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Manchester United, stipendi tagliati dalla mancata qualificazione alla Champions League

Manchester United, stipendi tagliati dalla mancata qualificazione alla Champions League

L’ennesima imprsa confezionata ieri dal Leicester City ha portato a una doppia, incredibile conseguenza: intanto, la qualificazione ufficiale e matematica delle Foxes alla prossima Champions League, un risultato già di per sè storico. E poi, conseguenza della conseguenza, al …taglio degli stipendi dei calciatori del Manchester United.

I componenti della rosa dei Red Devils, infatti, vedranno ridursi i loro ingaggi in base a una clausola del contratto, che permette al club decurtazioni collettive in caso di mancata qualificazione alla massima competizione continentale. Quindi, la verità è che nulla è ancora perduto, ma la distanza dal primato (19 punti tra la squadra di Ranieri e quella di Van Gaal) e la complicata situazione intorno ai piazzamenti che valgono l’accesso al tabellone di Champions (Tottenham secondo a 12 punti dai Red Devils, Arsenal e Man City terzo e quarto rispettivamente a 6 e 4 punti di distanza) rendono quantomeno problematico l’effettivo approdo dello United in Champions. E quindi, i calciatori tremano.

Il meccanismo di taglio degli ingaggi è stato pubblicato dal “Fink Tank” del Times, e a sua volta ripreso dall’edizione online del tabloid Metro: esistono, nel mondo contrattuale dello United, due tipi di accordo, lo “standard” e lo “standard più”. Il secondo, che alza gli ingaggi al di là dei premi partita o ad obiettivo, si attiva solo in caso di qualificazione alla Champions League. Questo regime economico è stato introdotto nel 2013, a seguito dell’addio di Alex Ferguson. Da allora, appena una partecipazione alla Champions per i Red Devils. Che quindi non saranno più lo squadrone di un tempo e saranno ancora alla ricerca di una reale identità tecnica e di gestione, ma almeno sono previdenti.

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