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Il dominio del Napoli di Sarri che a Palermo si butta a destra

Una partita strana ma stradominata. Palermo-Napoli era un’incognita totale per Sarri e i suoi ragazzi, per un motivo semplicissimo: gli azzurri non sapevano, non potevano sapere, quale squadra avrebbero affrontato. Il Palermo di ieri è stata una sorpresa un po’ per tutti, più per la scelta di uomini e modulo che per l’atteggiamento. Tre uomini offensivi, tra esterni (Quaison), mezzeali (Hiljemark) e trequartisti puri (Vazquez) in appoggio a Gilardino, per una squadra che però ha deciso di rimanere bassa (baricentro a 44 metri) e compatta (26 metri di larghezza media in campo), hanno rappresentato una decisione spiazzante da parte di Novellino. Forse, anche per i suoi stessi uomini.

Sì, perché contro un Napoli assoluto padrone del (centro)campo ma non brillantissimo in fase conclusiva, lasciare il controllo della mediana vuol dire giocare un’intera partita a rincorrere la palla come una mosca sotto il bicchiere. Lo leggi nelle clamorose, solite, cifre dei passaggi: 779 a 190, un rapporto di uno a quattro e spicci, per un possesso palla del 75,1% secondo statszone. In una partita così, non poteva che venire fuori la miglior prestazione stagionale di quello che, probabilmente, è il calciatore più continuo dell’intera annata azzurra. Jorginho Frello è il calciatore che è cresciuto di più rispetto all’ultima stagione. Non ce ne siamo accorti solo ieri sera, solo che il suo Palermo-Napoli è stato qualcosa di sontuoso, di eccellente: 164 palloni giocati, un totale del 93% di pass accuracy e pure 2 palle recuperate. Una prestazione totale, arricchita da un qualcosa che non è possibile misurare con i numeri: l’eleganza assoluta in ogni tocco, in ogni gestione, in ogni situazione.

La mancanza di un marcatore a uomo, diretto, ha fatto in modo che l’italo-brasiliano avesse la libertà di muoversi lungo tutto il corridoio centrale, dall’area azzurra (sempre perfetto, l’ex veronese, nei suoi momenti di salida lavolpiana in appoggio ai due centrali difensivi nella costruzione dei triangoli di possesso bassi) fino al limite di quella rosanero, dove ha confezionato due passaggi chiave e lo splendido assist in verticale che ha liberato Insigne solo davanti a Sorrentino. Sotto, vediamo il campetto posizionale di Jorginho, con le percentuali che mostrano con precisione il “dove” della sua partita, e la magia che vi abbiamo raccontato. Merita un replay.

La scelta di Novellino, insieme alle pessime prestazioni di Jajalo e Chochev, hanno fatto sì che i rosanero si presentassero come una squadra divisa in due, completamente slegata nei reparti. L’unico tentativo di offendere passava dal lancio lungo alla ricerca della spizzata di Gilardino, oppure della seconda palla catturata da Vazquez dopo la ribattuta della difesa del Napoli. Il Palermo, come vediamo nel campetto posizionale in basso, ha pagato l’assenza di un vero e proprio regista, una calamita di palloni (magari quell’Enzo Maresca rimasto in panchina fino al fischio finale) che occupasse lo spazio centrale davanti a una difesa che comunque rimaneva bassa senza accompagnare la pressione.

In quello spazio centrale sono venuti a giocare molti palloni Lorenzo Insigne e soprattutto Gonzalo Higuain. Uno dei due, in alternanza, lasciava l’area avversaria e scendeva a dare manforte in zona centrale (centrosinistra per Insigne, in modo da lasciare pure campo libero alle poche avanzate di Ghoulam). Una scelta che in qualche modo potrebbe sembrare non proprio positiva, data la difficoltà della squadra a trovare facilmente una profondità che in realtà non poteva esistere, a causa della posizione bassissima assunta dai due centrali Gonzalez e Andelkovic per tutti i novanta minuti. Più che una scelta deliberata, quindi, la posizione inusuale  di Insigne e Higuain è stata un obbligo scaturito dall’atteggiamento del Palermo. Un’alternativa da utilizzare per cercare di spostare la difesa avversaria intorno al giro palla e al movimento degli uomini offensivi. In basso, dopo il campetto posizionale del Palermo, la hetmap combinata di Higuain e Insigne. La zona di destra è stata coperta dal Pipita, agevolato in questo compito dalle caratteristiche sue e di Callejon, con lo spagnolo sottotono ieri sera ma sempre pronto all’inserimento alle spalle della difesa avversaria.

Le parole su Callejon ci danno modo di raccontare un’altra faccia di questo Palermo-Napoli, una delle prime partite in cui la catena di sinistra e quella di destra sono state utilizzate dagli azzurri con percentuali non solo simili, ma addirittura ribaltate rispetto al solito (38% di azioni a destra, 33 a sinistra). Solitamente, Sarri preferisce utilizzare di più il lato sinistro, zona di campo in cui il Napoli possiede maggiore qualità. La condizione un po’ deficitaria di Hamsik e il ritorno a ottimi livelli di Allan (6 palle recuperate per il brasiliano, ma anche un eccellente 94% di pass accuracy) hanno permesso al Napoli di giocare molto anche con la catena tra l’ex Udinese, Callejon ed Hysaj. Una scelta non solo offensiva, però: gran parte delle azioni del Palermo, addirittura il 43%, nascevano dallo sloveno Struna e dalle sovrapposizioni, nella zona della fascia destra, tra Quaison e Hiljemark. Il Napoli, quindi, ha in qualche modo adattato il suo atteggiamento a quello dell’avversario, finendo per limitare le azioni di Ghoulam (appena 3 corss per lui; contro il Chievo ne contammo 6 e nella sfida contro il Milan 9) e privilegiare la solita, ottima partita di testa e fiato di Elseid Hysaj, che non ha caratteristiche di fludificante puro e quindi, pure in una partita in cui la spinta arriva dal suo lato, mette insieme un solo cross a fronte di quattro interventi difensivi e 5 palle recuperate, seconda cifra maggiore della squadra dopo Allan. Sotto, nei campetti posizionali, la distribuzione offensiva delle due squadre. A sinistra il Palermo, a destra il Napoli.

Chiudiamo con le ultime cifre e con un’immagine che riteniamo abbastanza abbastanza significativa. In modo anche da sbugiardare quei buontemponi che, a differenza del nostro Gianluigi Trapani, non hanno colto quanto questa partita, seppur strana, sia stata stravinta dal Napoli pur con un solo gol di scarto. i dati dal report ufficiale della Lega: 13 tiri a 2, 9 occasioni da gol a 2, 51 azioni d’attacco a 18. Tutto a vantaggio del Napoli, ovviamente. E poi, l’immagine, tratta da statszone, sito già insignito della Maglia Sudata di Fabio Avallone. Un grafico tabellare con tutte le combinazioni di passaggio più utilizzate per tutti i novanta minuti. C’è solo la squadra azzurra, nonostante abbia vinto solo con un gol di scarto. Non mi pare che Juventus-Sassuolo sia finita in modo tanto diverso, del resto.


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