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Napoli-Milan e la presunta scomparsa della brilantezza

Napoli-Milan e la presunta scomparsa della brilantezza

Brillantezza. Se le regole di Twitter potessero applicarsi all’udito umano, questo sarebbe l’hashtag mainstream assoluto della serata di Napoli-Milan. Brillantezza fisica, brillantezza in fase offensiva, brillantezza tattica, lucidità (sinonimo) nella gestione della partita: tutte cose “mancate” nella notte del terzo pari casalingo, due mesi dopo Napoli-Roma. Vero? Sì, ma fino a un certo punto. Andrea Iovene, con un interessante dato, ci ha spiegato che il Napoli ha addirittura incrementato, in questo ultimo mese di “stenti”, la sua media tiri a partita da 15,04 a 17,31, diminuendo però la precisione dal 46 al 44%. Sdoganato il primo punto: non si tratta di brillantezza diminuita in fase offensiva, quanto di un momento in cui, semplicemente, la palla non entra in rete. 

Come descrivere, altrimenti, Napoli-Milan? Magari con le cifre incrociate delle occasioni da gol. Solitamente, in questo pezzo di analisi della partita, noi scegliamo una fonte e riportiamo quel dato, ma un’analisi numerica di una partita di calcio può essere comunque soggetta all’errore o alla valutazione soggettiva di un essere umano. Quindi, per dovizia, stavolta vi riporteremo il numero delle occasioni da gol secondo tutti i siti che noi adoperiamo per rilevare dati e statistiche della partita: per la Lega Serie A, le occasioni sono 10-3; per Squawka.com siamo 19-7, esattamente come per whoscored.it statszone.com. Come dire: c’è uniformità, numerica e di giudizio. Il Napoli ha dominato la partita in lungo e in largo, senza trovare però la strada (e la fortuna) per segnare il secondo gol. Semplicemente. Sotto, tutti i 19 tiri verso la porta del Milan.

Detto e appurato questo, bisogna ora capire se qualcosa sta cambiando nel modo di giocare del Napoli. Chi scrive, durante la partita ha visto un numero di cross sensibilmente più alto dei giocatori in maglia azzurra, specialmente dei terzini. Il giorno dopo, la verifica: il Napoli ha effettuato la bellezza di 29 cross, praticamente uno ogni tre minuti. A pensarci, non il massimo senza un saltatore a centro area. Però Sarri, nel postpartita, ha motivato questa sua scelta, definendola «voluta» e spiegando come, privilegiando la sovrapposizione del terzino, si cercasse un modo per non lasciare troppo isolato Higuain. Sbugiardato, quindi, anche il secondo assioma dei critici, quello della “non brillantezza” tattica alias mancanza di alternative nel modo di cercare il gol. Sarri, ieri sera, ha cercato di forzare la difesa del Milan nell’unico modo possibile: due linee da quattro così strette ma anche così ampie possono essere superate solo in una zona del campo con poca densità, e dove quindi è fattibile, ancorché difficile, creare una reale superiorità numerica. Solo le fasce, appunto: il classico triangolo azzurro sulle catene laterali (Ghoulam-Hamsik-Insign e Hysaj-Allan-Callejon) riusciva a superare, in numero, la coppia di esterni rossonera e a proporre bene un calciatore sul fondo per il cross. Per ovviare a questa mancanza strutturale, mancanza necessaria data la scelta di schierare due attaccanti di ruolo, Mihajlovic è stato spesso costretto a chiedere a Niang un maggiore sacrificio per venire a chiudere, dall’attacco, proprio su una delle sue corsie difensive. Il francese non si è risparmiato, giocando una partita diligente e offrendo un importante contributo difensivo, soprattutto nei contrasti aerei (sotto, il primo campetto dall’alto) e negli interventi puri (sotto, secondo campetto). Notare la posizione degli eventi del francese, espressa nella heatmap del terzo campetto posizionale in basso: Niang ha concentrato la sua partita nella zona laterale e mediolaterale, da esterno difensivo o in posizione di mezzala. Esattamente il luogo per chiudere i triangoli offensivi del Napoli sulle fasce laterali. 

