Benitez ci dica la verità su Higuain. E su dove può arrivare il Napoli

Caro Max non so se sia cominciato o meno il tiro a segno su Benitez. Nemmeno so se gli inciuci su Higuain stiano montando oltre misura. Quello che invece so é che tutto cambia perché nulla cambi. Il ronzio intorno al mondo del calcio é vecchio quanto il gioco più bello del mondo. Ma di […]

Caro Max non so se sia cominciato o meno il tiro a segno su Benitez. Nemmeno so se gli inciuci su Higuain stiano montando oltre misura. Quello che invece so é che tutto cambia perché nulla cambi. Il ronzio intorno al mondo del calcio é vecchio quanto il gioco più bello del mondo.
Ma di che cosa ti meravigli? Una settimana è fatta di 168 ore. Di queste soltanto una e mezzo é calcio giocato. Delle 166,5 ore restanti molte sono calcio chiacchierato. Molte. Certamente molte. E di queste tante ( se non tutte) sono tiro a segno. Sul centravanti che non fa goal. Sul difensore che non sa marcare. Sul centrocampista che non fa filtro. Sul mediano che tira notte fumando e ballando. Sul Presidente che non compra abbastanza… Sul tecnico che sbaglia formazione…
In cinquanta anni di calcio ho imparato che può toccare a tutti diventare bersaglio di un tiro a segno. Per un giorno, per un mese… Quasi sempre a causa di una delusione. Nei casi più gravi di un tradimento.
Può toccare ad Altafini, a Juliano, a Bagni, a Ferrario, a Lauro, a Ferlaino, a Di Marzio, a Bianchi …… Uno solo ne ho conosciuto che non ha mai, nemmeno per un istante, corso il rischio di diventare un bersaglio. Ma si sa . Ogni regola ha le sue eccezioni. E LUI era certamente una eccezione.
Tornando a Benitez é arrivato a Napoli accompagnato dalla fama di un vincente tranquillo. Con il sembiante del pacioccone che sa il fatto suo. ” Pare nu cantiniere” mi disse un notissimo opinionista napoletano. Ha cambiato modulo. Gioco di respiro , possesso palla, pressing avanzato. Ha cambiato metodi di allenamento. Molta palla. Poca corsa. Ha promesso di dare inizio ad un ciclo vincente. Con una partenza a razzo ha convinto i tifosi di essere un asso. Uno che sa il fatto suo. Forse anche giustamente. La gente gli ha creduto. Ed ora il brusco risveglio romano ha lasciato un retrogusto amaro. Perché meravigliarsi che piova qualche critica ? Che la gente esprima qualche dubbio é normale. Che la gente cominci a chiedersi se Hamsik soffra i suoi sistemi di preparazione atletica o i suoi schemi é naturale. Certamente mi aspettavo che un grande tecnico limasse il difetto che impedisce allo slovacco di essere un fuoriclasse assoluto. Cioè la mancanza di una accettabile continuità. Così come dopo anni trascorsi senza l’ombra di un infortunio (onore a Mazzarri su questo punto) vediamo un acciaccato nuovo alla settimana.
Caro Max puoi mai chiedere ai tifosi di non interrogarsi, di non avanzare dubbi, in ultima analisi, di non pensare?
E non mi meravigliano per nulla le chiacchiere su Higuain.
Quando un giocatore chiede di non scendere in campo non si può pretendere che la gente accetti senza commenti se nessuno spiega con chiarezza il perché. Eppure Pipita aveva in un baleno sostituito Cavani nel cuore dei napoletani.
E questo è un punto di snodo. Se Benitez non sceglie (in tutto e non solo su Higuain) la strada della chiarezza è destinato ad un declino rapido quando rapida é stata la sua ascesa. Almeno nella considerazione degli appassionati. Da un grande tecnico di caratura internazionale non ti aspetti le piccole bugie mazzarriane. Dica Rafa chiaramente perché il centravanti argentino non ha giocato. Parli chiaro ai tifosi. Spiegando perché questo Napoli, pur molto forte, non è ancora da primo posto. Non lasci intravvedere traguardi che sa di non poter raggiungere. Insomma dopo anni di lagne e menzogne “la verità”. La verità che è sempre rivoluzionaria.
In caso contrario Benitez si candiderà a bersaglio da tiro a segno. Come l’omino di pezza dei luna park.
Guido Trombetti

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