
Il Napoli pareggia zero a zero a Marassi contro il Genoa di Gasperini. È il secondo della stagione dopo quello contro il Carpi. Ma è un pareggio completamente diverso. Il Napoli fallisce l’aggancio al primo posto ed è quarto a due punti da Inter e Fiorentina e a una lunghezza dalla Roma, ma conferma di essere una squadra viva. Se il calcio fosse il pugilato, la squadra di Sarri avrebbe certamente vinto ai punti anche se bisogna dare merito ai rossoblù di non aver mai rinunciato al gioco. Ne è venuta fuori una partita da Premier League: ritmi alti, grande intensità, con le occasioni migliori sui piedi del Napoli cui manca un calcio di rigore per una “cravatta” di Burdisso a Higuain nel primo tempo.
Ancora una volta il Napoli termina l’incontro senza aver subito gol. È la sesta volta in undici partite. Nelle ultime otto giornate di campionato solo in due occasioni Reina è stato battuto, entrambe le volte al San Paolo: contro la Juventus e contro la Fiorentina.
Oggi, contro il Genoa, il Napoli ha giocato una partita prevalentemente all’attacco, i dati sono impietosi: possesso palla 61 a 39%, tiri nello specchio 8 a 1, tiri totali 18 a 9. Perin è stato tra i migliori della squadra di Gasperini.
Nonostante una partita giocata in attacco, il migliore del Napoli è stato Albiol che alla fine dell’incontro è risultato anche il calciatore che, alla pari di Jorginho, ha toccato più palloni di tutti: novanta. Nel Genoa superba prestazione di Perotti che ha messo spesso in difficoltà Hysaj e non solo.
La cronaca. Sarri conferma dieci undicesimi della formazione titolare. Dopo le polemiche di mercoledì sera, lascia fuori Insigne e al suo posto gioca Mertens. Gasperini risponde con un 3-4-3 che prevede di fatto Pavoletti unica punta. Forse per la prima volta in questo campionato il Napoli affronta una squadra che tutto sommato tiene il ritmo e l’intensità degli azzurri. Ne vien fuori una gara sempre viva, mai noiosa. In cui il Napoli va più volte, e sin dall’inizio, vicino al vantaggio prima con Higuain e poi con Callejon.
Gasperini – che di calcio ne capisce – sa che oggi l’unico modo per provare a contrastare la squadra di Sarri è giocare con lo stile Napoli. Aggressività, intensità, squadra corta, passaggi brevi, pressing su Allan, Hamsik e Jorginho da parte di Rincon, Dzemaili e Costa. Ovviamente non è semplice giocare così per novanta minuti. Ma alla fine il Genoa ci riesce e, pur subendo la maggior pressione del Napoli, porta a casa un pareggio senza rubare nulla.
Il ritmo è talmente alto che nel primo tempo il Genoa perde due calciatori per infortuni muscolari: Munoz, che stava giocando molto bene in difesa, e Dzemaili che pure non stava sfigurando. Al loro posto Izzo e Ntcham 19enne francese in prestito dal Manchester United che va a fronteggiare Allan dando il cambio a Rincon. Il Genoa tiene bene il campo anche se, fondamentalmente, non impensierisce mai Reina col solo Pavoletti – autore di una prova molto generosa – tenuto a bada da Albiol e Koulibaly.
L’occasione migliore per il Napoli arriva al 27’. Higuain di prima a centrocampo fa da sponda per Ghoulam che scende, mette al centro e Burdisso respinge. La riprende Mertens in area di rigore, supera un avversario con la suola e col destro mette di pochissimo fuori sul secondo palo. È il miglior momento del Napoli che reclama il rigore su Higuain. Nell’intervallo Burdisso candidamente dichiara a Sky: «L’ho solo spostato per guadagnare la posizione», come spostare un calciatore non sia fallo.
Nel primo tempo c’è ancora da registrare un’ottima chiusura di Albiol (il migliore) sulla sinistra su Ansaldi e l’ammonizione del neoentrato Rizzo.
Nella ripresa, incredibilmente, il ritmo non cala. Anzi. Il Napoli va al tiro con Higuain, Hamsik, Mertens e ancora col Pipita che si gira in area e batte a colpo sicuro ma Ansaldi respinge anticipando persino Perin. Anche il Napoli ha il suo infortunio muscolare e perde Mertens. Al suo posto Insigne che gioca una buona mezz’ora. È lui a recuperare palla a metà campo: accelera, serve Callejon che da destra incrocia troppo: a lato. Al 21’ entra Gabbiadini per Callejon. Quattro minuti dopo nel Genoa esce Rincon, entra Cissokho.
Il Napoli continua a premere e va vicinissimo al gol in due occasioni: al 31’, con Insigne che scucchiaia in area per Hamsik che a pochi passi da Perin colpisce male e consente al portiere di respingere; e al 40’ con Higuain che toglie la palla dal piede di Insigne e di esterno destro mette a lato. Il Genoa c’è sempre, si rende pericoloso sulla sinistra con Perotti e con Pavoletti che supera Reina, mette al centro e Albiol è bravo a sbrogliare. C’è ancora tempo per le ultime due parate di Perin: su punizione di Gabbiadini deviata da Ntcham e su tiro da fuori di Insigne.
Il Napoli ci ha provato fino alla fine. Francamente criticare questo pareggio sarebbe da folli. Non c’è stato alcun passo indietro nel gioco. È solo cambiato il risultato. Così come è assurdo parlare adesso di assenza di turn over quando fino all’altro giorno abbiamo letto dell’esaltazione dei titolarissimi.
Massimiliano Gallo