Il Napoli a Torino per la Champions e per provare a rovinare la festa alla Juventus

Respinta la legittima richiesta del Napoli, nonostante un intervento del presidente del Coni Malagò, di poter giocare la partita con la Juve in concomitanza del derby romano per l’incrocio delle gare interessanti due posti-Champions (Roma punti 67, Lazio 66, Napoli 63), tocca agli azzurri fare al buio il primo passo giocando a Torino due giorni […]

Respinta la legittima richiesta del Napoli, nonostante un intervento del presidente del Coni Malagò, di poter giocare la partita con la Juve in concomitanza del derby romano per l’incrocio delle gare interessanti due posti-Champions (Roma punti 67, Lazio 66, Napoli 63), tocca agli azzurri fare al buio il primo passo giocando a Torino due giorni prima di Lazio-Roma.

È una palese irregolarità del torneo che però è ben poca cosa nel marciume del calcio italiano in cui scandali, soprusi, prepotenze, partite truccate, dirigenti in conflitti di interessi e autentici dilettanti allo sbaraglio, l’assoluta dipendenza dalle tv a pagamento e inganni di ogni tipo rappresentano ormai uno sporco scenario continuo. Se la cifra tecnica del campionato non è eccelsa, infima è la cifra di rappresentatività dei responsabili di un calcio che avrebbe bisogno di ben altre guide, moralmente ineccepibili e tecnicamente capaci.

Juventus-Napoli si giocherà nella fibrillazione della festa bianconera per l’ennesimo scudetto. È l’ultima partita casalinga della Juve in questa penultima giornata di campionato. I tempi supplementari della Coppa Italia giocati a Roma consiglieranno Allegri a schierare una formazione con giocatori meno provati, quindi “seconde linee” senza risparmio, ma ugualmente motivate dalla inflessibile linea bianconera, vincere sempre, vincere tutto.

Il Napoli non si aspetti una partita di comodo, né distrazioni festaiole, essendo oltretutto un avversario che gode della completa antipatia della Juve come Marchisio chiarì un giorno, torinese per niente falso e decisamente scortese. In più, la Juve ha il campo imbattuto, lei sola e nessun altro, e figuriamoci se non vorrà concludere l’anno con quest’altro fiore all’occhiello.

Il Napoli, fra i languori dell’addio di Benitez, giocherà con la migliore formazione che non si sa più quale sia dopo le continue rotazioni del tecnico madrileno. Comunque, non sarà certo il Napoli di Empoli e Parma, né il Napoli che ha battuto il Cesena a far paura a una Juve la cui forza di carattere, la grinta irriducibile, l’adesione assoluta al casato bianconero sono alla radice del suo predominio in Italia. Giusto il contrario del Napoli che sembra spesso un’anima persa.

Giocherebbe Gabbiadini (snobbato dalla Juve) per non lasciare Higuain troppo solo davanti alla super difesa bianconera e perché un gol lo ha già fatto alla Juve quand’era doriano e potrebbe portar bene, ma anche il Pipita un paio di reti e un rigore li ha già rifilati alla Nuova Signora in Supercoppa. Due vere punte comporterebbero un cambio di modulo (4-4-2), ma Benitez è un dichiarato monogamo tattico (4-2-3-1) e allora vedremo come si schiererà il Napoli.

Ma non è il caso di fare discorsi tecnici e di modulo perché solo un Napoli “stringendosi a coorte e pronto alla morte” potrebbe tentare una gradita sorpresa per non perdere contatto con le due romane regolando i conti con la Lazio all’ultima di campionato per il terzo posto Champions.

La contemporaneità (negata) di Juventus-Napoli e Lazio-Roma sarebbe stato un provvedimento di grande linearità, ma poi azzurri e romani faranno la loro strada senza troppi calcoli. Ne può fare pochi il Napoli a Torino, ne faranno pochi Lazio e Roma che si giocano soprattutto il secondo posto più che pensare a tenere a bada la rincorsa del Napoli.

Dunque, aspettiamo i verdetti dei campi. Sul latte dei punti persi sinora dal Napoli è inutile piangere. Contro la Juve, la squadra di Benitez cerchi di onorare i colori azzurri al meglio uscendo dal campo a testa alta qualunque sia il risultato. Troppo spesso il Napoli è uscito a testa china e a testa china ha anche iniziato troppe partite.

Sei anni fa, a Torino, Marek Hamsik ci regalò un sogno e Jesus Datolo fece luce. Ma da tre anni il Napoli non segna la miseria di un gol sul campo della Juve portandone a casa otto. Vogliamo parlare di vendetta dopo lo scippo dell’andata tanto per ingannare l’attesa? Un Borghetti, prego. È lo Juventus Stadium, bellezza.
Mimmo Carratelli

SERIE A – 37^ GIORNATA.

Sabato 23: Juventus-Napoli (ore 18), Genoa-Inter. Domenica 24: Empoli-Sampdoria, Cesena-Cagliari, Chievo-Atalanta, Palermo-Fiorentina, Parma-Verona, Udinese-Sassuolo, Milan-Torino. Lunedì 25: Lazio-Roma.

CLASSIFICA: Juventus 83 campione d’Italia; Roma 67; Lazio 66; Napoli 63; Fiorentina 58; Genoa 56; Sampdoria 54; Inter 52; Torino 51; Milan 48; Palermo 46; Verona 44; Sassuolo 43; Chievo 42; Empoli e Udinese 41; Atalanta 36; Cagliari 28 retrocesso; Cesena 24 retrocesso; Parma 17 retrocesso.

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