Il meraviglioso mondo di Walter Mazzarri

Nel meraviglioso mondo di Walter Mazzarri, la partita dell’Olimpico è di fondamentale importanza. Siete voi, anzi siamo noi, tifosi sempliciotti, che attribuiamo a Roma-Napoli nessun significato. Nel meraviglioso mondo del maghetto di San Vincenzo (perfida e magnifica definizione di Claudio Botti), il derby del Sud vale due scudetti, una Coppa Uefa, una Coppa Italia, una […]

Nel meraviglioso mondo di Walter Mazzarri, la partita dell’Olimpico è di fondamentale importanza. Siete voi, anzi siamo noi, tifosi sempliciotti, che attribuiamo a Roma-Napoli nessun significato. Nel meraviglioso mondo del maghetto di San Vincenzo (perfida e magnifica definizione di Claudio Botti), il derby del Sud vale due scudetti, una Coppa Uefa, una Coppa Italia, una Supercoppa italiana, e tutto quel portato antropologico-cultural-popolar-sportivo che in soldoni si chiama Storia.

Nel meraviglioso mondo di Walter Mazzarri, a Roma il suo Napoli ha la possibilità di entrare nella storia. Ha niente po’ po’ di meno che la possibilità di diventare la formazione azzurra che ha totalizzato la media punti più alta di tutti i tempi. Persino più di quella squadra che – non si capisce perché – è rimasta nel cuore dei napoletani. Costretti – ahiloro – ogni anno a ricordare date e ricorrenze come se fossero reduci della Repubblica di Salò.

Nel meraviglioso mondo di Walter Mazzarri, il Napoli, battendo la Roma, arrivererebbe a 81 punti in classifica e chiuderebbe il campionato con una media punti di 2,13. E sti cazzi, direbbero nella capitale. Ma a San Vincenzo, provincia di Livorno, pare che invece sia considerato un traguardo prestigioso. Non solo, ma faticano a comprendere una certa riluttanza del popolo napoletano nello scendere in strada a festeggiare.

Nel meraviglioso mondo di Walter Mazzarri, il suo Napoli si isserebbe sulla montagna più alta. Nel 1989-90, infatti, quella squadra vinse sì il campionato ma con una media punti più bassa, appena 2,11. Incredibilmente, comunque, la Lega ci assegnò ugualmente lo scudetto. Insomma, se domani il Napoli dovesse battere la Roma, ci toccherà ascoltare questa personalissima classifica di Mazzarri, classifica che va così ad affiancare quella – altrettanto personale – del quoziente monte ingaggi/punti in classifica.

Non ce ne vorrà il nostro tecnico – che abbiamo sin qui elogiato per lo straordinario lavoro svolto e che vorremmo ancora alla guida del nostro Napoli – ma il suo senso del ridicolo è pari allo zero. E dimostra anche uno scarso senso dello sport, dove vince chi arriva primo. Punto. Se a tennis vinci un set 6-0 e perdi gli altri due 7-6, hai perso. Conta zero che tu abbia totalizzato più game dell’avversario. Hai perso e basta.

Infine, vorremmo dare un consiglio al nostro caro allenatore che pare aver deciso di andare via da Napoli. Se dovesse approdare in un’altra piazza, una più esigente della nostra (e, ci creda, ci vuole davvero poco), lasci stare queste statistiche. Non capirebbero. Non sono all’altezza.
Massimiliano Gallo

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