Perisic e Belotti top, Kondogbia e Ilicic flop

Top e flop della sesta giornata di campionato

Hamsik (Napoli): la pennellata che invita Callejon nell’azione del primo goal azzurro è degna di un campione. Realizza il goal numero 100 con il Napoli (di cui 83 in campionato) e chiude da regista. Conclude la partita in un ruolo a lui generalmente insolito, quello del regista.

Perisic (Inter): realizza il goal del pareggio nerazzurro con un chirurgico tiro a volo accarezzato sul palo più lontano, che vale il prezzo del biglietto. Una volta sostituito Candreva, si trasforma in ala ed inizia a crossare riuscendo quasi a far segnare Ranocchia e Icardi.

Belotti (Torino): centravanti di rara intelligenza tattica, accompagnata da una dirompente superiorità fisica. Ritorna titolare e segna il goal del vantaggio granata. È un autentico incubo per i centrali della difesa giallorossa.

Keita (Lazio): da vero campione, realizza il goal del vantaggio bianco celeste. Stoppa un lancio di Felipe Anderson, deviato dall’empolese Bellusci e quasi al volo tira una frustata imparabile per il portiere avversario.

Goldeniga (Palermo): sfortunato protagonista di un clamoroso autogoal di tacco. Il gesto sarà pure istintivo ma una domanda ci sorge spontanea: che bisogno c’è di un colpo ad effetto in area di rigore?

Kondogbia (Inter): lento, incerto, macchinoso, commette troppi errori, tra cui la palla della ripartenza da cui nasce il vantaggio del Bologna. De Boer è costretto a sostituirlo al minuto 28 del primo tempo per disperazione.

Ilicic (Fiorentina): il calcio di rigore sbagliato non è cosa da lui. Infatti in Italia non ne aveva mai sbagliati. Dopo l’errore dagli undici metri che costa due punti alla Fiorentina, scompare.

Pjanic (Juve): in assenza di Dybala, dovrebbe essere lui il leader della Juventus e invece nisba. Sbaglia troppi passaggi, incerto nei contrasti, lontano dalla migliore condizione fisica, è fuori dalla partita fin dall’inizio.