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Dribbling e accelerazioni: ecco il Marsiglia

Tre sconfitte di fila, contro Borussia, Psg e Nizza. Il Marsiglia a ottobre ha solo perso, perciò la sua serata ha come slogan il vecchio e famoso “tutto per tutto”. Elie Baup, come se non bastasse, si gioca la panchina. Il clima è questo, il Marsiglia sarà il solito. Una squadra che fa della gestione degli spazi e del pressing nella metà campo avversaria il suo tratto distintivo. Una certa lentezza si manifesta semmai quando il Marsiglia fa girare la palla. Imbula e Romao, i due mediani, sono più versati per la fase difensiva. Romao si mette a caccia di palloni da intercettare, Imbula ha la tendenza a riavviare il gioco portandoli, non passandoli. E’ sulle ali che i francesi hanno i loro uomini migliori, quelli a cui Baup chiede l’uno contro uno per saltare il difensore e giocare in superiorità numerica: il Marsiglia è la squadra francese che dribbla di più. Su tutti Valbuena, abilissimo a muoversi tra le linee, come dite oggi voi che ve ne intendete. Gioca un calcio che vorrei dire sbocconcellato. A piccoli morsi. Addenta e scappa. Gioca i passaggi chiave della squadra, salta l’uomo, manda al tiro più di ogni altro compagno i due esterni, che sono André Ayew e Dimitri Payet. Il primo non vuole sapere ragioni, parte da destra e chiunque abbia di fronte va verso la porta. Dritto. Velocissimo. Quello sarà un lavoro mica facile per Armero, con Fernandez in raddoppio, che veloce non è. Dall’altro lato si muove Payet, bel tipino pure lui, scarta e tira, calcia bene le punizioni, addestrato alla scuola Saint Etienne, quella di Platini. Un’alternativa sulle ali è Thauvin, il caso estivo del mercato francese. Rivelazione al Mondiale Under 20, era del Lilla di Garcia, che lo aveva dato in prestito. Rientrato dal prestito, il Lilla lo ha ceduto senza mai fargli giocare una partita, il Marsiglia gli offriva uno stipendio quintuplo.
Quando il gioco sulle ali è chiuso, il Marsiglia si appoggia al centro dell’area su Gignac, giocatore che si trova a un bivio. Esplose con 24 gol a Tolosa nel 2009, il Marsiglia lo comprò per 15 milioni, ma lui ha segnato appena 22 gol in tre anni, prima di tornare a segnarne 13 nella stagione scorsa. Si è riciclato come pivot che gioca di sponda. E’ sulla difesa del Marsiglia che il Napoli deve lasciare i suoi graffi. L’uomo migliore è N’Koulou, accostato proprio al Napoli in estate, un marcatore fisicamente forte, veloce, moderno, non altissimo, ma di grande elasticità muscolare, buona elevazione nonostante tutto, la colonna della difesa. Si è infortunato il suo partner abituale, il brasiliano Lucas Mendes, sbrigativo e risoluto. La maniera in cui hanno preso gol venerdì dal Nizza, facendosi sorprendere da un taglio centrale, è nelle corde del Napoli e sarà di sicuro un modello di affondo. Occhio a un uomo che sta nell’ombra e nell’ombra sa farsi sentire, il terzino sinistro Jeremy Morel, 29 anni, onesto gregario part-time. Sa fare un po’ di tutto, compreso tentare il tiro in porta. Il Napoli dovrà pressare i difensori e il portiere Mandanda quando avrà il pallone fra i piedi: in media è impreciso in due passaggi su cinque. L’Arsenal, che a Marsiglia ha vinto, ha avuto la meglio quando ha sfondato a sinistra con Gibbs e Wilshere, quando cioè ha fatto esaurire senza danni le sfuriate di Ayew e da quel lato ha trovato spazio. Per noi dovrà farlo Insigne, e magari Armero in sovrapposizione. Per me sono i due uomini chiave stasera.
Il Ciuccio

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