Diamo al Napoli solo le colpe del Napoli: su internet, è possibile acquistare i biglietti per Juve-Porto e Real-Napoli, che non sono ancora ufficialmente in vendita.
Premessa: il Napoli ha organizzato malissimo la vendita dei biglietti per il match con il Real Madrid. L’improvviso spostamento all’indietro della data per curve e distinti, ma soprattutto la mancanza di un canale online di acquisto. Una penalizzazione per chi vive lontano da Napoli, per chi non ha modo o tempo di fare la fila. Manca una linea autogestita, un botteghino online come quello del Milan, che consenta ai tifosi di acquistare i biglietti direttamente dalla società. Senza passare per aziende terze, come Listicket. Che, è bene ricordarlo, cura la vendita online dei biglietti anche per la Juventus e la Roma. Come dire: Napoli organizzato male, ma non è il solo in Italia. Inutile dire che in Europa la situazione è molto migliore. Eppure…
I siti di vendita della vendita
Eppure, esatto. Chiarite quali sono le nostre critiche, severe, alle mancanze del Napoli nella gestione dell’evento-Real, è bene andare ad attaccare un luogo comune. La storia dei biglietti su siti terzi, viagogo o ticketbis ad esempio. Una cosa di cui avevamo già scritto, forse per primi, giorni fa. Su cui aveva commentato Raniero Virgilio, sempre giorni fa e praticamente in tempo reale. E di cui tutti parlano adesso, scrivendo di prezzi esorbitanti per biglietti che sarebbero andati in vendita solo oggi.
Ticketbis, qualche minuto fa. Scrollando la pagina, alcuni biglietti di Curva arrivano anche a 700 euro.
Abbiamo una cartella piena di screen di questo tipo. Se riguardassero solo il Napoli, ci sarebbe da preoccuparsi seriamente (anche di questo). Invece, quello di siti come Viagogo o Ticketbis è un business che esiste da sempre. Per il calcio, ma non solo. Per la musica, ad esempio, ma anche per il basket Nba. Nessun evento che muova tanta gente è escluso da una rete tentacolare e internazionale.
Nessuno può imputare nulla al Napoli, però. Chiariamo questa faccenda, con la stessa severità con cui abbiamo criticato l’operato di una società che in questa occasione ha peccato di novecentismo puro. Napoli, intesa come tifoseria, è vittima di questo sistema. Così come lo sono Real Madrid, Juventus e… ancora Napoli. Ebbene sì, il sistema di (ri)vendita della vendita esiste anche per le partite del campionato. Sotto, tre screen presi pochi minuti fa. Da Ticketbis e Viagogo. Leggete a quali partite si riferiscono.
E il biglietto nominale?
Insomma, nessuno si meravigli. E, tantomeno, incolpi qualcun altro. De Laurentiis, Florentino Perez o Agnelli. Loro, con il sistema di certi siti, non c’entrano nulla. Oppure c’entrano tutti, magari. Il problema è proprio qui, però: i biglietti di Real-Napoli non sono ancora stati messi in vendita da parte del Madrid. Eppure, sono su internet. Idem per Juventus-Porto, che non esiste ancora nella biglietteria online della Juventus. Diverso il discorso per Napoli-Sampdoria, per cui la vendita è partita da giorni. Ci sono pure i biglietti di quella, nonostante manchino sei giorni alla partita e (presumibilmente) ci sia ancora disponibilità in qualche settore.
L’altro interrogativo che ci “tormenta” è quello del cambio utilizzatore. In Italia, leggi alla mano, i biglietti d’accesso agli stadi sono nominativi. E non cedibili, se non attraverso procedure lunghe e scomode. Sul sito del Napoli, per esempio, esiste una pagina apposita che vieta questa operazione. A questo punto, la domanda sorge spontanea: passi per i ticket di Real-Napoli, ma quelli di Napoli-Real acquistati per essere rivenduti? E quelli di Juventus-Porto? Come vigilare, e chi vigila su questa particolare tratta di biglietti se vengono evidentemente aggirati anche i paletti legislativi?
Quindi, come dire: diamo addosso al Napoli quando c’è da dare addosso al Napoli. In questo caso, ci sono mille motivi per farlo e noi l’abbiamo fatto. Tipo quello di non concedere neanche ai tesserati di acquistare online i biglietti per il match dell’anno. Concentriamoci su quello, e non scandalizziamoci per il resto. In questo caso, è mal comune. Che non è mezzo gaudio, ma almeno ci permette di riconoscere i problemi veri.