4,8 milioni tra costi di produzione e valore medio della società, che diventano +4,9 in caso di promozione in A.
Spostiamo un attimo l’attenzione sulla squadra che ottiene l’ultimo posto disponibile per la permanenza, la diciassettesima, che nel nostro caso è l’Empoli. Il club toscano guadagnerebbe in diritti tv un cifra attorno a 1 milione di euro. A questo punto vi starete chiedendo “qual è il “premio” di cotanta fatica?” La risposta è facile: il prestigio. Giocare in un torneo così importante come la serie A porta contratti di sponsorizzazione più favorevoli e maggiore visibilità per calciatori e allenatori in ottica mercato, per non parlare dei tifosi.
Lavoriamo di fantasia
Ritorniamo al discorso iniziale e riflettiamo su uno scenario puramente ipotetico.
Io sono una squadra con una buona tradizione in serie A e con un progetto in mente, tipo Palermo, Genoa o Empoli (almeno 3 anni in A negli ultimi 4). A fine campionato ci troviamo nella zona retrocessione in compagnia di squadre promosse da appena un anno, Crotone e Pescara. Questa situazione porterebbe 25 milioni nelle mie casse e in più, grazie al paracadute, altri 15 con la condizione di un anno di permanenza in B.
Nel giro di 3 anni, in caso di promozione in A, raggiungerei una cifra che si aggira ai 50 milioni di guadagni, così suddivisi:
- +25 milioni dalla retrocessione;
- -4,8 milioni di impatto netto per la retrocessione;
- +15 milioni del paracadute dovuti alla non immediata promozione;
- +1 milione per la posizione in metà classifica in B;
- +4,9 milioni di impatto netto per la promozione in A;
- +5/10 milioni per la promozione (dipende se tramite play-off o diretta).
In conclusione possiamo dire che ad una squadra di serie A, con almeno 3 anni alle spalle di massima serie, converrebbe retrocedere, restare un anno in stand-by in B e poi raggiungere la promozione, per avere un introito di 50 milioni. Cifra che, accostata ad un buon progetto societario, potrebbe risultare fondamentale al raggiungimento di obiettivi ben più alti della salvezza.