Per me Pandev è forte. Poi dite quello che volete

Il mio amico e collega di scrivania Michele Fusco ridacchia da alcune ore. Per lui Pandev è una motozappa. Parafrasando Alberto Fortis, direi ma lui è milanista e che ne sa. Lo confesso, finalmente il Napoli mette a segno un acquisto che mi mette di buon umore nonostante un profilo lombrosianamente non in suo favore. […]

Il mio amico e collega di scrivania Michele Fusco ridacchia da alcune ore. Per lui Pandev è una motozappa. Parafrasando Alberto Fortis, direi ma lui è milanista e che ne sa. Lo confesso, finalmente il Napoli mette a segno un acquisto che mi mette di buon umore nonostante un profilo lombrosianamente non in suo favore. Quando prendemmo l’immenso Cavani non immaginavo che fosse così forte.
Pandev, invece, mi piace. E molto. Non è un fuoriclasse, però ci sa fare. Il già citato Fusco sostiene che non sia adatto al nostro gioco, che è macchinoso, che mal si adatta alle fulminee ripartenze made in Mazzarri. Mah, non so. Per me se uno sa giocare a calcio, sa giocare sempre. E in tutti i modi. Cazzo, Pandev è tecnicamente un signor giocatore. Sinistro, ha tiro, tecnica, dribbling. Forse è un po’ abulico, è sicuramente reduce da stagioni negative con la maglia dell’Inter. Ma con la Lazio ha dato spettacolo e ha segnato pure.
Io sono più che contento, gioisco. E se penso che proprio un anno fa, era il 26 agosto, il presidente cedette l’amor mio, non posso che considerarlo un risarcimento. Non totale, ma comunque un risarcimento. Oggi, 26 agosto 2011, il presidente mi ha restituito il sorriso. Non ci posso fare niente, a me chi sa giocare a pallone piace assai. Benvenuto, Goran.
Massimiliano Gallo

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