A Bologna è stata una giornata no, però una cosa mi ha irritato: Lavezzi

Ieri a Bologna giornata no. Se avessimo chiuso il primo tempo con tre goal di vantaggio non ci sarebbe stato nulla da obiettare. Ed avremmo avuto anche un altro secondo tempo. Ma questo è il calcio. Capitano le giornate in cui sembra che la dea bendata congiuri contro di te. Se ci riflettiamo un attimo […]

Ieri a Bologna giornata no. Se avessimo chiuso il primo tempo con tre goal di vantaggio non ci sarebbe stato nulla da obiettare. Ed avremmo avuto anche un altro secondo tempo. Ma questo è il calcio. Capitano le giornate in cui sembra che la dea bendata congiuri contro di te.

Se ci riflettiamo un attimo due o tre punti sono nulla in un campionato. Eppure possono essere tutto.

In una stagione normale. Non caratterizzata da elementi clamorosi e macroscopici due o tre punti sono nulla. Dipendono da una infinità di eventi casuali. Eppure possono essere tutto. Determinare l’ascesa al paradiso. O il precipitare negli inferi.

D’altro canto si suole dire “per un punto Martin perse la cappa.” Motto di origine oscura. Con cui si intende semplicemente dire che a volte una inezia può provocare conseguenze rovinose.

Ma sempre una inezia rimane. Ognuno di noi potrebbe rapidamente fornire dieci esempi di eventi occasionali modificando i quali il Napoli avrebbe tre punti in più.

Questo preambolo solo per dire che razionalmente so bene che arrivare quinto o terzo non può essere ascritto alla responsabilità di singoli soggetti.

Anche se sotto il profilo umorale mastico amaro.

La verità è che siamo più o meno dove meritiamo di essere. Per il valore dei singoli. Medio alto ma non altissimo. Per qualità di gioco espresso. Molto legato alla condizione atletica di tutti. E forse monotematico. Per il nodo irrisolto della fase difensiva. Elemento cruciale nel gioco del calcio. Non dimentichiamo di osservare che il campionato non lo ha vinto la squadra che ha segnato di più. Ma quella che ha subito meno reti.

Una cosa però mi ha irritato a Bologna. E su ciò concordo con Carratelli. La prestazione di Lavezzi. Che andato in campo per quasi un tempo intero mi ha dato l’impressione netta di non sentirsi emotivamente della partita. E no, caro Pocho, che tu resti o vada via questo non è giusto. Come non è bello vederti in primo piano sghignazzare in panchina come se il match non fosse affare tuo. E pure a questa società devi molto. Sei arrivato come un signor nessuno ed oggi sei un giocatore affermato. Non un fuoriclasse sia chiaro. Ma semplicemente un giocatore affermato.

Dal mio punto di vista che Lavezzi parta o resti è indifferente. Quello che conte è la politica che in entrambi i casi intenderà perseguire la società.

Anche se ricordo sempre un malizioso giudizio formulato sul Pocho “giocatore indispensabile in una squadra che non ha un gioco …”

Peccato comunque però. Siamo arrivati a Bologna in Champions League. Partiamo da Bologna fuori dalla coppa. Però, chi sa. Spes ultima dea. Due o tre punti si perdono o si guadagnano per un rimpallo. Anche nell’ultima partita.
Guido Trombetti

Correlate
il linguaggio del calcio

E se avesse ragione Gianni Mura? Al Napoli manca ancora qualcosa ma il campionato è lungo

di - Mi viene un sospetto. Devo fare autocritica. Forse Gianni Mura aveva ragione. Se il Napoli avesse un problema di maturità? Inutile negare la realtà. Dal settantesimo minuto della partita con l’Inter al novantesimo di quella con il Bologna il Napoli ha imbarcato acqua. È diventato irriconoscibile rispetto al perfetto meccanismo che avevamo ammirato in tante […]

A Sarri il merito di aver cambiato idea e di aver migliorato la difesa del Napoli. Gli resta la prova più ardua: la continuità

di - Se c’è una cosa complicata da fare è migliorare una buona squadra. Forse addirittura più complicato che farne una da zero. In questo è a mio avviso la grande difficoltà del compito che attende Maurizio Sarri. I giudizi sul Napoli sono abbastanza uniformi. Oscillano dalla buona squadra alla squadra forte. (Qualcuno, pensando soltanto all’attacco atomico, […]

