Il Napoli prova a battere il Barcellona. L’unico gol ai catalani lo segnò Ferrario

Non c’è due senza tre ed ecco la terza amichevole del Napoli col Barcellona. Era ancora la squadra di Cruijff quando il Napoli l’affrontò al San Paolo nell’agosto del 1978 (1-1). Claudio Vinazzani ricorda ancora l’incubo che gli toccò marcando l’olandese. Moreno Ferrario ricorda perfettamente di avere pareggiato di testa (“Fu il mio primo gol […]

Non c’è due senza tre ed ecco la terza amichevole del Napoli col Barcellona.

Era ancora la squadra di Cruijff quando il Napoli l’affrontò al San Paolo nell’agosto del 1978 (1-1). Claudio Vinazzani ricorda ancora l’incubo che gli toccò marcando l’olandese. Moreno Ferrario ricorda perfettamente di avere pareggiato di testa (“Fu il mio primo gol col Napoli perciò lo ricordo benissimo”). Cruijff aveva segnato su rigore.

Le cinque sberle rimediate al Camp Nou (90mila spettatori!) dal Napoli del terzo anno di Mazzarri con Cavani, Lavezzi e Hamsik, il 22 agosto 2011, arricchirono la leggenda dell’imperante tiqui-taca catalano.

Il Napoli “durò” una ventina di minuti. Il Matador e il Pocho ebbero due occasioni da gol, poi l’esclusivo possesso-palla del Barça (80 per cento) mise fuori partita di azzurri (5-0).

Il tiqui-taca sembra si stia spegnendo. I grandi nani del palleggio assoluto stanno doppiando la trentina (Iniesta 30 e Xavi 34) e il Barcellona è in fase di transizione. Sulla panchina è arrivato Luis Enrique (mezzo fallimento alla Roma). Victor Valdes e Puyol hanno lasciato la difesa, Fabregas è andato al Chelsea, Alexis Sanchez (el nino maravilla) all’Arsenal. Il nuovo condottiero è Mascherano, inutilmente corteggiato da Benitez. L’ultimo anno di Messi è stato a mezz’asta e Neymar non sembra ancora completamente inserito. Il club continua a spendere: 81 milioni per Luis Suarez, il dracula uruguyano che morse Chiellini al Mondiale.

È un Barcellona “nuovo” che, per metà, neanche ci sarà a Ginevra contro il Napoli (inizio ore 20, in pay per view su Sky e Mediaset al costo di 10 euro, ndr). Assenti Messi e Mascherano, infortunati Neymar e Xavi, squalificato Suarez. Ma il match rimane di prestigio perché è pur sempre il Barça. Perciò è atteso un Napoli che sappia farsi valere.

Il test vale per saggiare la condizione degli azzurri, in primis quella atletica che sembra non reggere più di un tempo. Le sostituzioni aiutano, ma nelle amichevoli sono troppe e fanno confusione. Higuain starà in panchina. Benitez guarderà in modo particolare ad Hamsik e Inler che dovranno dare qualità al centrocampo (in attesa della vicenda Fellaini). Ma forse sarà Gargano a cominciare al fianco di Jorginho. La conferma di Koulibaly sembra scontata.

Stavolta ci sarà anche Lorenzo Insigne tra i tre ragazzi terribili, con Callejon e Mertens, per dare pepe azzurro al match. Michu è ancora avvolto nel mistero di un ambientamento più lungo del previsto. Zapata (che il Napoli vuole trattenere) e Vargas sono sotto esame. Sembra che vadano in campo dal primo minuto.

È vero che il risultato non conta (?), ma è meglio prendere la partita molto sul serio. Il Napoli ha bisogno di autostima e di rafforzare il suo ruolo di vertice in Italia in attesa della Champions. Lunedì, al San Paolo, l’ultima amichevole col Paris Saint Germain di Cavani e Lavezzi, per non contare Ibrahimovic e Thiago Silva, Verratti e compagnia bella, per una serata di gran calcio.

MIMMO CARRATELLI

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