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Il Napoli apre la battaglia mediatica, poi non la combatte

In tv ieri sera l’arbitraggio di Napoli-Crotone è stato affiancato a quello di Juventus-Milan. Sancito il principio “mal comune, mezzo gaudio”. E il Napoli è rimasto a guardare, a parlare d’altro.

Il Napoli apre la battaglia mediatica, poi non la combatte
Aurelio De Laurentiis

I due rigori e la mancata espulsione di Rog

Il nodo politico della giornata calcistica, come scritto, lo ha colto Mario Sconcerti. Nel nostro piccolo, anche il Napolista ieri. E a nostro modesto avviso chi non lo ha colto è stato il Napoli che nel post-partita si è rintanato in dichiarazioni poco centrate, sia di Sarri sia di De Laurentiis, sul tema lanciato con tanta enfasi una settimana fa. Tema caro al Napolista che infatti ha effettuato una serie di interviste (Claudio Velardi, Sandro Ruotolo, Mario Bologna) e aperto un filone che proseguirà. Tra queste interviste c’è quella all’ex spin doctor del Bassolino sindaco e governatore, che ha colto un punto importante: «De Laurentiis deve andare oltre la tattica, ora deve strutturarsi e dare al Napoli una comunicazione all’altezza della squadra e dell’impresa che ha messo su».
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Il filone mediatico della giornata calcistica

Ebbene ieri al Napoli è sfuggito come sarebbe stato utilizzato mediaticamente l’arbitraggio di Mariani in Napoli-Crotone. Non ha capito il film che stava scorrendo davanti ai suoi occhi. I due rigori – che ci possono anche stare a termini di regolamento, ma che possono lasciare dubbi – e soprattutto la mancata espulsione di Rog sono stati utilizzati dall’informazione televisiva per sancire il principio “mal comune, mezzo gaudio”. Di che vi lamentate se poi avete due rigori? Che poi è il concetto espresso dall’allenatore del Crotone Nicola. Il Napoli è rimasto comunicativamente a guardare, come se non fossimo stati noi – con De Laurentiis – ad accendere la polemica sull’informazione del Nord. E infatti ieri sera nella trasmissioni sportive di questo si è parlato, dell’arbitraggio compiacente. e lo si è affiancato a quello di Juventus-Milan. Et voilà, il gioco è fatto.

L’allusione allo striscione sui rigori per la Juve

E il Napoli ha perduto un’occasione. De Laurentiis ha alluso allo striscione in curva “Rigore per la Juve” per rispondere alla domanda sulla mancata vittoria di uno scudetto da parte del Napoli. Oggi, ovviamente, in tanti hanno gioco facile nel mettergli davanti i due rigori concessi. Lo stesso vale per Sarri che ha ricordato che ce n’era uno su Mertens. Insomma, siamo caduti nella trappola. Occorreva capire quel che sarebbe accaduto dal punto di vista comunicativo. E magari cavarsela con una risposta ironica, leggera, per dire che una cosa sono due rigori contro il Crotone e un’altra i rigori nelle partite che contano contro squadre importanti. La battaglia mediatica, se si apre, poi va combattuta. Svegliarsi a settimane o a mesi alterni conduce a scarsi risultati.

Il campo ha detto poco

Tornando al campo, la partita non ha detto granché. Ed è stato giusto così. Il Napoli non ha subito gol, ma non ha vinto 1-0 il risultato che ancora manca alla squadra di Sarri in campionato. Ampio turn over da cui è stato escluso Milik. Le dichiarazioni dell’allenatore sul polacco sono state tanto sorprendenti quanto evidentemente sincere: «Ha bisogno più di allenarsi che di giocare, per crescere in questo finale di stagione e arrivare al 101 per cento il prossimo anno». Insomma Milik, abbiamo scherzato. Hai accelerato il recupero per niente. L’assenza di Milik ci ha mostrato Pavoletti e, soprattutto, in questo momenti, ci ha fatto ringraziare di aver Mertens e aver avuto l’intuizione di Sarri. Oggi facciamo fatica a ipotizzare un Napoli senza Dries.

Cosa manca realmente al Napoli

Mancano dieci partite alla fine del campionato. Il Napoli ha due punti di ritardo sulla Roma, sei di vantaggio sull’Inter (ma deve andare a San Siro) e sette sulla Lazio che però gioca stasera. Tutto è ancora aperto. La stagione fin qui è ampiamente positiva. Il Napoli ha conquistato gli ottavi di Champions ed è ampiamente in corsa per il secondo posto in campionato così come in Coppa Italia.

Il Napoli ha l’ampiezza della rosa necessaria per disputare un ottimo finale di stagione. Sia in campionato che in Coppa. Poi, magari, se davvero tra Sarri e De Laurentiis è tornato il sereno, ci si dovrà mettere a tavolino e pensare a come strutturare e potenziare ulteriormente questa squadra. Sarebbe il terzo anno consecutivo di Sarri a Napoli. Non poco. Un accordo che consenta di non sentire nominare il prossimo marzo il nome di un calciatore che dovesse eventualmente partire la prossima estate.

Un salto di qualità che manca al Napoli è proprio questo. L’assunzione di responsabilità. Nei momenti di difficoltà si continua a giocare allo scaricabarile, a partire dal De Laurentiis di Madrid. È su questo versante che dobbiamo crescere. Non è questione di giocatori. Né di marcataura a uomo o a zona.

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