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Ma io l’Apoel non lo voglio incontrare

Essendo impegnati ogni tre giorni, non ero più esercitato all’attesa. Il gruppo finalmente respira e il mister può dedicarsi con più attenzione agli uomini e a nuovi esperimenti sull’erba di Castelvolturno. Dalla settimana tipo si possono attingere solo benefici, è chiaro. Ma da tifoso ansioso ed oramai abituato a guardare la squadra del cuore in campo ogni ventiquattro ore (perché si sa, le partite non durano solo i classici 90 minuti), oggi mercoledì, giorno in cui è in essere abitualmente la fatidica musichetta, devo necessariamente scontrarmi con la realtà.

Di Novara abbiamo detto tutto, il grido “The Champions” riapparirà tra due mesi e la prossima sfida sarà contro la Roma che arriverà in treno, ma che vedremo solo domenica sera. Nemmeno in anticipo al sabato, così, così per segare qualche ora all’ansia e all’attesa? No, si gioca di domenica, e per giunta in posticipo. Perso, cerco di attingere dalla radio, dai giornali e dal web qualcosa che mi riattivi, ma lo scontro è sempre più imponente.

Gennaio è alle porte ed è inevitabilmente che si debba parlare di mercato: forse qualcuno è interessato a Rinaudo; nel Sudamerica forse abbiamo acquistato 3-4 squadre; forse prenderemo Borriello; il nuovo direttore sportivo forse sarà Sabatini e forse Lucarelli si autofinanzia e si autoacquista nella Carrarese. Forse. Poi, è in corso in queste ore il famigerato tavolo della Pace. Ancora ignoti ai noi mortali i contenuti e i motivi reali di questo calumette tanto agognato. I traduttori e gli enigmisti stanno cercando decodificare le invettive di Della Valle, visto che Lotito il forbito pare sia stato imbavagliato, mentre sembra che Petrucci abbia dato i voti agli sganassoni di De Laurentiis. Ma le posizioni resterebbero distanti. Mentre infine i più impazienti, come il sottoscritto, mangiano il tempo in qualche modo per cercare di arrivare sani di mente a domenica. Il lavoro, la famiglia, le bollette da pagare, e le ipnosi di Mario e Monti non bastano.

Internet, i giornali e la radio, tra una tavola rotonda che il petrolio, la tv e il denaro stanno rendendo quadrata e tra i vari colpi di mercato e al cuore, ritagliano sempre un pensiero, una opinione, una speranza, o meglio ancora un richiamo, al sorteggio di Champions di dopodomani. Ecco. Oggi è mercoledì, la musichetta non la passano, la partita è tra quattro lunghissimi giorni, stemperiamo l’attesa, e cosa c’è di meglio per distrarsi, eh?

Quale squadra vorreste incontrare negli ottavi di Champions?

Galeotta fu la manina del teutonico visigoto che ci fece nell’occasione un piattino riempito dalle più indigeste biglie che potessero essere sorteggiate. Lothar ci scaraventò dritti dritti nel girone dell’inferno. Girone che poi però ha aiutato il Napoli a superarsi e a dare ancor più piena consapevolezza nei propri mezzi. Girone che non ci pronosticava, ma che invece ci deve vedere ancora qui. Qui trepidanti. Qui in attesa del venerdì (e della domenica, naturalmente). Io spero che Matthaus quel giorno abbia impegni improrogabili e spero vivamente di andare a Londra. Credo che la nostra banda di giovani rampanti se la giochi alla pari con le vecchie nobili blasonate in via di decadenza. Le motivazioni sarebbero le stesse naturali manifestatesi contro Bayern, City e Villareal e il fascino Champions collima molto bene con il Big Ben o con l’Emirates Stadium.

Da scansare ovviamente le due innominabili iberiche e per certi versi dico anche l’Apoel. Ho notato che tanti hanno questo mio stesso folle pensiero. Evitare la meno forte, secondo me, da più sicurezze ai ragazzi. La squadra riesce a dare il meglio contro team che giocano a calcio e i ciprioti hanno raggiunto il nostro stesso storico traguardo con una difesa ferrea e un ambiente casalingo infuocato. Superare gli ostacoli sulla carta più agevoli è ancora il nostro tallone d’Achille, per cui il rischio di una terza Corea lo eviterei. Appetitosa sarebbe anche Lisbona che abbiamo già avuto la sfortuna di assaggiare in Europa League con il baccalà e la ginjinha che meriterebbero una rivisitazione meno amara, così come il bellissimo Da Luz e il serio volo dell’aquila. Ma io ho deciso, voto Londra (meglio l’Arsenal) perché, se Champions deve essere, Champions sia. Quanto tempo manca al sorteggio? Borriello l’abbiamo preso? Ma domenica gioca?

Legate Matthaus.

Forza Napoli Sempre

La 10 non si tocca.

Gianluigi Trapani

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