Confesso, sono in confusione. Fino a ieri De Laurentiis parlava di progetto europeo e ora prende Sarri

La svolta delle ultime ore, se definitivamente confermata, ci disorienta. Grosseto, Alessandria, Sorrento e poi Empoli. Collezionando in carriera un bel po’ di esoneri. Questo il cursus honorum dal 2010 ad oggi di Maurizio Sarri. Certamente non è un pedigree da suscitare grandi emozioni. Se poi aggiungi che non è un giovanissimo avendo già compiuto […]

La svolta delle ultime ore, se definitivamente confermata, ci disorienta.

Grosseto, Alessandria, Sorrento e poi Empoli. Collezionando in carriera un bel po’ di esoneri. Questo il cursus honorum dal 2010 ad oggi di Maurizio Sarri. Certamente non è un pedigree da suscitare grandi emozioni. Se poi aggiungi che non è un giovanissimo avendo già compiuto 56 anni resti un minimo perplesso. Anche se quest’anno ha fatto molto bene ad Empoli a sentire gli intenditori.

Personalmente , per mia fortuna, non ho mai creduto nella funzione salvifica dei tecnici. Convinto come sono che la differenza la fanno i calciatori. Secondo Ferlaino addirittura ai tecnici devi chiedere soltanto di non fare danni. Ma Ferlaino si sa ama le iperboli. Secondo Bagni i tecnici devono innanzitutto andare d’accordo con i giocatori…

Però non posso fare proprio lo struzzo. E qualche riflessione (ahimè amara) si impone.

Ovviamente occorre mettere le mani avanti. E precisare che poi magari i fatti ci smentiranno. Come mi auguro fortemente. Quelle di oggi sono sensazioni, soltanto sensazioni. Epidermiche. Superficiali. Ma vale la pena di farle comunque.

De Laurentiis passerebbe da una star di rilievo mondiale (anche se i risultati ottenuti qui da noi sono stati deludenti ed io sono stato spesso accusato di leso rafaelismo) a un personaggio fino a un anno fa completamente sconosciuto. Questo il dato eclatante ed esso qualche cosa pur significa. Io confesso di non conoscere per nulla Sarri. Né i suoi metodi. Né il suo carattere. Magari farà la fortuna sua e del Napoli nella prossima stagione. Ma il timore che si insinua in me è che una simile scelta sia anticipatrice di un disegno più generale. Ridimensionare il ruolo della squadra. Non investire l’anno venturo in acquisti di qualità. Una volontà di disimpegno insomma. Che implicherebbe necessariamente una politica fortemente sparagnina. E che Dio ci assista…

Anche il tipo di contratto limitato a un solo anno con opzione per il secondo in fondo la dice lunga sulla volontà del Presidentissimo. Sembra che voglia prendere un anno di pausa. In attesa di un qualche evento che a noi non è dato conoscere. E qui ogni ipotesi ha il suo spazio di credibilità. Anche la più fantasiosa.

Magari De Laurentis darà via qualche campione (o sedicente tale) dal costoso ingaggio per puntare su prodotti locali. Magari giovani di belle speranze.

Un dato è incontrovertibile. Il Presidente assume l’incoerenza a stile di vita. Si contraddice senza ritegno. E compie una virata di 180 gradi. Non si può non restare di sale. Soltanto ad agosto 2014 parlava di scudetto. Magnificava il “progetto” Benitez. Immaginava un Napoli stabilmente nell’elite europea. E adesso…Per carità, grande rispetto per il probabile nuovo tecnico. Che tra l’altro ha il pregio di essere nato a Napoli.

Che dire. Sono in confusione. Stiamo a vedere… la speranza è l’ultima a morire. Però chi di speranza vive disperato muore….
Guido Trombetti

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