Non chiamatelo turn over, Benitez può far giocare diversi Napoli

Comincia bene il febbraio corto e si spera non amaro per il Napoli. In un mese di sette partite, fra campionato e coppe, a Verona gli azzurri mettono a segno il primo colpo. Decisivi contro il Chievo gli acquisti di gennaio. Cross di Strinic, gol di Gabbiadini per il 2-1. Il mercato di gennaio del […]

Comincia bene il febbraio corto e si spera non amaro per il Napoli. In un mese di sette partite, fra campionato e coppe, a Verona gli azzurri mettono a segno il primo colpo. Decisivi contro il Chievo gli acquisti di gennaio. Cross di Strinic, gol di Gabbiadini per il 2-1.

Il mercato di gennaio del Napoli non teme confronti. Benitez ha una “rosa” di tutti pronti a fare i titolari (poche le eccezioni) e così giostra con formazioni sempre nuove e competitive. Una versione “diversa” dal turn-over, una volta inteso come impiego di formazioni di emergenza negli impegni considerati secondari.

Non è più il Napoli prevedibile dell’anno scorso, tutto affidato alla forza offensiva del tridente Callejon-Higuain-Mertens (poi Insigne). Ora, pur con l’ineludibile 4-2-3-1, le varianti sono tante.

I punti fermi sembrano essere due, Gargano e De Guzman, che giocano più palloni e fanno il lavoro tattico pesante. La loro presenza libera Hamsik da stretti compiti di copertura sollecitandone la brillantezza in fase offensiva e Marek può sopperire alla qualità che manca al centrocampo nella rapidità, nella genialità e nella costruzione del gioco.

Naturalmente, un punto fermo è Higuain che ora strilla nello spogliatoio la caccia al secondo posto come deve fare un condottiero. La giostra d’attacco è folta. Callejon, Gabbiadini, Mertens, Insigne quando tornerà. In difesa, si aspetta Zuniga per avere un cambio per Maggio. Coperti a sinistra: Ghoulam, che torna dalla Coppa d’Africa, e Strinic. Buon rincalzo Mesto. Solo per i centrali di difesa non ci sono alternative rassicuranti. S’è detto della scarsità di fosforo a centrocampo, troppo “timido” Jorginho. Ormai si potrà provvedere per l’anno prossimo.

Il Napoli è in condizione fisica ascendente, gran merito dello staff medico (soli infortuni di gioco). Col successo di Doha, sono tornati entusiasmo, fiducia, autostima. La squadra può prendersi nel girone di ritorno i punti sperperati all’andata. Per cominciare, bottino pieno con Genoa e Chievo (solo tre punti all’andata). La svolta deve essere questa.

Calendario non proibitivo (Udinese, Palermo, Sassuolo, Torino, Inter, Verona, Atalanta) fino alla trasferta di Roma del 4 aprile, forse match-clou con i giallorossi per il secondo posto. Non sarà una passeggiata. Col Palermo fuori e il Sassuolo al San Paolo saranno partite incandescenti. Né gli altri avversari stenderanno tappeti rossi.

Il Napoli comincia ad avere una solidità di squadra pur mancando il miglior rendimento di alcuni giocatori (Rafael, Albiol, Britos, Inler, Henrique, Michu, il già citato Jorginho). Meno spettacolo e più concretezza per andare avanti con la necessaria continuità.

Si è ridotto a 5 punti lo svantaggio sul “cammino” nel campionato scorso. Già sei vittorie in trasferta (21 punti con i tre pareggi) mirano a battere il record dei 10 successi esterni dello scorso anno. L’attacco è il secondo del campionato e Higuain è a caccia del trono di capocannoniere. Una curiosità: sinora mai un rigore contro.

Gli impegni di coppa infrasettimanali avranno un ruolo determinante sull’andamento in campionato. Coppa Italia (mercoledì sera al San Paolo contro l’Inter, quarti di finale, partita secca) ed Europa League (le due partite col Trabzonspor nei sedicesimi) pretendono risposte positive. La giostra delle formazioni di Benitez sembra assicurare alternative e varianti adeguate e competitive. E’ il momento caldo della stagione. Il Napoli sembra preparato.

Mimmo Carratelli

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