Benitez schiera un Napoli offensivo e vince la quarta partita consecutiva

Quarta vittoria consecutiva in campionato, evento stagionale, e il Napoli “double face” batte l’Udinese al San Paolo (3-1). Prima una squadra offensiva con Gabbiadini e Mertens sugli esterni, entrambi in gol, e Hamsik avanzato. Poi, con i brividi del gol di Thereau, che aveva colpito anche in Coppa, l’inserimento di Callejon e De Guzman per […]

Quarta vittoria consecutiva in campionato, evento stagionale, e il Napoli “double face” batte l’Udinese al San Paolo (3-1). Prima una squadra offensiva con Gabbiadini e Mertens sugli esterni, entrambi in gol, e Hamsik avanzato. Poi, con i brividi del gol di Thereau, che aveva colpito anche in Coppa, l’inserimento di Callejon e De Guzman per riportare equilibrio.

Thereau regalava l’autogol della sicurezza quando mancava ancora mezz’ora e l’Udinese s’era ormai spompata dopo una veemente seconda parte del primo tempo e una ripresa iniziata con brutte intenzioni.

Benitez sorprende ancora con i suoi cambi. Ghoulam torna titolare (Strinic ha giocato cinque gare consecutive) e c’è Britos e non Koulibaly al centro della difesa. Altra variazione per la febbre di David Lopez: Inler a centrocampo (e non Jorginho che entrerà nel finale). Novità assoluta il tridente di attacco: Gabbiadini (e non Callejon che giocherà nella ripresa), Higuain e Mertens (in panchina De Guzman che entrerà quando ci sarà bisogno di maggiore equilibrio).

La formazione offensiva incendia l’Udinese. E’ un Napoli spettacolare che va a mille esaltato da Hamsik. Triangolazioni veloci, gioco rapido d’assalto. Forse è la tattica per saltare il centrocampo nutrito dell’Udinese (3-5-1-1). Il ritmo del Napoli scompagina la formazione friulana che puntava sulla superiorità numerica nella zona centrale per governare la partita.

Il gol viene subito dalla prepotente penetrazione di Mertens a sinistra dopo uno scambio con Higuain. Saltato Danilo, il belga sfugge ad altri tre difensori che tentano di chiuderlo. Aiutato da un rimpallo, toccando involontariamente la palla con un gomito, si defila troppo in area, ma pizzica l’angolo lontano con un sinistro di precisione (8’).

L’Udinese è stordita, non riesce a frenare lo sprint azzurro. Ammoniti Hallberg e Allan; alla fine, saranno quattro i “gialli” per gli ospiti. E il Napoli bissa. Hamsik duetta con Mertens e poi lancia in corridoio Gabbiadini che s’è accentrato. L’ex doriano brucia sullo scatto Pasquale e infila da centravanti (21’).

Sembra di sognare. Benitez ha azzardato una squadra offensiva e, per il momento, ha ragione. Higuain gioca più di sponda e di assist, Hamsik è inesauribile nella spinta d’attacco, Mertens friccica, Gabbiadini spesso si accentra. Il pallone è sempre nei piedi del Napoli. Ma dopo 25 minuti, la danza finisce.

L’Udinese esce dall’incubo, passa dal 3-5-1-1 al 4-4-2, martella sulla destra con Wildmer (poco coperto da Mertens) e Allan (brutto cliente per Ghoulam) e svaria a sinistra con Hallberg e le discese di Pasquale. Anche su questo lato, Gabbiadini copre poco e Maggio deve sbrigarsela spesso da solo, qualche volta aiutato da Albiol.

Con l’Udinese che prende l’iniziativa e il Napoli del tridente che non c’è più arrivano pericoli allarmanti. La traversa di Allan (25’ deviazione di Rafael sul legno) e il gol di Thereau (27’ sul lancio dalle retrovie friulano, Britos non resiste alla fuga del francese che uccella Rafael con un pallonetto, il portiere azzurro troppo timido nell’uscita).

Eravamo in paradiso, sprofondiamo nell’inferno. Perché il centrocampo del Napoli non regge, il solo Gargano a battersi, Inler “trasparente”, Hamsik di poco aiuto, Gabbiadini e Mertens che lasciano andare Wildmer e Pasquale.

Il Napoli non riesce più a ripartire, costretto a mandar lontano il pallone, in difficoltà nell’uno contro uno. Azzurri ripetutamente saltati in ogni zona del campo da Allan, Guilherme, Hallberg. Un pomeriggio che s’era annunciato festoso, al limite del trionfo, si oscura.

E’ una fortuna che, sul cross di Pasquale, Bruno Fernandes manca il colpo di testa davanti a Rafael e, poi, Wildmer sparacchia fuori la doppia palla-gol dell’Udinese (39’).

