Non buttiamo il bambino con l’acqua sporca, ma ora De Laurentiis (imprenditore vero) è al bivio più importante

Una cosa mi sembra chiara a leggere i giornali. Gli interventi su Il Napolista. Le trasmissioni sulle tv locali. Anche se la matematica non ha ancora pronunciato il suo verdetto. Anche se nel calcio tutto è sempre possibile. Nessuno scommetterebbe un soldo bucato su una rimonta del Napoli. Ma che dico rimonta? Nemmeno su un […]

Una cosa mi sembra chiara a leggere i giornali. Gli interventi su Il Napolista. Le trasmissioni sulle tv locali. Anche se la matematica non ha ancora pronunciato il suo verdetto. Anche se nel calcio tutto è sempre possibile. Nessuno scommetterebbe un soldo bucato su una rimonta del Napoli. Ma che dico rimonta? Nemmeno su un riscatto. E addirittura molti temono un finale di campionato inglorioso.

È di conseguenza cominciata la caccia al colpevole. In testa agli indiziati c’è Mazzarri. Al secondo posto la difesa in blocco. E poi in ordine sparso la campagna acquisti inadeguata. E quindi un presidente spilorcio. Inler… etc etc.

Io dico calma e gesso. Evitiamo di buttare l’acqua sporca con il bambino dentro. Cercherò quindi di tenere a freno la passione. Di controllare la rabbia per la delusione. Sentimenti che avverto intensamente. E proverò a ragionare. Senza addentrami in analisi di moduli e schemi. Privo come sono della sapienza di Mimmo Carratelli. Sempre convinto che le partite finiscono al novantesimo. E i campionati al novantesimo dell’ultima partita.

Partiamo dal Presidente De Laurentis. A mio avviso dopo una serie di macchiette e di avvoltoi, finalmente alla testa del Napoli c’è un imprenditore vero. Che amministra con oculatezza. Che programma. Che non ci racconta la favola dell’amore per la maglia ed altre amenità. Un imprenditore pensa al profitto. Altrimenti non fa bene il suo mestiere. A seconda della natura imprenditoriale del soggetto, il profitto poi può essere economico o di altro tipo. Ma pur sempre di profitto si tratta. Non ho mai creduto né conosciuto mecenati del calcio. Ed ancor meno mecenati che abbiano fatto la fortuna di una squadra. Nel calcio il profitto dipende dal rendimento della squadra. La qual cosa porta a far coincidere l’interesse del Presidente con quello dei tifosi più sfegatati.

Tocca al Presidente ed ai consulenti cui riterrà di affidarsi di sciogliere un nodo. Questa squadra, calciatori e tecnico, ha dato il meglio di sé? Ha cioè concluso un ciclo?

Se la risposta è affermativa allora occorrerà cambiare molto. Partendo dal tecnico. Sia chiaro, Mazzari è un signor allenatore. Capace di spremere sangue dalle rape. Grande motivatore. Ma anche tecnici che avevano vinto molto sono andati via ad un certo momento. Per il semplice motivo che avevano concluso un ciclo insieme alla loro squadra. Vogliamo ricordare un po’ di nomi a caso? Helenio Herrera. Arrigo Sacchi. Fabio Capello. Marcello Lippi … Quindi in tal caso nessun dramma e nessun rancore. Si tratta soltanto di voltare pagina.

Se la risposta è affermativa allora occorrerà cambiare molto, dicevamo. E quanto detto per il tecnico vale per ogni singolo calciatore. Anche per i tenori. Si proprio così, anche per i tenori. Perché quando si chiude un ciclo si cambia completamente intelaiatura. Tipo di gioco. E si ricomincia da capo. Quindi qualcuno dei leader può tranquillamente partire. Anche in tal caso nessun dramma e nessun rancore. Si tratta soltanto di voltare pagina.

Se invece Presidente e consulenti riterranno che questa squadra deve ancora esprimere a pieno le sue potenzialità allora altra musica. Altre strategie. Niente rivoluzione. Solo manutenzione. Si propone a Mazzarri un prolungamento del contratto. O accetta o va via. E si comprano due difensori di caratura internazionale. Un cursore di sinistra. Un centrocampista che dia molta qualità. A meno di non voler scommettere su Hamsik che si mette a fare il Falcao. Ed una panchina adeguatamente forte. Ricordiamo che la Juve è la stessa dell’anno passato con in più soltanto Vidal e Pirlo. In particolare ha la stessa difesa. Che era tra le ultime. Ed oggi è la prima.

