Eppure siamo ancora in corsa, sia in campionato che in Champions

Di lunedì, in autobus, do uno sguardo alla classifica e mi rendo conto che in fondo siamo a meno cinque dalla vetta. Insomma, non siamo a una distanza siderale. Certo, bastava una vittoria tra Chievo, Parma e Catania – o anche con la Fiorentina – e saremmo stati a meno due o a meno tre. […]

Di lunedì, in autobus, do uno sguardo alla classifica e mi rendo conto che in fondo siamo a meno cinque dalla vetta. Insomma, non siamo a una distanza siderale. Certo, bastava una vittoria tra Chievo, Parma e Catania – o anche con la Fiorentina – e saremmo stati a meno due o a meno tre. Vabbè, ma questa è la storia del tram e del nonno.
Stiamo ai fatti. E i fatti sono che il Napoli della scorsa stagione per ora è una chimera. Si è visto nel secondo tempo di Manchester e un po’ col Milan dove abbiamo avuto la gioia di riassaporare cosa vuol dire avere un centravanti. A Milano con l’inter grandissima vittoria, da raccontare ai nipotini, ma poi l’avversario si è rivelato poca roba. Nulla toglie a una grandissima impresa, sia chiaro. Per il resto partite più o meno sotto tono. Con alcuni problemi cerchiati in rosso. Due tenori su tre fuori fase. Cavani, che sotto porta ci sta poco e quindi segna meno; Hamsik, che sembra vagare per il campo alla ricerca di una posizione che pare non troverà mai; e Inler, il vero oggetto misterioso di quest’inizio di stagione. Per contro, abbiamo ritrovato un super Maggio. E, per la prima volta nella gestione Mazzarri, siamo costretti a confrontarci con la questione infortuni.
Detto questo, io resto ancora ottimista. La stagione è davvero lunga. Mazzarri ha tutti i difetti di questo mondo, credo anche che – come scrive Fabrizio – si sia un po’ montato la testa, però è innegabile che il proprio lavoro lo sappia fare. Sapeva bene che Inler avrebbe avuto difficoltà a giocare con un solo uomo al fianco. Evidentemente ci sta lavorando. Probabilmente proprio per questo chiede a Cavani di sacrificarsi più. Certo, la coperta è corta. La vicenda Santana lo ha evidenziato. Però sono certo che non stiamo andando a schiantarci contro un iceberg. Siamo a cinque punti dalla vetta in campionato e in Champions siamo ancora secondi nel girone di ferro. Certo il Manchester incalza e fa paura, ma le partite vanno giocate. E comunque altra scelta non abbiamo: Mazzarri è il nostro comandante e dobbiamo sperare che la sua cocciutaggine alla fine prevalga. Chissà, probabilmente sta esagerando nel turnover perché altro non può fare. La direttiva aziendale, come ha scritto il professor Trombetti, è chiara: priorità alla Champions. Lui obbedisce, forse cercando di conservare le cartucce per quel piccolo torneo di casa nostra che pure tante soddisfazioni è in grado di regalare.
Massimiliano Gallo

Correlate

La lezione di Benitez sull’autolesionismo di Napoli: «La città scelga se lamentarsi o sostenerci»

di - Se qualcuno fino a oggi poteva nutrire qualche dubbio sul reale pensiero di Rafa Benitez a proposito di Napoli e dell’ambiente napoletano, da oggi possiamo dire che qualsiasi dubbio può definirsi fugato. Nella inconsueta sede della Stazione Marittima, il tecnico spagnolo ha tenuto una conferenza stampa che ancora una volta è stata una sorta di […]

Friedkin

Il ritiro punitivo lasciamolo al Borgorosso Football Club

di - Diciamo la verità, questa vicenda del presunto ritiro del Napoli è stata una pagliacciata. Tanto ridicola quanto emblematica. Da qualsiasi angolatura la si inquadri, presenta imperfezioni. E imperfezioni, va da sé, è un eufemismo. A lungo assente, praticamente quasi sempre quest’anno, dalla scena mediatica e spesso anche dagli spalti, Aurelio De Laurentiis irrompe nella vita […]

C’era una volta Gonzalo Higuain, il re che Napoli continua ad aspettare

di - Diciamo la verità, siamo ben oltre i tre indizi di Agatha Christie. Siamo al tenente Colombo, che di prove ne accumula lungo tutta la puntata e lentamente, ma inesorabilmente, incastra il colpevole. Qui non si tratta di un delitto, per carità. Magari di una scomparsa. Dov’è finito Gonzalo Higuain? Non è un caso che nelle […]

Che cosa è successo al Napoli che ha annientato la Roma? Prestazione indecente contro il Milan

di - Che cosa è successo? È francamente inspiegabile. Questo Napoli il primo novembre travolgeva la Roma al San Paolo e sette giorni dopo andava a vincere a Firenze. Il brutto inizio di stagione, contraddistinto dalla prematura uscita dalla Champions, sembrava alle spalle. E invece il Napoli è sparito di nuovo. Sul 2-0 contro il Cagliari sono […]

Immagine non disponibile

Napoli non è consapevole di stare vivendo calcisticamente al di sopra delle proprie possibilità

di - Venerdì sera non ho guardato Fiorentina-Juventus. Un po’, confesso, le partite del nostro campionato non mi appassionano più; un po’ in concomitanza c’era Borussia Dortmund-Hoffenheim. E sì, il caro Borussia Dortmund, quella squadra per cui in tanti ci sfottono perché continuiamo a parlarne e fare paragoni. Venerdì la squadra di Klopp era ultima in classifica. […]

Che peccato Gabbiadini

Gabbiadini, un diamante da sgrezzare. Come Insigne

di - Manolo Gabbiadini. Non si parla che di lui. In modo anche inconsueto. Non ricordo una trattativa di mercato chiusa e pressoché annunciata – come sembra leggendo qua e là – a campionato in corso. Somiglia a uno di quei tormentoni che hanno contraddistinto le recenti sessioni di calciomercato e che spesso si sono conclusi non […]

Il bilancio del Napoli smaschera la leggenda del pappone

di - E insomma, il giorno della presentazione del bilancio del Napoli è arrivato. Il giorno dello smascheramento del pappone che lucra sulla passione di noi poveri altri che gli versiamo migliaia e miglia di euro nelle casse è arrivato. E incredibilmente – meraviglia! – si scopre che Aurelio De Laurentiis ha rasentato il rischio di fare […]

Nel libro di Trombetti, Noè si è trasferito a Castel Volturno e somiglia tanto a De Laurentiis

di - In “Morte di un matematico napoletano”, di Mario Martone, un Toni Servillo non ancora noto al grande pubblico smonta un grande Carlo Cecchi in versione Renato Caccioppoli che parla del metodo che lui utilizzerebbe per togliersi la vita: “Ma il comico non era superiore al tragico?”, lo interrompe citando una sua frase. A quella tavolata, […]