Sotto la costante pressione dei friulani anche Gargano perde palla, ne perde di più Inler, mentre Hamsik diventa impreciso. Thereau fa impazzire la difesa azzurra sposandosi sulla destra per aprire spazi al centro agli inserimenti dei centrocampisti. Vengono avanti Allan e Bruno Fernandes. Saltano un azzurro dietro l’altro. C’è solo Albiol che tiene. A fine primo tempo, resiste il vantaggio minimo.

Occorrono ripari e rinforzi perché l’Udinese continua a voler fare la partita nella ripresa. Benitez tarda a fare le sue mosse, poi passa dal Napoli offensivo al Napoli tattico inserendo Callejon (55’ per Gabbiadini) e De Guzman (67’ per Mertens). Il Napoli trova maggiore equilibrio e, intanto, la pressione dell’Udinese cala. La squadra di Stramaccioni ha dato tutto e, dopo un’ora di grande intensità, è alle corde.

Mertens (ammonito, era diffidato e salterà la gara di Palermo di sabato prossimo) concede l’ultima giocata su punizione dalla destra: il pallone spiove nell’area piccola dell’Udinese, Thereau precede precipitosamente Danilo mandando la palla nella propria porta (59’). Sospiro di sollievo sugli spalti. Sul 3-1 finiscono i timori.

Stramaccioni, senza Di Natale e Kone squalificati (il micidiale Kone contro il Napoli), ha poche chance in panchina. Fa entrare giovani attaccanti, Aguirre (20 anni) per il centrocampista Hallberg (63’) e il possente diciannovenne croato Perica (1,92) per Bruno Fernandes (78’). Stramaccioni attacca con tre uomini, ma ormai la partita è andata.

Con l’Udinese fiaccata dalla sua eccellente vibrazione nel finale di primo tempo e inizio di ripresa, il Napoli riprende ad attaccare e De Guzman non ha proprio un buon rapporto con il gol. Prende palla, scappa, tira, ma una volta lo deludono i pugni di Karnezis (76’) e la seconda volta conclude d’un niente a lato (90’).

Al secondo posto, la Roma resta quattro punti avanti. Perde terreno la Sampdoria ora a -7 dagli azzurri. Tra campionato e Coppa Italia, sono sei le vittorie consecutive dopo la sconfitta con la Juve. E’ un Napoli che vola. Martens è andato a segno dopo sette gare. Gabbiadini (secondo gol in campionato dopo avere deciso la vittoria di Verona sul Chievo) ha colpito ancora l’Udinese: contro i friulani aveva segnato l’ultimo suo gol con la Sampdoria. Novità assoluta: neanche un tiro in porta di Higuain che, forse, accusa un po’ di stanchezza, ma è stato suo l’assist del primo gol, di Hamsik l’assist del secondo. 
Mimmo Carratelli 

NAPOLI (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Albiol, Britos, Ghoulam; Gargano (82’ Jorginho), Inler; Gabbiadini (55’ Callejon), Hamsik, Mertens (67’ De Guzman); Higuain.

UDINESE (3-5-1-1): Karnezis; Heurtaux, Danilo, Piris; Widmer, Allan, Hallberg (63’ Aguirre), Guilherme, Pasquale; Fernandes (78’ Perica); Thereau (87’ Gabriel Silva).

ARBITRO: Di Bello (Brindisi).

RETI: 8’ Mertens, 21’ Gabbiadini, 27’ Thereau, 59’ autogol Thereau.

SERIE A – 22^ GIORNATA

Verona-Torino 1-3, Juventus-Milan 3-1, Fiorentina-Atalanta 3-2, Cagliari-Roma 1-2, Empoli-Cesena 2-0, Napoli-Udinese 3-1, Parma-Chievo rinviata per neve, Sampdoria-Sassuolo 1-1, Inter-Palermo 3-0. Oggi: Lazio-Genoa.

CLASSIFICA: Juventus 53; Roma 46; Napoli 42; Sampdoria e Fiorentina 35; Lazio 34; Torino 31; Palermo 30; Milan, Genoa, Inter, Sassuolo 29; Udinese 28; Verona 24; Empoli e Atalanta 23; Cagliari 19; Chievo 18; Cesena 15; Parma 9.

Lazio, Genoa, Parma, Chievo una partita in meno.

PROSSIMO TURNO. Sabato 14: Sassuolo-Fiorentina, Palermo-Napoli (20,45). Domenica 15: Milan-Empoli, Atalanta-Inter, Genoa-Verona, Roma-Parma, Torino-Cagliari, Udinese-Lazio, Chievo-Sampdoria, Cesena-Juventus.

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