Essere o non essere? Questo è il problema. De Laurentis deve sciogliere questo dilemma. Il più complesso che gli si sia presentato da quando è alla testa del Napoli.
Guido Trombetti

Correlate
il linguaggio del calcio

E se avesse ragione Gianni Mura? Al Napoli manca ancora qualcosa ma il campionato è lungo

di - Mi viene un sospetto. Devo fare autocritica. Forse Gianni Mura aveva ragione. Se il Napoli avesse un problema di maturità? Inutile negare la realtà. Dal settantesimo minuto della partita con l’Inter al novantesimo di quella con il Bologna il Napoli ha imbarcato acqua. È diventato irriconoscibile rispetto al perfetto meccanismo che avevamo ammirato in tante […]

A Sarri il merito di aver cambiato idea e di aver migliorato la difesa del Napoli. Gli resta la prova più ardua: la continuità

di - Se c’è una cosa complicata da fare è migliorare una buona squadra. Forse addirittura più complicato che farne una da zero. In questo è a mio avviso la grande difficoltà del compito che attende Maurizio Sarri. I giudizi sul Napoli sono abbastanza uniformi. Oscillano dalla buona squadra alla squadra forte. (Qualcuno, pensando soltanto all’attacco atomico, […]

Sarri

Questo Sarri mi diventa ogni giorno più simpatico

di - Questo Sarri, allenatore con la faccia da impiegato statale, mi diventa ogni giorno più simpatico. Prescindendo dalle sue doti di tecnico dà l’impressione di essere un uomo serio. Un uomo convinto che i risultati si conseguano lavorando. Sudando sul campo. E non rilasciando interviste o facendo proclami. Molto attento nel curare i rapporti personali con […]

Sarri è un’incognita ma l’annata del Napoli dipenderà soprattutto dal comportamento della società

di - Francamente non ci credo. Un uomo con il look di De Laurentis non si rifugia in modelli provinciali. Uno con la sua visione del mondo non si affida a disegni riduttivi. Minimalisti. Quella che noi vediamo è soltanto la punta dell’iceberg. Vediamo quel che appare e non quello che è. La verità probabilmente è un’altra e noi […]

de laurentiis scudetto

Non è che De Laurentiis ha preso tempo per cercare un acquirente?

di - Francamente non mi preoccupo più di tanto dell’empolizzazione del Napoli. Anche se non me ne nascondo i rischi. Ad esempio il rendimento di Sarri alle prese con una grande piazza è una incognita. Così come la sua capacità di gestire giocatori di caratura internazionale (ammesso che questi ultimi restino a Napoli). Però il tecnico è persona […]

Confesso, sono in confusione. Fino a ieri De Laurentiis parlava di progetto europeo e ora prende Sarri

di - La svolta delle ultime ore, se definitivamente confermata, ci disorienta. Grosseto, Alessandria, Sorrento e poi Empoli. Collezionando in carriera un bel po’ di esoneri. Questo il cursus honorum dal 2010 ad oggi di Maurizio Sarri. Certamente non è un pedigree da suscitare grandi emozioni. Se poi aggiungi che non è un giovanissimo avendo già compiuto […]

Dopo il 1799, Napoli si è arroccata e ha scritto solo della cultura del vicolo. Ovvio che oggi ha paura dell’internazionalizzazione

di - Il tema dell’internazionalizzazione è molto attuale. Nell’Università. Nelle aziende. Adesso anche nel mondo del calcio. Dove è il tema del giorno. Sui siti. Sui quotidiani. Nei talk show. Almeno a seguire le diatribe tra “rafaeliti” e “antirafaeliti”. I primi, in particolare, non potendo ostendere risultati si arroccano nella funzione internazionalizzatrice del tecnico spagnolo. Se è […]

Sivori e Altafini

Con Pesaola se n’è irrimediabilmente andato il calcio della mia gioventù

di - Adesso che il Petisso non c’è più è irrimediabilmente vero. Il calcio della mia gioventù se ne è andato. Quello romantico. Divertente. Scanzonato. Fatto di molte astuzie. Tanta tecnica. Pochi allenamenti. Fatto di molta classe e pochi moduli. Di mille sorrisi. Di giocatori incontrati nei bar del Vomero. Di notti insonni avvolte dal fumo delle […]

I fischi a Higuain? Siamo alla sindrome dell’amante tradito

di - La misura della delusione dei tifosi napoletani è tutta lì. Nei fischi riservati ad Higuain al suo ingresso in campo contro il Cesena. Si può fischiare un giocatore che viene considerato tra i più forti attaccanti al mondo? Evidentemente sì, visto che ciò è accaduto. I fischi vengono dalla pancia e non dal cervello. E […]

Di chi è la colpa della sconfitta del Napoli? Di chi? Chiedetelo a Pirandello

di - Il calcio lo si può guardare da tanti punti di vista. Interpretare ricorrendo a differenti filosofie. Senza poi alla fine che nessuno sappia dire quale è la via giusta per comprendere. Tante verità a seconda delle angolazioni. Torna Pirandello. Così è se vi pare. Così accade anche per l’eliminazione del Napoli ad opera del Dnipro. Intanto […]

Tanto di cappello al self control di Hamsik di fronte al disastro arbitrale di Napoli-Dnipro

di - In una serata di amarezza e rabbia una luce. L’intervista ad Hamsik su Premium Calcio. Alla domanda relativa alla scandalosa svista dei sei arbitri in campo ha risposto imperturbabile (più o meno) “che cosa ci vuoi fare mica lo possiamo più annullare quel goal. Pensiamo alla prossima partita”. Tanto di cappello a un signor capitano. […]