Sarri

Questo Sarri mi diventa ogni giorno più simpatico

di - Questo Sarri, allenatore con la faccia da impiegato statale, mi diventa ogni giorno più simpatico. Prescindendo dalle sue doti di tecnico dà l’impressione di essere un uomo serio. Un uomo convinto che i risultati si conseguano lavorando. Sudando sul campo. E non rilasciando interviste o facendo proclami. Molto attento nel curare i rapporti personali con […]

Sarri è un’incognita ma l’annata del Napoli dipenderà soprattutto dal comportamento della società

di - Francamente non ci credo. Un uomo con il look di De Laurentis non si rifugia in modelli provinciali. Uno con la sua visione del mondo non si affida a disegni riduttivi. Minimalisti. Quella che noi vediamo è soltanto la punta dell’iceberg. Vediamo quel che appare e non quello che è. La verità probabilmente è un’altra e noi […]

de laurentiis scudetto

Non è che De Laurentiis ha preso tempo per cercare un acquirente?

di - Francamente non mi preoccupo più di tanto dell’empolizzazione del Napoli. Anche se non me ne nascondo i rischi. Ad esempio il rendimento di Sarri alle prese con una grande piazza è una incognita. Così come la sua capacità di gestire giocatori di caratura internazionale (ammesso che questi ultimi restino a Napoli). Però il tecnico è persona […]

Confesso, sono in confusione. Fino a ieri De Laurentiis parlava di progetto europeo e ora prende Sarri

di - La svolta delle ultime ore, se definitivamente confermata, ci disorienta. Grosseto, Alessandria, Sorrento e poi Empoli. Collezionando in carriera un bel po’ di esoneri. Questo il cursus honorum dal 2010 ad oggi di Maurizio Sarri. Certamente non è un pedigree da suscitare grandi emozioni. Se poi aggiungi che non è un giovanissimo avendo già compiuto […]

Dopo il 1799, Napoli si è arroccata e ha scritto solo della cultura del vicolo. Ovvio che oggi ha paura dell’internazionalizzazione

di - Il tema dell’internazionalizzazione è molto attuale. Nell’Università. Nelle aziende. Adesso anche nel mondo del calcio. Dove è il tema del giorno. Sui siti. Sui quotidiani. Nei talk show. Almeno a seguire le diatribe tra “rafaeliti” e “antirafaeliti”. I primi, in particolare, non potendo ostendere risultati si arroccano nella funzione internazionalizzatrice del tecnico spagnolo. Se è […]

Sivori e Altafini

Con Pesaola se n’è irrimediabilmente andato il calcio della mia gioventù

di - Adesso che il Petisso non c’è più è irrimediabilmente vero. Il calcio della mia gioventù se ne è andato. Quello romantico. Divertente. Scanzonato. Fatto di molte astuzie. Tanta tecnica. Pochi allenamenti. Fatto di molta classe e pochi moduli. Di mille sorrisi. Di giocatori incontrati nei bar del Vomero. Di notti insonni avvolte dal fumo delle […]

I fischi a Higuain? Siamo alla sindrome dell’amante tradito

di - La misura della delusione dei tifosi napoletani è tutta lì. Nei fischi riservati ad Higuain al suo ingresso in campo contro il Cesena. Si può fischiare un giocatore che viene considerato tra i più forti attaccanti al mondo? Evidentemente sì, visto che ciò è accaduto. I fischi vengono dalla pancia e non dal cervello. E […]

Di chi è la colpa della sconfitta del Napoli? Di chi? Chiedetelo a Pirandello

di - Il calcio lo si può guardare da tanti punti di vista. Interpretare ricorrendo a differenti filosofie. Senza poi alla fine che nessuno sappia dire quale è la via giusta per comprendere. Tante verità a seconda delle angolazioni. Torna Pirandello. Così è se vi pare. Così accade anche per l’eliminazione del Napoli ad opera del Dnipro. Intanto […]

Tanto di cappello al self control di Hamsik di fronte al disastro arbitrale di Napoli-Dnipro

di - In una serata di amarezza e rabbia una luce. L’intervista ad Hamsik su Premium Calcio. Alla domanda relativa alla scandalosa svista dei sei arbitri in campo ha risposto imperturbabile (più o meno) “che cosa ci vuoi fare mica lo possiamo più annullare quel goal. Pensiamo alla prossima partita”. Tanto di cappello a un signor capitano. […]