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Sarri e De Laurentiis si punzecchiano, intanto lavorano (con Giuntoli) a un grande Napoli

Il rinnovo di Insigne, la volontà di trattenere Mertens, la trattativa per Szczesny evidenziano la volontà di rafforzarsi, al di là delle schermaglie tra allenatore e presidente

Sarri e De Laurentiis si punzecchiano, intanto lavorano (con Giuntoli) a un grande Napoli

Il rinnovo di Insigne

Premesso che nel calcio quel che è certo oggi non è detto che lo sarà domani, e al di là delle schermaglie tra allenatore e presidente, il Napoli ancora una volta dà l’idea di essere una società con le idee piuttosto chiare sul futuro e sulla propria crescita. Come spesso avviene, quando si parla del Napoli, sono due universi profondamente distanti quello delle chiacchiere e quello dei fatti. L’universo dei fatti ci dice che il Napoli ha rinnovato il contratto a uno dei suoi due giocatori simbolo: Lorenzo Insigne, napoletano, cresciuto nel Napoli, maturato e affermatosi nel Napoli. L’altro, manco a dirlo, è Marek Hamsik.

La spina era Insigne. Il rinnovo del suo contratto è stato laborioso, come è logico che sia quando si parla di cifre importanti e quando si arriva a un’età e a un momento chiave della carriera di un calciatore che ha fatto il salto di qualità. L’ingaggio e il contratto di Insigne non sono momenti banali della storia del Calcio Napoli. E conferma la volontà della società di proseguire quel percorso di crescita che non si è mai interrotto in questi anni. Del resto, è di venti giorni fa l’articolo in cui Gipo Mainardo Keynes spiegò ai nostri lettori gli obiettivi di mercato (e non solo) del Napoli. C’è tutto, a partire dal patto di provarci tutti insieme il prossimo anno.

La volontà di trattenere Mertens

In questa direzione va anche la volontà di prolungare il contratto con Dries Mertens un calciatore che quest’anno ha segnato quasi trenta gol e che, giunto ai trent’anni, giustamente cerca il rinnovo della vita. In altri tempi, il Napoli avrebbe monetizzato e salutato il calciatore. Non abbiamo ancora l’ufficialità della firma, ma la certezza della volontà di far rimanere Dries a Napoli ce l’abbiamo da tempo. La riconferma di Insigne e probabilmente di Mertens danno la misura di quanto il Napoli ci tenga a non indebolire una rosa che quest’anno potrebbe superare gli ottanta punti in campionato, arrivare seconda, e che ha conquistato gli ottavi di finale di Champions League.

Non solo, ma il Napoli – come fanno le società con progettualità – è da mesi attiva sul mercato. Da mesi è all’opera per rinforzarsi. Tant’è vero che da tempo segue Szczesny individuato come elemento per (almeno) affiancare Reina. Si sta muovendo sulle corsie esterne difensive, vi abbiamo detto ieri (in anteprima) di Yuri Berchirche della Real Sociedad. E in queste ore circolano anche altri nomi come il ceco Schick vent’anni di talento.

Il triangolo Sarri-Giuntoli-De Laurentiis

La distanza, soprattutto dialettica, tra Sarri e De Laurentiis è evidente. Eppure il rapporto, in cui dobbiamo considerare anche il fondamentale contributo di Giuntoli direttore sportivo che ha mostrato di capirne eccome di calcio, funziona. A Sarri vanno ascritti tanti meriti. Tra gli altri, quello di aver pacificato la piazza e di aver confermato una dimensione stabilmente di vertice al di là di partenze illustri e infortuni. E, soprattutto, a Sarri va riconosciuto il merito di aver difeso, anche con le maniere mediaticamente rudi, questo gruppo. Ci ha messo la faccia quando ha associato la partenza di Mertens alla fine di un ciclo.

Maksimovic e Koulibaly

Sottolineiamo questo passaggio perché non ha espresso lo stesso pensiero, o almeno non l’ha ancora fatto, a proposito di Koulibaly. Anzi, ha elogiato pubblicamente Maksimovic. Ha dichiarato che il difensore serbo è stato voluto da lui e da Giuntoli, e che diventerà fortissimo. Ora non sappiamo quale sarà il destino di Koulibaly ma quella di Sarri ci è parsa un’investitura.

Anche perché Sarri sa benissimo che il Napoli non è il Real Madrid. Può compiere dei sacrifici – Insigne, Mertens – ma non può consentirsi di rinunciare a cinquanta o più milioni per un difensore centrale sia pure forte come Koulibaly. Ciò non toglie che Kalidou possa restare e allora saremmo tutti più contenti. Anche in questo caso, però, non è la programmazione che è mancata al Napoli. Altrimenti non avremmo vissuto una stagione con cinque difensori centrali.

Tra scudetto sognabile e programmabile

Sarri ha chiesto continuità alla società e ha trovato in De Laurentiis – che è un monogamo e un fedele – un interlocutore disponibile all’ascolto. Le incognite non mancano, ovviamente. A partire dal piazzamento finale in campionato, da cui dipenderà la partecipazione o meno ai preliminari di Champions. Ma l’atteggiamento del Napoli ci sembra piuttosto chiaro. E confortante. Come al solito, aggiungiamo. Il Napoli è consapevole della propria forza, non vuole perdere i propri pezzi pregiati e sta lavorando per rinforzare i ruoli che al momento risultano essere più deboli. Lo scudetto, come dice Sarri, sarà sognabile e non programmabile. Però, guardando la realtà, ci sembra che i passi della società siano improntati alla concretezza, alla programmazione e al rafforzamento.

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