Lo abbiamo scritto dopo il Villarreal, lo ripetiamo oggi. Sarri non deve e non può preoccuparsi delle prestazioni di questo Napoli. Non può farlo alla luce non tanto del numero di occasioni create, quanto in relazione all’atteggiamento rinunciatario (eufemismo) del Milan e del numero di palle gol concesse. Il Milan è entrato in area di rigore una sola volta su azione manovrata, più altre due occasioni nate da calcio piazzato, ed è sceso in campo solo ed esclusivamente per difendere e difendersi. Lo leggi nei numeri: il Napoli ha più che doppiato i rossoneri nel numero di passaggi corti (573 a 269), ed è una vita indietro nel numero di lanci lunghi (34 a 8 per la squadra di Mihajlovic); Sarri ha tenuto la sua squadra altissima (baricentro a 58 metri), mentre il Milan veniva ricacciato indietro (baricentro a 44 metri, ben dietro la linea mediana). L’ultimo dato è quello ormai pure stucchevole del possesso palla: 66% Napoli, 34% Milan. Percentuali da Barcellona, da Tiqui-Taca. Con l’unica differenza che il Napoli non ha Messi (e Suarez e Neymar e Iniesta e Rakitic). Il Napoli ha Higuain e Insigne. Che non sono proprio malaccio, ma che dopo cinque mesi al 110% accusano il primo calo.

E qui ritorniamo all’hashtag di riferimento. “Brillantezza”. In questo caso, noi sbugiardamo anche Sarri che, parlando di un Pipita «che non può essere sempre al 100%», ammette tra le righe – ma nemmeno tanto – come il suo centravanti stia vivendo un primo periodo di rifiato dopo 24 gol in 24 partite. Neanche questo è propriamente vero. Napoli-Inter in campionato, ad esempio, è finita 2-1 con doppietta di Higuain. Ebbene, abbiamo controllato il numero di tiri tentato allora dall’argentino e la sua performance di ieri sera. 5 a 4. Come dire, differenza minima. Per par condicio, andiamo a prendere anche due gare in trasferta giocate (e vinte) dagli azzurri, tutte con Higuain a segno: Atalanta-Napoli (6 tiri) e Lazio-Napoli (4 tiri, esattamente come ieri). Esistono anche partite con numeri più alti (Napoli-Sassuolo, ad esempio, ha visto Gonzalo tirare 8 volte verso la porta di Consigli), ma parliamo comunque di una media vicina, al massimo leggermente superiore, alle cifre di ieri sera. Higuain, quindi, al di là di un’altra serata passata 1 vs 2 (eccezionale, tra l’altro, la prestazione di Zapata) contro i centrali rossoneri, vive un periodo in cui, semplicemente, non riesce a trovare la porta con il 50% di conversione realizzativa. Con l’Inter, appunto, quattro tiri e due gol. Ieri sera, zero su quattro. Una differenza grande come il mondo, che però non può assolutamente mutare il giudizio sulla stagione, e ci mancherebbe, ma neanche su una prestazione singola in un contesto di grande difficoltà, soprattutto per merito degli avversari. L’unico appunto da poter muovere a Higuain è riferito a una percentuale scarsa di passaggi riusciti, pari a un modesto 64%. In un momento della stagione in cui le squadre vengono a giocarti contro solo per distruggere la tua manovra, diventa fondamentale un appoggio illuminante in una zona del campo che non è necessariamente di tua stretta competenza. Una cosa in cui il Pipita è maestro ma che ieri sera è mancata (fatta eccezione per l’ottimo assist a Callejon nel primo tempo). Lo dicono i numeri, forse lo sa anche Sarri: la scarsa brillantezza di Higuain è tutta qui. Sotto, il campetto posizionale dei passaggi di Higuain.

Gli altri calciatori. Solita partita di dominio per Jorginho, con il 90% di passaggi riusciti e pure 6 tra palle recuperate e bloccate. Match diviso a metà per Hamsik: bene il primo tempo (2 passaggi chiave nel primo quarto d’ora), un po’ meno nella ripresa. Ultima chiosa per Faouzi Ghoulam: l’algerino ha spinto molto sulla sua fascia di competenza, utilizzata come al solito con grosse percentuali dal Napoli per sviluppare la manovra d’attacco (il 41% delle azioni offensive degli azzurri nasce da lì): 7 cross tentati, solo 1 andato effettivamente a segno. Come dire: bene ma non benissimo. Certo, non era facile trovare compagni in un’area di rigore tanto ingolfata di maglie rossonere (verde scuro), ma in una partita così diventa fondamentale riuscire a trovare qualche volta di più e meglio l’inserimento del compagno. Altrimenti, finisce che si pareggi. Appunto.

Dati da legaseriea.it, whoscored.com, squawka.com e statszone.com

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