Alla giostra del gol di Benitez si è aggiunto anche Gabbiadini

Decisa sterzata del Napoli nel girone di ritorno: 9 punti in tre partite, solo tre punti all’andata. Lo sprint ha ridotto a due lunghezze lo svantaggio rispetto alle 22 giornate del campionato scorso. Secondo attacco del campionato, ma difesa tra le peggiori anche in casa (17 reti subite, 10 in trasferta). Solo in 5 partite […]

Decisa sterzata del Napoli nel girone di ritorno: 9 punti in tre partite, solo tre punti all’andata. Lo sprint ha ridotto a due lunghezze lo svantaggio rispetto alle 22 giornate del campionato scorso. Secondo attacco del campionato, ma difesa tra le peggiori anche in casa (17 reti subite, 10 in trasferta). Solo in 5 partite il Napoli ha mantenuta imbattuta la porta (la Juventus in 13, la Roma in 11).

La squadra regge il ritmo di tre gare a settimana. Mercoledì contro l’Inter in Coppa Italia, domenica contro l’Udinese con solo tre giocatori, compreso Rafael, che non avevano giocato mercoledì. Benitez tiene su l’intera “rosa” di 25 elementi, fuorigioco solo Zuniga e Michu.

La Roma vince e il distacco dal secondo posto rimane di 4 punti. Alle spalle del Napoli cede la Sampdoria. Terzo posto degli azzurri blindatissimo, tenute a bada la Lazio e la Fiorentina.

Nella giostra dei giocatori da una partita all’altra, il centrocampo sembra il settore meno fornito. Gargano perno fisso, ma se manca David Lopez c’è Inler che non convince mai. In una mediana di incontristi per sostenere una squadra offensiva fatica a trovare spazio Jorginho (non male i pochi minuti finali giocati contro l’Udinese).

Difesa ricchissima a sinistra (Ghoulam e Strinic), risicata al centro (Albiol e Koulibaly con Britos sempre sotto tono), meglio a destra con Maggio se rientra Zuniga e Mesto può fare la sua parte. Un po’scomparso Henrique che s’era annunciato come un jolly prezioso.

Abbonda il settore offensivo che deve ancora recuperare Lorenzo Insigne. Benitez dispone di due esterni d’attacco (Gabbiadini e Mertens) e di altri due che aiutano il centrocampo (Callejon e De Guzman). Contro l’Udinese, il tecnico ha iniziato con i due offensivi che sono andati in gol. Poi ha ripiegato sugli altri due per controllare il match.

Accusa un po’ di stanchezza Higuain più al servizio della squadra che punta domenica pomeriggio. Non ha fatto un tiro in porta. Zapata freme in panchina. Disputa un’altra partita di rilievo Hamsik al centro del gran gioco dei primi 25 minuti contro la formazione friulana, nessuno sa verticalizzare come Marek.

Con i giocatori in forma, Benitez può giostrare a piacimento il reparto avanzato disponendo di alternative tattiche che possono incidere nel corso delle partite.

Difficile però pensare a Gabbiadini esterno destro: attacca e segna (due gol consecutivi in maglia azzurra, decisivo a Verona contro il Chievo), ma copre poco. Ama accentrarsi e questo movimento scopre ancora di più la fascia destra dove, invece, Callejon assicura copertura. Sulla fascia, poi, l’intesa tra Gabbiadini e Maggio è tutta da costruire.

Può essere Gabbiadini la seconda punta dietro Higuain e chi sarebbe l’escluso fra i tre alle spalle dell’argentino? Se Benitez disponesse di una linea di tre mediani affidabili (per ora gira il solo Gargano, aiutato da David Lopez) potrebbe giocare col 4-3-3 mandando in campo il tridente schierato nel primo tempo contro l’Udinese. Oppure pensare a un 4-4-2 con Higuain e Gabbiadini avanti, ma sarebbe una rivoluzione tattica pesante. Così il tecnico spagnolo resta fedele al 4-2-3-1.

Per l’equilibrio della squadra è essenziale De Guzman che continua a non avere fortuna come goleador. Se segnasse varrebbe trenta milioni, ha detto Benitez. L’olandese copre molto campo, rinforza la zona centrale, sa inserirsi in attacco.

Che cosa succederà quando sarà disponibile Insigne che, a sinistra, rispetto a Mertens assicura anche la fase passiva? De Guzman retrocederebbe in panchina o sarà l’alternativa ad Hamsik? I problemi di abbondanza non sono un problema e la varietà di scelte può rendere il Napoli imprevedibile con i cambi in corsa.

Quattro vittorie consecutive in campionato (sei con le due di Coppa Italia) sono una novità quest’anno. È tornato al gol Mertens. Mancano le reti di Callejon a digiuno da sette gare (tre subentrando): allo spagnolo si chiede un continuo sacrificio nei rientri a centrocampo. Gabbiadini ha sempre il gol in canna. È il suo mestiere con quel “sinistro” fatato e i movimenti tipici di una punta. Higuain è già a 18 gol (12 in campionato), pronto a superare il bottino di 24 reti dell’anno scorso (17 in campionato).
Mimmo Carratelli

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