Higuain non è un leader. Ha tante altre qualità, ma non è un leader

“Benitez ha sollecitato Higuain a proporsi da trascinatore in una formazione che ha eternamente bisogno di un leader in campo”. Così Mimmo Carratelli. Francamente credo che se Benitez e Carratelli si aggrappano a questa attesa… beh…. Higuain può far tutto tranne che essere un leader. Non mi sembra ne abbia la struttura psicologica. La forma […]

“Benitez ha sollecitato Higuain a proporsi da trascinatore in una formazione che ha eternamente bisogno di un leader in campo”. Così Mimmo Carratelli. Francamente credo che se Benitez e Carratelli si aggrappano a questa attesa… beh…. Higuain può far tutto tranne che essere un leader. Non mi sembra ne abbia la struttura psicologica. La forma mentis. La personalità. Le sue doti tecniche non si discutono. È certamente più dotato del suo predecessore al centro dell’attacco azzurro. Edison Cavani. Che però aveva grinta, piglio e stoffa da leader. Magari era anche troppo egoista. Magari trattava male i compagni più giovani come Insigne. Però in campo sapeva prendere la squadra per mano o per l’orecchio. A seconda della bisogna.

L’argentino non mi pare abbia questi requisiti. Fine palleggiatore. Altruista e generoso con i compagni. Attraversa però lunghi periodi di atarassia. Lo ho guardato inquadrato in panchina mentre il Napoli era sotto. Sorrideva di un sorriso indifferente. Non per cattiveria ma perché l’uomo è così. Un leader in servizio effettivo o un leader potenziale schiuma rabbia a vedere la sua squadra perdere un match. Ripeto, non è una colpa di Higuain. Il punto è che, parafrasando Manzoni, la personalità chi non ce la ha non se la può dare!

Essere un leader in campo non ha nulla a che vedere con le doti tecniche. Se poi hai quello e quello, allora sei Maradona, Platini, Falcao….

Il Napoli di giocatori leader ne ha avuti tanti. Ricordo Juliano, Krol, Bagni e persino il modesto Vinazzani. ( Ovviamente non cito LUI perché era di un altro mondo).

Si tratta di calciatori che non si nascondevano mai. Che si dovesse far salire o arroccare la squadra, calciare un rigore decisivo, discutere con l’arbitro, affrontare la stampa o il presidente, dare un consiglio a un compagno alle prime esperienze.

L’anno scorso il vero leader del Napoli era Reina. Uomo con gli attributi. Dotato di carisma naturale, comandava in campo ed era ascoltato nello spogliatoio.  

Certamente il Napoli soffre della mancanza di un uomo di riferimento. Nemmeno Hamsik purtroppo ha la dote del leader. E questa mancanza si avverte spesso. In particolare, come è ovvio, nei momenti di difficoltà. Forse, ma sottolineo il forse, Lorenzo Insigne ha la capacità potenziale di diventare il faro della squadra. Il tempo ci dirà se è così.
Guido Trombetti

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