La Gazzetta celebra il Napoli. Il Mattino invece non si esalta per il terzo posto. Resiste il presidio che chiede un altro sondaggio
Oggi, 10 novembre 2014, non può mancare la rassegna stampa napolista. Il Napoli è reduce dal successo in casa della Fiorentina per 1-0, come ai tempi di Musella. Lo scugnizzo, stavolta, si chiama Higuain. La Gazzetta dello Sport regala alla vittoria del Napoli un box in alto a destra (posizione di lusso per il trattamento […]

Oggi, 10 novembre 2014, non può mancare la rassegna stampa napolista. Il Napoli è reduce dal successo in casa della Fiorentina per 1-0, come ai tempi di Musella. Lo scugnizzo, stavolta, si chiama Higuain.
La Gazzetta dello Sport regala alla vittoria del Napoli un box in alto a destra (posizione di lusso per il trattamento che in genere il fu giornale di Palumbo riserva agli azzurri): “Higuain trascina il Napoli: 3° posto. Insigne-crac, si teme lungo stop”. I toni, all‘interno, sono celebrativi. Nel racconto della partita, Luca Calamai scrive: “È il Napoli la terza forza del campionato. Un ruolo che la squadra di Benitez aveva cucito sulla pelle in estate prima della dolorosa sconfitta nel preliminare di Champions e dei tanti processi istruiti (sigh, ndr) alla ricerca dei colpevoli. La squadra ha faticato a ritrovarsi. È stata a un passo da una crisi che poteva essere irreversibile. La vittoria al Franchi segna l’inizio di una nuova storia. Ora nessuno ha più voglia di voltarsi indietro, c’è un futuro intrigante tutto da vivere. (…) Juve e Roma sono più forti ma dal variopinto gruppone che insegue esce finalmente una rivale credibile”. Da sottolineare il 7 a Benitez in pagella.
Non solo, la Gazza dedica al Napoli anche il primo degli editoriali. A firma Sebastiano Vernazza. Comincia così: “D’accordo, Juve supersonica, ma vogliamo parlare del Napoli? Scavalcata la Sampdoria, terzo posto in solitudine. Non c’è dubbio che la squadra di Benitez sia favorita per la terza piazza, però ci viene il dubbio che ci sia dell’altro, che il Napoli covi la grande rimonta. Primo obiettivo, il secondo posto della Roma”. Il finale può suonare persino eccessivo. La Gazzetta sdogana la parola scudetto, come quell’impunito di De Laurentiis quest’estate: “Mancano 27 giornate alla fine e ci sono 81 punti in palio. A quest’altezza della stagione un distacco di sette lunghezze è colmabile. Molto dipenderà da come il Napoli arriverà allo scontro diretto contro la Juve, alla penultima giornata d’andata, nel fine settimana del 10-11 gennaio. Si giocherà a Torino e in ogni caso ci sarà tutto il ritorno a disposizione. Ragion per cui, «save the date», segnatevi la data sul calendario. Il Napoli è tornato e il campionato non è più lo stesso”.
L’enfasi della Gazzetta non si riscontra sulle testate di casa nostra. Antonio Corbo, su Repubblica Napoli, scrive di un Benitez che ha molti conti da chiudere con i suoi detrattori e il primo lo ha presentato ieri sera a Ilaria D’Amico sulle ormai famose ferie. “Critiche ne ha avute tante – scrive -, molte se l’è cercate, nel quotidiano teatro dei paradossi ha subìto il sarcasmo di molti salotti tv, chi è questo Benitez che non riesce a mettere insieme una difesa accettabile e predica solo gioco d’attacco?”. Corbo insiste sulla formazione sbagliata di Berna, ammette – bontà sua – che la condizione fisica è migliorata ma il ditino resta alzato: “permane la crisi di Hamsik, sostituito anche ieri. Deludente Callejon, che però ha il primato fra i cannonieri”. Insomma, siamo lontani dalla celebrazione della Gazzetta. Nel finale lo scontato passaggio sull’italianizzazione (sigh) di Benitez e una domanda: “andrà mai via?”. Ma come? verrebbe da dire: non era stato preso in giro quest’estate dal presidente e stava aspettando solo fine anno per sbarazzarsi di lui?
Il Mattino apre in prima pagina con un eloquente “Scatenati”, riporta in prima il racconto calcistico con Marco Ciriello che canta le gesta di Higuain: “È un Higuain ossessivo, impetuoso, felino, quello visto a Firenze, cannibale: pretende ogni pallone, si arrabbia più del solito per chi prova da lontano senza giocarla, e quando va da solo: è arte contemporanea in movimento”. Nettamente più sobrio l’editoriale tecnico dedicato per metà a temi nazionali, tra campionato e Balotelli. L’altra metà è riservata al Napoli. Ma siamo lontani dai toni della Gazzetta. Non mancano le critiche: il Napoli spreca troppo (il titolo è “Ora il Napoli sia più cinico”): “È questo il difetto di una squadra che ha recuperato autostima e condizione fisica: riesce a sfruttare soltanto una piccola parte di quanto sa creare ed è un rischio, perché può bastare poco per rovinare tutto e vedere sfumare una vittoria”. (Invero, anche Gianni Mura scrive che il Napoli spreca troppe occasioni gol, ciò non gli impedisce di definire quasi perfetta la settimana del Napoli. Il quasi è dovuto ai gol mancati e all’infortunio di Insigne).
Torniamo al Mattino e al bagno di sano realismo: “Non serviva una magia per riportare il Napoli a ridosso della Juve e della Roma”; come a dire “non vi esaltate, avete fatto solo il vostro dovere”. Sembra più la Padania che il Mattino. Ovviamente – ma che dubbio c’era – immancabile il passaggio sulla sostituzione Henrique per Higuain. Ah, se Rafa li avesse ascoltati prima!
Intanto, arrivano notizie dal Chiatamone. Il presidio permanente è sempre lì, con lo striscione ben in vista: “Mattino, coraggio, rifallo ’sto sondaggio”.