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No lobbying, no stadio. La Roma lo ha capito

Il grande lavoro dell’ad Gandini, l’editoriale del Corriere della Sera, il trasporto di Sky Sport. Il movimento sotterraneo per sbloccare il progetto.

No lobbying, no stadio. La Roma lo ha capito

Il progetto in attesa del sì

Tu chiamala , se vuoi, comunicazione. E soprattutto lobbying. La Roma lo ha capito. E si sta muovendo con attenzione nell’universo dei mass-media nazionali, proprio nei giorni in cui il Movimento 5 stelle romano è sulla bocca di tutti per una storia di polizze e anche di post-verità. Stiamo parlando della stadio della Roma voluto da Pallotta (costruttore Parnasi), del progetto che prevede la realizzazione del nuovo impianto a Tor di Valle, in cambio della riqualificazione dell’area. Un accordo firmato e conseguente piano presentato ai tempi del sindaco Ignazio Marino. Un sistema che avrebbe consentito da tempo di sbloccare l’impasse a Bagnoli. E che rischia di impantanarsi anche a Roma. O meglio, ha rischiato. Perché il cielo sta volgendo, sia pure lentamente e con molta cautela, al sereno.

Le pressioni sulla Raggi

Soltanto in Italia, per poter costruire uno stadio, bisogna dannarsi l’anima affinché il progetto venga definitivamente approvato e si possano cominciare i lavori. Oggi nel mirino di coloro i quali potremmo definire “sviluppisti” ci sono i Cinque stelle, il sindaco Virginia Raggi e soprattutto l’assessore all’Urbanistica Paolo Berdini protagonista di una frase che a Roma è diventata un cult “L’hanno presa sui denti”. In realtà, nelle ultime ore, Virginia Raggi si è mostrata molto più possibilista ad accogliere il progetto, magari con qualche riduzione delle cubature.

Il lavoro di Gandini

Insomma, la partita è aperta. E la Roma se la sta giocando. Soprattutto grazie a Umberto Gandini, a lungo ministro degli esteri del Milan e oggi amministratore delegato giallorosso. Gandini sa come muoversi. Ieri il Corriere della Sera ha dedicato un ampio corsivo al tema, dichiarandosi a favore della realizzazione dello stadio (sono gli stessi che quando Mario Monti disse no alle Olimpiadi, si sciacquarono l’ugola con editoriali in nome della responsabilità istituzionale). Sky Sport ha dato il meglio di sé prima nel pomeriggio con Ilaria D’Amico e l’intelligente incursione di Spalletti, e poi in serata con Fabio Caressa che ha parlato dello stadio della Roma quasi come uno spartiacque nella storia dell’Italia.

L’hashtag #famostostadio

Su Twitter, grazie a Spalletti, ha imperversato l’hashtag #famostostadio. Così ci si muove, quando dev’essere raggiunto un obiettivo. Il lavoro sta dando i suoi frutti. Il sindaco di Raggi ha inviato un messaggio a Totti. Indubbiamente riuscire a realizzare lo stadio a Roma sarebbe importante per tutto il calcio italiano. Ma è chiaro che bisogna sapersi destreggiare. Tirare le leve giuste. E la Roma lo sta facendo. Sa bene che da questa battaglia dipenderà il prossimo decennio – e forse non solo – giallorosso. E si sta muovendo da società accorta e adulta.

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