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Non si illuda il tifoso per questa scontata vittoria su una Fiorentina in disarmo

Non si illuda il tifoso per questa scontata vittoria su una Fiorentina in disarmo

Facile, adesso sarebbe davvero troppo facile trovare note positive nel tiepido meriggio domenicale di Fuorigrotta, risultato tondo tondo e prestazione convincente per regalare un sorriso al tifoso deluso e arrabbiato per la preoccupante involuzione delle ultime uscite azzurre. Facile perché oltre ad un avversario ancora frastornato per la scoppola patita in coppa dalla rivale di sempre, e con le bocche di fuoco a mezzo servizio, era sin troppo evidente che la squadra avrebbe dovuto reagire alla sfuriata del presidente e al meritato ritiro punitivo in località segreta, quantomeno per scacciare via i fantasmi di una dismissione anticipata modello Ilva di Bagnoli, all’approssimarsi del rash finale di una stagione peggio che altalenante, ma con ancora in ballo un obbiettivo che, se c’entrato, potrebbe almeno permettere di programmare il tom tom della stagione prossima ventura su destinazioni meno mortificanti di Carpi, Trabizonda e Sporting Medjugorje, restituendo al tifoso, se non i meritati trofei, almeno il prestigio di una medaglia de Coubertin.

Bene allora un moderato ottimismo in vista della caccia ai lupi teteschi, soprattutto con il ritrovato Lorenziño dei bei tempi preinfortunio, ma sbaglierebbe il tifoso ad illudersi che il vero Napoli di quest’anno sia proprio quello che ha affondato le lame delle sue finalmente affilate ali nella sanguinante fiorentina delle ultime giornate, guai in vista di questo passo per aeroplanino Montella ad atterrare sugli obbiettivi impostigli dal raffinato calzolaio di lungarno. Sbaglierebbe perché sin troppo evidente è che chiedere – e perché no esigere – continuità di gioco e risultati alla truppa azzurra del generale spagnolo sarebbe un po’ come avere imparzialità e professionalità dai telecronisti RAI che, a dirla tutta, oltre a parteggiare sempre per la nostra rivale, fosse pure l’Ascoli Picchio o il Baracca Lugo, portano pure una discreta dose di malaugurio, si chieda il tifoso chi trasmette l’europa lìg e si dia una facile risposta.

Meglio quindi campare alla giornata – non solo dal lunedì al sabato – e affrontare questo finale di stagione con passione mista a disillusione, un pizzico di rammarico, urla e jastemme q. b., far riposare qualche ora prima di pensare al prossimo campionato. A poco del resto servirebbe recriminare per una squadra che ha dimostrato di saper vincere solo qualche tappa isolata, mentre gli altri gongolavano Allegri in classifica generale, nonostante alcune liete note positive, vedi ad esempio un ritrovato Gargano che è tornato finalmente a fare quello che tutti si aspettano, ossia togliere il pallone agli avversari come un ragazzo di quinta farebbe con i mocciosetti di prima. Inutile quindi pensare a scandalosi gol fantasma e a che stagione sarebbe stata con il tanque Denis ad asfaltare i campi di battaglia nemici. Tempo per ragionare ci sarà, il tifoso non è stupido e sa bene che a leccarsi le ferite prima che Barbaro alla galleria abbia esposto le collezioni estive non si arricchisce la bacheca, non si stappano bottiglie e non si sparano botti. Sperando di non dover ripetere anche quest’anno a qualcun altro “Dacci retta, facci esultare…vattene in fretta!”.
Otto Tifoso

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