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Lo United of Manchester: stufi di essere sfruttati economicamente dal club, i tifosi dei Red Devils si sono creati la loro squadra e si sono costruiti lo stadio

Lo United of Manchester: stufi di essere sfruttati economicamente dal club, i tifosi dei Red Devils si sono creati la loro squadra e si sono costruiti lo stadio

Come molti sanno il Manchester United, oltre ad essere uno dei club più prestigiosi al mondo, è anche uno di quelli che vale e produce più denaro insieme al Real Madrid. Lo United a differenza degli spagnoli però ha un modello di proprietà diversa, non esiste un azionariato popolare diffuso e addirittura dal 1991 è stato un club quotato in Borsa. Diversi imprenditori hanno provato ad acquistarlo, si ricorda ad esempio il tentativo di Rupert Murdoch (proprietario della 21st Century Fox e di Sky) nel 1998, fermato però dal governo inglese.

I Red Devils sono dunque rimasti sul mercato fino alla scalata ostile messa in atto dal magnate americano Malcolm Glazer nel 2005 che riuscì ad ottenere dapprima il pacchetto di maggioranza e poi a far uscire dal mercato azionario il club. Un’operazione da diverse centinaia di milioni di sterline prese a prestito dalle banche e accollate ovviamente al Manchester United che si è trovato di fatto a ripagare il suo stesso acquisto.

Un tale esborso di denaro e l’esigenza di rimborsare il debito con quote di 40-50 milioni di sterline all’anno impose al club di incrementare i suoi ricavi da sponsorizzazioni, pubblicità, e ovviamente dallo stadio Old Trafford. Così i tifosi si trovarono subito di fronte a un’impennata dei prezzi dei biglietti. Questa svolta finanziaria del club, gestito non più solo come una società sportiva, ma come una vera e propria macchina da soldi non piacque a molti tra gli storici supporters dei Red Devils che decisero di dare vita a un progetto tutto loro, nel quale sarebbero stati salvaguardati gli interessi del calcio stesso, dello sport e della partecipazione attiva dei supporter alla vita del club. Nacque così lo United of Manchester nel 2005.

Venne fondato come organizzazione no-profit e nel suo statuto è stato ben fissato il mantenimento di questa forma giuridica anche in futuro. Il club viene governato da un Consiglio Direttivo eletto tra i membri. Chiunque può diventare membro del club pagando una quota associativa annuale (12 sterline per gli adulti, 3 sterline per i bambini) e votare per eleggere il Consiglio Direttivo. Il club si è dato anche delle regole di lungo periodo, come ad esempio promuovere i legami con la comunità locale, ed essere gestito secondo i principi di un’impresa normale anche se i profitti verranno reinvestiti nel club (per le strutture, le attività o iniziative di carattere sociale). Infine il club non potrà mai essere acquistato da una persona o da una società.

Partiti nel 2005 dai campionati di livello più basso, lo United è riuscito nel corso degli anni a ottenere piazzamenti e promozioni fino ad arrivare alla Northern Premier League Division. In questa stagione, quando mancano ormai poche partite al termine, lo United of Manchester è primo in classifica ed è a un passo dalla promozione in Conference North che garantirà l’accesso al National League System (Conference, League Two, League One, Championship ed infine Premier League).

La società oggi, oltre ad avere la prima squadra maschile, schiera anche una squadra Riserve, una femminile oltre ad avere una squadra giovanile e ovviamente le squadre dell’Academy.

In parallelo alla scalata sportiva, è andato avanti l’iter per dare una vera e propria casa al club. Considerato il valore sociale del progetto, il consiglio comunale di Manchester ha donato il terreno per la costruzione dello stadio (la cui ubicazione non è stata un percorso per nulla agevole), dando il via alla realizzazione del Moston Community Stadium poi rinominato in via definitiva Broadhurst Park.

Il progetto prevedeva la realizzazione di un impianto da circa cinquemila posti coperti, per un costo complessivo di 5,5 milioni di sterline. Una spesa non da poco per i circa 4.000 soci del club, che però hanno trovato il sostegno di diverse istituzioni come ad esempio la città di Manchester, l’ente Sport England (simile al nostro Credito Sportivo) e poi dalla Football Foundation (finanziata tra l’altro con i soldi dei diritti tv della Premier) oltre che in piccola parte dal Governo attraverso fondi dedicati allo sviluppo delle comunità locali. Non è banale sottolineare però che oltre due milioni di sterline sono stati raccolti dai membri del club stesso.

Siamo ormai prossimi al termine dei lavori. Si può ragionevolmente presumere che il Football Club United of Manchester comincerà la sua vera scalata nel calcio che conta giocando nella sua nuova casa dalla prossima stagione. L’inaugurazione è stata prevista per il prossimo maggio, quando ricorrerà anche il decimo anniversario della fondazione del club. Per l’occasione è prevista anche un’amichevole contro il Benfica che sfiderà il Fcum al Broadhurst Park il 29 maggio.

Si tratta di una dimostrazione utile a far comprendere ai tifosi insoddisfatti del proprio club che esiste un’alternativa possibile, che ci si può rimboccare le maniche e lanciarsi nella costruzione di un club che rispecchi al meglio la propria idea di calcio. Certamente, come possono testimoniare i soci dello United of Manchester, si tratta di un’opera che richiede di investire molto tempo (soprattutto) e anche denaro ma che può produrre tante soddisfazioni e la nascita di un club che non è solo una squadra, ma un’idea di cui ognuno è parte.
Andrea Iovene

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