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Vince Ronaldo, Portogallo in semifinale

Nella notte di Varsavia, primo quarto di finale degli Europei fra Portogallo e Spagna, brilla la stella di Cristiano Ronaldo che batte da solo (1-0) un avversario ostico, resistente, ben chiuso in difesa e completamente inefficace all’attacco. A dieci minuti dalla fine, l’asso del Real Madrid spinge il Portogallo nella semifinale di mercoledì 27 a Donetsk dove probabilmente si giocherà un derby iberico perché là è attesa la Spagna che, sabato sera, dovrebbe disfarsi della Francia.

Il gol è stata l’ennesima prodezza di Ronaldo in una serata difficile, complicata, in cui la ragnatela portoghese aveva bisogno del guizzo del suo unico, vero goleador per sfondare ed eliminare la Repubblica ceca. C’è riuscito, Ronaldo, in un match in cui ripetutamente sfiorava il bersaglio. Tre conclusioni fuori, due pali (uno su azione personalissima, l’altro su punizione), una palla-gol offerta e sprecata da Meireles. Una partita coi fiocchi e il fiocco più bello è stato il colpo di testa sul cross di Moutinho che all’80’ rompeva l’incantesimo della porta di Cech.

Deludente nel debutto contro la Germania, stordito e impreciso nella partita contro la Danimarca divorandosi una valanga di gol, finalmente protagonista sulla scena della terza partita contro l’Olanda, che atterrava con una “doppietta”, Ronaldo è stato Ronaldo contro la Repubblica ceca, l’alfiere di una nazionale che Eusebio segue dalla panchina, lui che è stato il più grande del calcio portoghese.

Il Portogallo ha costruito la vittoria con un primo tempo paziente, venendo fuori nella ripresa quando ha schiacciato la Repubblica ceca nella sua metà campo. La nazionale ceca non ha fatto un solo tiro in porta e non se ne ricordano nemmeno fuori bersaglio. C’è stato solo il Portogallo nel secondo tempo. C’è stato Ronaldo a decidere il match, 68 gol in 69 partite quest’anno e l’ambizione di soffiare il Pallone d’oro a Messi. Tra i campioni più reclamizzati di questi Europei, il campione portoghese sinora è l’assoluto protagonista.

LO SPREAD – Stasera si gioca a Danzica Germania-Grecia, già definito il derby dello spread. Poiché sembra che porti fortuna alla nazionale tedesca, Angela Merkel, “il più forte stopper di Germania”, sarà in tribuna. Ma non portò fortuna al Mondiale 2006, la squadra tedesca fatta fuori in semifinale dalla banda del rock difensivo di Marcello Lippi capitanata da Fabio Cannavaro. A Dortmund l’Italia addormentò i tedeschi negli ultimi tre minuti dei supplementari con i gol di Grosso e Del Piero. La Merkel ripiegò sconfitta. Era la sua prima uscita sui campi di calcio.

La Grecia, che sa difendersi in dieci, sarà un osso duro se la Germania non velocizzerà il suo gioco possente ma spesso macchinoso. Alla Grecia mancherà Karagounis, l’intramontabile (35 anni) asso del Panathinaikos che ha infilato ed eliminato la Russia nell’ultima partita dei gironi. La squadra guidata dal portoghese Fernando Santos è l’interprete dell’ultimo vero “catenaccio” in circolazione che ha fruttato alla Grecia il titolo europeo del 2004 battendo in finale proprio la squadra di casa, il Portogallo, steso da un gol di Charisteas nel secondo tempo. Di quella nazionale giocano ancora Karagounis e Katsouranis.

Le nuove “stelle” sono il 22enne Sotiris Ninis, sgusciante ala destra del Panathinaikos e miglior giovane del campionato greco (nelle mire del Parma), il gigantesco capellone Samaras (1,93), che gioca in Scozia nel Celtic ed è il trascinatore della squadra, e l’insidioso Salpingidis, definito la freccia di Salonicco.

Sarà battaglia grossa perché davanti al carroarmato tedesco i greci piazzeranno ogni genere di ostacolo, e ne piazzeranno molti, forse solo in difficoltà sui cross per Gomez. La Germania è la seconda favorita di questi Europei dopo la Spagna. Non può fallire l’accesso alla semifinale di Varsavia dove si presentarono Italia o Inghilterra.

Nella squadra tedesca, che ha chiuso a punteggio pieno il suo girone, è in gran forma Ozil nel sontuoso centrocampo con Schweinsteiger e Khedira, arretrati, Muller e Podolski più avanti. Sull’inesorabile Gomez (con Klose di rincalzo), che sembra assicurare il gol che serve, si arrampicheranno i centrali greci Papadopoulos e Papastathopoulos. Poiché entrambi giocano in Germania (nello Schalke il primo, nel Werder Brema il secondo), conoscono bene l’artigliere del Bayern per ridurne la pericolosità.

BALOTELLI – Più che schivare i tacchetti degli inglesi, nel quarto di finale in programma a Kiev domenica sera, tra Italia e Inghilterra, Mario Balotelli, caratterino alquanto suscettibile, dovrà mettersi la cera nelle orecchie come Ulisse con le sirene per non sentire le “paroline” di provocazione degli avversari che lo conoscono bene.

Tre giocano nel Manchester City con lui: il portiere Hart, il difensore Lescott, il centrocampista Milner. Nel club inglese sono suoi amici e hanno spesso frenato gli scatti di rabbia di Mario. Però Scott Parker del Tottenham (scudiero di Gerrard a centrocampo), al quale Balotelli rifilò una scarpata prendendosi quattro giornate di squalifica nella Premier, non sarà proprio un amico. Al compagno di squadra Hart ha spesso rinfacciato un certo modo goffo nelle uscite. Mario vorrà giocarlo con un colpo di biliardo, che è nel suo repertorio. Sarà, comunque, la fisicità di Balotelli, a nervi calmi, a impegnare la difesa inglese.

Dopo il pellegrinaggio notturno al monastero di Bielany (21 chilometri a piedi da Poznan), omaggio ai frati camaldolesi per la qualificazione ai quarti, Prandelli non ha in programma altri exploit. Ma se riuscirà a mandare in campo un Balotelli con i nervi saldi, allora non ci saranno pellegrinaggi sufficienti per ringraziare il Cielo.

LA FINALE – Germania-Spagna continua ad essere la finale più pronosticata di questi Europei. I tedeschi non sono sembrati mai in difficoltà nelle tre partite dei gironi. La Spagna, che controlla i match col tiqui-taca sottraendo la palla agli avversari per tre quarti di gara, ha sempre il problema del finalizzatore. Torres ha segnato due gol e ne ha sbagliati altrettanti. Non proprio una sicurezza. Silva fa un gran lavoro, ma tira poco (un gol). Sulla destra dell’attacco ha sorpreso Jesus Navas, esterno molto ficcante (ha fatto tremare l’Italia, ha segnato il gol decisivo contro la Croazia). Fabregas, finto attaccante, ha messo a segno due reti (all’Italia e all’Irlanda). Non c’è stato ancora spazio per Pedro del Barcellona e Negredo ha giocato solo un paio di minuti dell’ultima partita. La punta decisiva potrebbe risultare Llorente, tenuto sinora in panchina.

QUARTI DI FINALE.

Portogallo-Repubblica ceca 1-0

Germania-Grecia (venerdì 22 a Danzica)

Spagna-Francia (sabato 23 a Donetsk)

Italia-Inghilterra (domenica 24 a Kiev).

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