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Il Napoli basket nel fortino di Cassino (anche lì invocano il Vesuvio)

Domani sera c’è Gara 3, la prima di due trasferte consecutive. L’obiettivo è lasciare la sfida aperta per la quinta a Napoli. Il clima sarà teso, dopo le scorrettezze di Gara 2

Il Napoli basket nel fortino di Cassino (anche lì invocano il Vesuvio)
Barsanti colpito durante Gara 2 Napoli-Cassino

Domani sera gara 3

“Don’t clean that blood”. Non pulite questo sangue, quello di Barsanti che il coach a fine gara due ha preso e stampato sulla lavagna. Non lo pulite perché c’è gara tre e poi gara quattro, in trasferta a Cassino, e sia ben chiaro a tutti, i briganti del patron stanno mettendo sul parquet anima e corpo. Domani nella palestra laziale, piccola, dove è consentito l’accesso a pochissimi supporter azzurri, la Ge.Vi Napoli sarà in campo per la terza gara della serie.

Espugnare Cassino

Napoli ha tutte le carte in regola per espugnare Cassino, ha decisamente una panchina più lunga ed una qualità di gioco superiore alla squadra laziale che si affida a Petrucci, Birindelli e a Bagnoli in attacco, e a Sergio laddove in difesa dovessero sopperire agli attacchi di Maggio e compagni. Roberto, il capitano, dovrà guidare i suoi nella dura terra laziale, gestendo i ritmi del gioco e interpretando bene i momenti, come un leader che sa bene dove vuole arrivare e guida la compagnia per sentieri sicuri.

Cassino si giocherà un campionato tra le mura amiche, sa bene che portando la bella a Napoli, dopo i fatti di gara 2, troverà un inferno, una città che l’aspetterà al varco, per ricordare loro che il sangue qui non si butta invano, e San Gennaro ne sa qualcosa. Quindi, venderanno cara la pelle e se gli arbitri lo consentiranno, useranno anche gomiti e cazzotti.

Napoli non dovrà indietreggiare

Napoli non dovrà indietreggiare, dovrà prendersi  la responsabilità di osare, dovrà tenere nel pugno chiuso tutta la grinta, la fiducia, la determinazione dei tifosi che saranno da casa a guardarla con ogni mezzo. Zio Visnijc la sera prima racconterà ai nipotini fiabe che sanno di uomini che ce l’hanno fatta, di uomini che non hanno avuto mai paura, di uomini che non sono indietreggiati di un solo passo.

Barsanti parte da più tre

Barsanti parte già dal più tre, e una tripla la lancerà sull’autostrada diretta come un tir a tutti i tifosi che come in una qualsiasi rissa in discoteca erano pronti a difenderlo martedì sera. Il bimbo slavo si travestirà da bullo e Mastroianni moltiplicherà la cazzimma perché in trasferta è più bello insegnare il napoletano.

Coach Ponticiello ed il suo vice Trojano sanno che ogni giocatore a loro disposizione sarà pronto a scendere in piazza per ribaltare la gerarchia che gara 1 ha imposto, senza tregua, cori e pugni chiusi, fedeli alla linea per far sentire la voce di chi non ci sta a lasciare incompiuta un’impresa, e sarà “sensazionale afferrare l’occasione propizia” per mettere la propria firma.

Anche a Cassino invocano il Vesuvio

Non pulite questo sangue che bolle come quella lava che anche a novanta chilometri di distanza invocano.
Non pulite questo sangue che sulla tela bianca della lavagna si trasforma in un’opera di pop-art divina che nemmeno Andy Wharol.
Non pulite questo sangue che è bagnato dai tanti ostacoli incontrati quest’anno, non lo pulite perché non sarà facile dopo, far capire agli altri, avversari, curiosi, addetti ai lavori, per quale ragione questa squadra, sotto gli occhi del suo Comandante, non ha paura di volare.
Non pulite questo sangue che arriverà sino a Cassino, in processione, a santificare quel giorno in cui, hanno provato a fermarlo, ma poi lui si è alzato, si è ricomposto, e ripartito, ed eccolo lì. “Signori birra?” il bar d’asporto è sempre una grandissima invenzione, e non sarà qualche scazzottata a fargli tenere chiuso il bancone.  Che il Basket Sia Con Voi!

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