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Insigne è forte, ma Dybala è ancora più forte

La legge del mercato, che poi è quella della realtà, ci dice che l’argentino della Juventus ha una riconoscibilità e una forza superiore a quella di Insigne.

Insigne è forte, ma Dybala è ancora più forte

Essere d’accordo

Ho letto e riletto il pezzo di Armando De Martino sul confronto Dybala-Insigne. Sono d’accordo con tante cose, volendo fare una stima veloce direi 85-90% dei concetti. Anch’io, esattamente come Armando, ritengo che Insigne sia un grandissimo calciatore. Ho cambiato la mia opinione iniziale su di lui, diciamo che prima  tendevo a criticarlo e poi mi sono piegato sotto il peso dei numeri, di quello che vedevo. Più Insigne diventava adulto, e lo è praticamente diventato, più mi accorgevo di quanto potesse essere forte, e determinante, per il Napoli. Anzi, più maturava (concetto che racchiude tutti i tipi di crescita, fisica, tecnica e mentale) e più io iniziavo ad apprezzarlo. Fino a oggi, che resto estasiato per l’assoluto controllo che Insigne riesce ad avere di sé, del gioco. Un po’ di questi concetti li avevo messi in un pezzo, qualche tempo fa.

Per quanto riguarda Dybala, concordo su tanti piccoli punti: i numeri, quelli sono incontestabili; l’idea di un certo racconto che si fa di lui, sicuramente “caricato” da alcuni operatori della comunicazione. Ma qui, francamente, entriamo in un discorso troppo ampio su domanda e conseguente offerta di informazione, dal punto di vista qualitativo e quantitativo. È un problema di minoranza, di scelte di mercato. Poi, mi sento di dirlo apertamente: il ragazzo, Dybala intendo, non è proprio simpaticissimo. Diciamo che, almeno per me, non rappresenta un ideale di comportamento in campo. Non lo è neanche Insigne, a dirla tutta. Ma Dybala, da questo punto di vista, vince 6-0 6-0.

Il dibattito

Però, come dire: Armando ha esagerato. Una cosa è dire che Insigne ha dei numeri migliori di Dybala (in campionato, perché se si sommano tutte le competizioni l’argentino arriva a 17 gol e 8 assist). Vero, inoppugnabile. Ma non può bastare questo, solo questo, per dirimere il dubbio su “chi sia più forte”. Se in partenza accettiamo il paragone-parallelo – al netto dei ruoli e dei compiti diversi nei sistemi di gioco, al netto delle differenze fisiche e tecniche -, bisogna fotografare l’intera situazione. E Insigne, per tanti motivi, non può essere più forte di Dybala. O, almeno, non può essere così tanto più forte da arrivare a una conclusione assiomatica, inattaccabile.

È una questione di star quality, ovvero la forza di Dybala all’interno di un contesto tecnico e narrativo. La qualità reale, la qualità percepita. La qualità reale ci dice che Dybala, al di là dei numeri, è il centro gravitazionale della manovra di Allegri. L’uomo di raccordo, il regista offensivo, da cui si origina e dipende il gioco. Una fonte inesauribile di occasioni per la Juventus. Due dati su tutti: nelle 7 partite di campionato saltate dall’ex Palermo, Higuain ha segnato un solo gol; dopo Pjanic, che di mestiere fa il regista “classico”, propriamente detto, Dybala è il calciatore che nella Juventus crea il maggior numero di occasioni da rete (53, il bosniaco arriva a 55).

La star quality percepita è altissima. Dybala, a 23 anni, è il leader tecnico di una squadra che è arrivata in finale di Champions League. Ha una caratura internazionale riconosciuta, è un calciatore destinato a una carriera da top player. Semmai un giorno Messi o Ronaldo dovessero aver bisogno di un sostituto, Real e Barça penserebbero innanzitutto a lui. Anzi, l’hanno già fatto.

Il confronto

Insigne non regge ancora questo confronto. Perché gioca nel Napoli, certo. E il Napoli non è la Juventus. Non che sia meno forte di Dybala in senso assoluto, ma ha una star quality diversa. Si è parlato di lui per il Barcellona, vero, e non ci starebbe neanche male. Anzi. Il problema è quanto si è parlato di Insigne al Barcellona e quanto di Dybala. Tanto, in Italia. Ma facciamo riferimento anche ai giornali spagnoli, non solo quelli italiani, orientati a un certo tipo di racconto. Quindi, come detto prima, non è neanche un problema di “asservimento mediatico”: è una questione di nomi, di momenti, Marca As parlano di Dybala e non di Insigne perché Dybala ha una riconoscibilità diversa, una potenzialità magari simile ma una dimensione molto più ampia. Lo dimostrano anche le leggi del mercato: Insigne rinnova con il Napoli e prende la cifra più alta che il Napoli può offrirgli. Stessa cosa per Dybala, solo che la Juventus può offrire di più. E quindi Dybala guadagna più di Insigne, sul mercato ha (avrà) un costo diverso. Più alto. Per chi vuole tenerlo. Per chi vuole prenderlo.

Opinioni

Quella di Armando, ovviamente, è un’opinione. Rispettabile, ma generata dai gusti personali e da un certo tipo di numeri. Anche la mia è un’opinione, orientata da un altro tipo di lettura, probabilmente più cinica. Questo è il bello del calcio, del resto. Mille approcci, mille possibilità di espressione rispetto a ciò che avviene in campo. Sarebbe bello verificare cosa succederebbe al contrario, l’ha scritto anche lui: Insigne alla Juventus e Dybala al Napoli, chissà come cambierebbero le retoriche e le chiavi di interpretazione. Però, questo posso dirlo alla fine: va bene così. Perché anche secondo me Insigne vale Dybala, ad oggi. Entrambi, nei loro contesti, sono decisivi e determinanti. E ci permettono di dibattere sul loro confronto a distanza, anche se poi magari non ha realmente senso. È il bello del calcio, appunto.

Del resto, giusto la settimana scorsa sono stato metaforicamente “lapidato” per un pezzo in cui sostenevo l’assegnazione a Insigne della numero dieci del Napoli. È un semplice discorso di contestualizzazione, in fondo.

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