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La probabile formazione del Napolista: Maksi, Allan e Insigne, con un occhio al Besiktas

La nostra idea sulla formazione per domani, sui ballottaggi e sulle possibili scelte in vista dell’inizio della Champions.

Si torna in campo, dopo tredici giorni. Al Napoli tocca farlo senza Milik, un vero peccato. Il resto della squadra, però, è a disposizione. Sarri ha la possibilità di pensare nuovamente al turnover, anche perché sullo sfondo c’è la decisiva sfida di Champions al Besiktas, che potrebbe regalare un incredibile pass al secondo turno dopo appena tre partite giocate (in caso di vittoria contro i turchi e di contestuale pareggio in Dinamo Kiev-Benfica). Ovviamente, però, Napoli-Roma resta Napoli-Roma. Ha la priorità, diciamo pure giustamente. Quindi, niente stravolgimenti eccessivi o improvvisi cambi di direzione post-nazionali: si gioca, i soliti sono in rampa di lancio. Con qualche ballottaggio, però.

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Hysaj–Maggio e Ghoulam–Strinic

Un 10% di cautela, niente di più. Una percentuale bassissima per i due calciatori di riserva, per le due alternative sui lati della difesa a quattro. Un piccolo 10% solo perché subito dopo la Roma arriva il Besiktas e quindi non sarebbe da folli pensare a una rotazione. Pure perché, sia Hysaj che Ghoulam (in realtà anche Strinic) sono stati utilizzati dai rispettivi ct nelle sfide internazionali dell’ultima settimana. Solo Maggio è rimasto a Castel Volturno, ma paradossalmente – almeno per noi del Napolista – sarebbe più condivisibile un suo impiego in Champions, contro il Besiktas. In ogni caso, comunque, non ci aspettiamo grosse sorprese.

Albiol-Maksimovic

La novità della settimana, anche se è comunque una roba più “imposta” dalle contingenze che un dubbio vero e proprio. Insomma, la facciamo breve: Albiol si è fatto male, nulla di grave. Però, a Maksimovic sono toccate Napoli-Benfica e Atalanta-Napoli. Il serbo non ha assolutamente demeritato, anzi ha convinto come difensore puro (meno come costruttore della manovra, ma qui parliamo di un lavoro di conversione tattica più profondo). In un match contro una squadra come la Roma, che presumibilmente lascerà un minimo di spazio in più rispetto alle Atalanta o ai Chievo della situazione. Alla maniera del Benfica, diciamo. Ecco che allora, l’idea di schierare il serbo e agevolare il perfetto recupero del centrale spagnolo, fondamentale per gli equilibri di squadra, potrebbe essere un’idea da non scartare. Per dare un segnale allo spogliatoio, allo stesso Maksimovic. E poi, c’è Dzeko. Su cui Koulibaly ha una sorta di primogenitura, come marcatore, ma che potrebbe essere arginato dal duello impari contro due calciatori fisici, bravissimi di testa. Ci pensi, Sarri. Non ci pare una hazzata proprio grossa.

Allan-Zielinski

Lo stesso discorso di cui sopra, declinato in un’altra zona del campo. Come il Benfica, la Roma proverà a giocare e sarà quindi un cliente meno rognoso dal punto di vista strettamente tattico e dell’intensità del controllo uomo a uomo. Di converso, avrà sicuramente qualche milligrammo di qualità assoluta in più a centrocampo, con il probabile 2+1 Strootman-De Rossi-Florenzi a garantire corsa e grande tecnica di base. Allora, Allan. Per qualità difensive, per capacità di lettura tattica e preventiva nella copertura. Anche e soprattutto sulla fascia destra, quella sinistra della Roma, su cui agirà il calciatore più associativo della squadra di Spalletti (e forse del campionato italiano): Diego Perotti. Per Zielinski, invece, la possibilità di candidarsi per una maglia da titolare contro il Besiktas, da centrocampista box to box perfetto per arginare il centrocampo turco, ricco di tecnica ma privo di una certa qualità difensiva. Per noi si tratterebbe di rotazione intelligente, fatta in questo modo.

Insigne-Mertens

Probabilmente, toccherà a Lorenzo. Ci sta: si è allenato per due settimane a Castel Volturno, teoricamente dovrebbe essere carico a pallettoni e i suoi capelli dovrebbero essere finalmente tendenti al nero. Però, in realtà noi vorremmo invertire la rotazione: Insigne in Champions, con il Besiktas, e Mertens contro la Roma. Il belga, più bravo a duettare nello stretto con la punta centrale, permetterebbe a Gabbiadini di sfruttare meglio le sue qualità; inoltre, la maggiore qualità nel dribbling in corsa permetterebbe a Sarri, con Dries in campo, di costringere Bruno Peres a rimanere più indietro, a non giocare praticamente come ala di supporto. In più, una maglia da titolare in Champions per Insigne avrebbe pure per lui un significato particolare. C’è ovviamente il risvolto della medaglia, che si chiama sempre Bruno Peres: la maggior attitudine difensiva di Insigne consiglierebbe un suo impiego, il resto potrebbe farlo la sua qualità nel cercare il cross verso Callejon dall’altra parte. Un’arma tattica importante, soprattutto ora che il Napoli sarà costretto a giocare con un centravanti atipico. Insomma, siamo decisi anche noi. La palla è di Sarri, però. Vedremo cosa sceglierà.

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