La notizia non è nuova, eppure oggi il Corriere dello Sport dà conto delle grande manovre di Florentino Perez, presidente del Real Madrid, per la costruzione dello stadio più bello e tecnologico del mondo. Eh sì, a Madrid pensano di rinnovare il Santiago Bernabeu, impianto per cui noi pagheremmo oro e davanti a cui ci inginocchieremmo. Vorremmo qui ricordare, giusto per fare un esempio, come funziona al Bernabeu il ritiro dei biglietti acquistati on line sul sito del Real: all’esterno dell’impianto, vicino agli uffici della biglietteria, ci sono dei distributori dove va strisciata la carta di credito con cui si è effettuato l’acquisto: il computer riconosce il numero e rilascia i biglietti acquistati. In caso di non funzionamento, ci si rivolge agli uffici adiacenti e gli impiegati provvedono. Insomma, fantascienza purissima per noi che – non si capisce per quale motivo – anche quando acquistiamo i biglietti on line per le trasferte di Coppa siamo successivamente costretti a fare la fila per il ritiro dei tagliandi.
Torniamo a Madrid. Da settembre a oggi – scrive il Corsport – Perez ha firmato tre contratti di sponsorizzazione: con Emirates, con Ipc (un fondo di investimento di Abu Dhabi) e ora con Microsoft che verserà nelle casse del Real 24 milioni di euro a stagione. Una cifra esagerata, visto che lo sponsor è Fly Emirates. L’obiettivo è «aggiudicarsi il contratto per dare il nome del nuovo futuribile Bernabeu». Da nove stagioni, il Real è il club col fatturato più alto del mondo, il tour al Bernabeu è il quarto “museo” più visitato di Madrid (900mila visitatori all’anno, al prezzo di 19 euro). Il nuovo stadio – nei piani di Perez – dovrebbe essere completato entro il 2017: sarà dotato di schermi a 360 gradi dentro e fuori, avrà un hotel e una nuova area commerciale (adesso ce n’è già una, ovviamente). Il costo dell’operazione sarà a carico dello sponsor che darà il nome allo stadio.
Per ora è tutto in stand-by perché su Perez e il suo progetto pende – oltre alle indagini dell’Unione europea per scoprire se Real e Barcellona hanno ricevuto aiuti di Stato – un ricorso degli ecologisti che è stato accolto dalla magistratura e ha, per ora, sospeso l’iter.